Catania-Sancataldese: Quante ''stracittadine'' fra il ''46'' e Pietro Infantino

Pietro Infantino, tecnico della Sancataldese, immortalato nella gara di andata.

Pietro Infantino, tecnico della Sancataldese, immortalato nella gara di andata.  

Da calciatore, l'attuale tecnico della Sancataldese, fu spesso e volentieri avversario dei rossazzurri...

Ci sono avversari che lasciano il tempo che trovano: novanta minuti, o poco più, giusto il tempo di un’apparizione, da tramandare agli amici e ai nipoti negli anni seguenti. Ce ne sono altri poi che rimangono impressi nell’immaginario collettivo, capaci di segnare anche un’epoca calcistica. Scorrendo veloci, a ritroso nel tempo, nell’archivio mentale di calciatori che hanno affrontato il Catania, ce ne sono a bizzeffe, ma non tutti sono diventati iconici.

Ascoltando i racconti di chi ha vissuto gli anni sessanta, o di chi ne ha ereditato le storie, lo juventino Omar Sivori è ricordato per aver causato un brutto infortunio al difensore rossazzurro Elio Grani. Attingendo ai miei ricordi “sul campo” – che va dalla seconda metà degli anni novanta in poi – i nomi che sbucavano per primi sono quelli dei rosanero Roberto Biffi e Vincenzo Sicignano, del messinese (poi anche al Palermo) Michele Scaringella e del catanzarese Gaetano Fontana che con la maglia bianconera dell’Ascoli segnava quasi sempre al Catania.

Per gli appassionati di storia, o chi ha più di trent’anni, seconda parte degli anni novanta vuol dire anche le sfide fra il Catania ’46 della Famiglia Massimino e l’Atletico Catania di Franco Proto. Anni difficili, con il Catania scaraventato in Eccellenza e impegnato in una lenta, faticosa e lunga risalita, con la formazione atletista – appoggiata anche dalle autorità cittadine, in primis l’ex sindaco Enzo Bianco – che sfiorò per ben due volte il salto in B.

Un’epoca che ha fatto storia, con il primo Atletico che scelse inizialmente gli stessi colori del Catania, nonché quelli della città, accentuando quel senso di appartenenza già scaturito dalla battaglia (vinta) al Palazzo avviata il 31 luglio 1993. Fra tanto rossazzurro la differenziazione era immediata: atletisti da una parte, 46 dall’altra.

Una formazione dell'Atletico Catania anni 90: Pietro Infantino è il terzo fra i calciatori in piedi da dx verso sx

Fra i simboli della squadra di Franco Proto – che nell’estate del 1999 (anno del ritorno del Catania 46 in C1) cambiò i colori sociali, passando dal rossazzurro al giallogrigio – c’era anche Pietro Infantino (a segno al Catania anche con la maglia dell'Acireale, nella stagione 1991-92), oggi allenatore della Sancataldese, avversario dei rossazzurri nella gara in programma domenica 16 aprile 2023, alle ore 15.00, allo stadio “Angelo Massimino”.

Sfide sentite, così come riportato anche da ex calciatori del Catania - fra i quali Roberto Ricca - che segnarono l’epoca della “stracittadina catanese”, periodo che va dal 20 agosto 1995 (data della prima sfida) al 18 marzo 2001, giorno dell’ultimo confronto fra le due squadre.

Su dodici sfide complessive, fra Serie C1 e Coppa Italia, Pietro Infantino ne giocò nove, andando a segno in due occasioni. Sua la prima rete segnata nella storia di Atletico-Catania, al minuto 78 della gara vinta dagli atletisti per 3 a 0. Altra rete, altra vittoria atletista, nell’ 1 a 3 della stagione seguente, con il Catania appartenente a una categoria inferiore rispetto all’Atletico. Presente anche nel giorno del primo successo del “46” datato 11 novembre 1999, firmato dalle reti di Pietro Tarantino e Raffaele Esposito. In campo, in maglia giallogrigia, anche nell’ultima sfida, vinta dai rossazzurri di Vincenzo Guerini (reti di Massimo Cicconi e Beppe Baronchelli) e Michele Zeoli, oggi vice di Giovanni Ferraro, anch'egli presente in quella domenica di 22 anni fa. 

Altre storie, altre epoche, tutte impresse nei ricordi di chi le ha vissute e negli annali di chi li leggerà. 

In piedi da dx: Esposito, Bifera, Cicchetti, Passiatore, Di Dio, Marziano, Angelo Russo,

accosciati da dx Brutto, Di Julio, Lugnan, Monaco e Tarantino