Catania-Torino: presentazione della gara

Cerci vs Izco in azione al

Cerci vs Izco in azione al "Massimino" 

La presentazione della gara tra rossazzurri e granata, in programma domenica 6 aprile al "Massimino". Gara da vincere per mantenere ancora vive le flebili chance di...

In attesa del “De Profundis” combattiamo insieme!
Archiviato un marzo letteralmente disastroso (appena un punto nelle sei partite disputate nel terzo mese del 2014) il Catania inaugura aprile ospitando l’arrembante Torino dei “gemelli del gol” Immobile e Cerci, autori di ben 29 centri in due (17 il primo, 12 il secondo): sei reti in più rispetto a quelli segnati da tutta la formazione rossazzurra in trentuno giornate di campionato. Il peso di avere (o non) uno o più bomber di razza capaci di risolvere da soli le situazioni più difficili.

A sette giornate dalla fine la classifica è sempre più impietosa: rossazzurri ultimi, a quota 20, a sei lunghezze dal quartultimo posto occupato da un Bologna in crisi e con una situazione societaria in alto mare. Tra gli etnei ed i felsinei ci sono l’inconsistente Sassuolo con 21 punti (vittorioso nelle ultime undici partite solo col Catania) e il Livorno con 25 (amaranto reduci dall’incredibile rimonta interna sull’Inter). Al quint’ultimo posto ecco, infine, il Chievo a quota 27, apparentemente “favorito” da una manciata di punti in più e da un calendario, sulla carta, più abbordabile rispetto alle altre.

Fotografia perfetta di una lotta salvezza a dir poco allucinante, con cinque formazioni in sette punti incapaci di dare quel colpo di coda decisivo per allontanarsi definitivamente dalla zona calda. Così, anche la trentaduesima giornata, sulla carta, potrebbe essere "pro-Catania": il Chievo impegnato nella stracittadina con l'Hellas, LIvorno e Bologna ospiti rispettivamente di Juventus ed Inter, Sassuolo a Bergamo contro una Dea vogliosa d'Europa. Ecco perché, incredibilmente, a sette tornate dalla conclusione, il Catania, battendo il Torino privo di obiettivi concreti (l'unico è quello di far vincere la classifica dei bomber ad Immobile) può ancora sperare di inserirsi in un discorso che per molti sembrerebbe chiuso. Catania meritatamente ultimo, retrocesso da ottobre e destinato a subire lo smacco della “staffetta” tutta siciliana col Palermo: un leitmotiv che, ormai da qualche mese, risuona stonato in città. Una sentenza lapidaria ma non “santificata” dai crismi della matematica e quindi ancora riscrivibile

La sconfitta di Udine, specchio dell’attuale impotenza rossazzurra, ha palesato tutte le difficoltà di una squadra fragile in difesa e assai limitata in avanti. Ma lasciarla in balìa degli eventi sarebbe un peccato quasi mortale. Come se un padre abbandonasse un figlio un po’ sbandato, che ha commesso degli errori e che fatica a rialzarsi, proprio nel momento di maggior bisogno. “Siamo sempre con voi, non vi lasceremo mai!”. Facile cantarlo a squarcia gola quando le cose vanno bene. Difficile continuare a farlo in una situazione come quella attuale.

Ma in attesa dell’estrema unzione e del “De Profundis” non resta che affrontare questi ultimi scampoli di campionato con lo spirito di chi non ha più nulla da perdere. Non si spera nei “miracoli”, quelli bisogna lasciarli a situazioni assai più importanti rispetto al calcio, ma nell’orgoglio di una squadra che ha il dovere di non mollare la presa. Nell’orgoglio di un Popolo Rossazzurro che ha il dovere di sostenere fino alla fine chi in campo li rappresenta. Discorso poetico, un po’ retorico, ma la realtà è questa e non si può sottrarsi ad essa. Combattiamo insieme: “Siate folli, siate affamati, siate umili, siate elefanti!”