Catania-Roma (1-1): Stratosferici, ma

Legrottaglie, ancora decisivo...

Legrottaglie, ancora decisivo... 

Alcune riflessioni sul match del "Massimino" sospeso al 65' per impraticabilità di campo.

Catania stratosferico, ma...
Malgrado sia stato giustamente sospeso dall’arbitro Tagliavento al 65’ sul punteggio di 1-1 per via delle reti di Legrottaglie (terzo gol stagionale) e De Rossi nel primo tempo, è necessario proporre alcune brevi riflessioni in merito al match odierno del “Massimino”, in attesa che lo stesso venga recuperato (si propongono, pare, le date del 8 o 15 febbraio). Si è trattato di un Catania addirittura stratosferico, in assoluta controtendenza rispetto alla spenta prestazione di Bologna. Impostato sul classico 4-3-3 iscritto nel dna rossazzurro, l’undici dell’Aeroplanino Montella ha fin dall’inizio messo in gravi difficoltà una Roma sì manovriera, ma troppo arruffona in mezzo e spuntata in attacco. Micidiali i contropiede etnei che, a parte la rete su calcio piazzato di Legrottaglie al 24’, avrebbero potuto siglare non meno di tre o quattro gol senza che nessuno avrebbe potuto avere alcunché da obiettare. Sovrastati a centrocampo i vari De Rossi, Simplicio e Pjanic da Lodi, Almiron e Izco, nonchè spaccata in due dai rientri di Gomez e dello splendido Barrientos (migliore in campo), la Roma di Luis Enrique ci ha capito davvero poco, considerata pure la giornata negativa delle tre punte Totti, Bojan e Lamela (non pervenute al "Massimino"). Incredibili le occasioni fallite da Bergessio, almeno tre, nonché quelle di Barrientos e Gomez, assolutamente imprendibili per i lenti difensori romanisti, Juan in testa. Peccato che, come al solito, il Catania abbia mostrato le pecche difensive che ne limitano, al momento, le ottime potenzialità offensive. Incredibile la rete subita al 28’ da De Rossi, lasciato solo a centro area su un corner battuto lentamente da Totti all’interno dell’area piccola, senza che Campagnolo, peraltro nell’unica occasione in cui avrebbe dovuto fare qualcosa di "normale", tentasse nemmeno l’uscita. Un errore gravissimo, similare, ma a mio parere anche più grave, al gol subito da Cherubin a Bologna. Inutile, invece, disquisire sulla ripresa, inficiata dalle pessime condizioni atmosferiche. Anzi, Tagliavento avrebbe dovuto chiuderla anche prima, data l’evidente impraticabilità del campo. I restanti 25’ si giocheranno presumibilmente fra un mesetto... Capita. Al di là della cronaca, la gara odierna permette, comunque, di estrarre alcune riflessioni importanti:

-Con l’attuale rosa, il 4-3-3 rimane il modulo più indicato alle caratteristiche dei giocatori. Alvarez, da esterno di sinistra, ha fatto bene; Izco da mediano ha disputato un ottimo primo tempo; Gomez è tornato il vero “papu”, giocando alla grande, nel ruolo di esterno d’attacco. Inoltre, una “panchina” a Bellusci non può che fare bene, magari a far capire al giovane difensore ex ascolano che il posto assicurato non ce l’ha nessuno e che bisogna rendere sempre al massimo per giocare in A. Infine, le ultime due grandi prestazioni del Catania, con Palermo e Roma, sono targate 4-3-3. Chiaramente, se dal mercato, come ha sottolineato lo stesso Pulvirenti, venissero Ilsinho, un esterno di sinistra e un centrale difensivo, allora sì che Montella avrebbe modo di poter articolare un 3-5-2 più sicuro. Il presidente ha fatto capire che per Ilsinho è quasi fatta, mentre potrebbe giungere anche un difensore brasiliano. Staremo a vedere.

-Il Catania non può assolutamente permettersi di non acquistare un portiere in questa finestra di mercato. Campagnolo, già inferiore ad Andujar, non fornisce le garanzie necessarie, così come Kosicki. Frison o chi per lui serve. E subito.

-L’affaire Maxi Lopez, come dice lo stesso Pulvirenti, comincia a farsi stucchevole. A ogni sessione di mercato ci risiamo. Per il bene del Catania, che si decida una volta per tutte: o dentro o fuori. Del resto, Maxi (oggi infortunato e in panchina), si è visto come Bergessio sia un buon giocatore, si è mosso benissimo con la Roma, ma non un goleador, SI è mangiato il possibile e l’impossibile. La definizione della situazione relativa a Lopez, oltre che al ragazzo, farà bene anche al Catania, che potrà valutare eventualmente se prendere un attaccante “caldo”, considerato che Suazo rimane ancora un’incognita.

-L’episodio odierno pone in primo piano la “questione stadio”. Impossibile che un campo diventi impraticabile dopo 2 ore di pioggia, anche se intensa, a onor del vero (è cominciato a piovere intorno alle 20.00). Pulvirenti ha sottolineato come uno stadio di proprietà sia ormai irrinunciabile, proprio per ovviare a queste problematiche. La speranza, pià che una ipotetica legge nazionale, rimane la legge regionale per gli stadi di Palermo e Catania. Anche in questo caso, staremo a vedere.

In ogni caso, buone indicazioni in vista di Udine. Let's go, Liotru, let's go!!!