Catania: Ri...palo, il tabù della maglia rossazzurra da sfatare!

Ciccio Ripa, ancora zero reti ufficiali con la casacca rossazzurra...

Ciccio Ripa, ancora zero reti ufficiali con la casacca rossazzurra... 

Focus sul numero 29 del Catania, ancora a secco di reti con la prima maglia e in casa...

"Scusi, chi ha fatto palo?
Sabato 18, alle ore 20 e 25, in telecronaca diretta da Wembley, Inghilterra-Italia, valevole per la qualificazione della Coppa del Mondo. È il 1976, anno del “Secondo tragico Fantozzi” e della partita immaginaria degli azzurri in terra d’Albione, vissuta con straziante partecipazione dal ragionier Ugo più famoso dello stivale italico. “I centoventimila di Wembley, e voi, milioni di fortunati che nessuna forza al mondo potrebbe strappare dai teleschermi, potete rendervi conto che l'Italia di questa sera fa impallidire anche il ricordo di quella dei leggendari tempi supplementari di Italia-Germania in Messico”. Così l’inconfondibile voce di Nando Martellini, telecronista vero ‘prestato’ alla finzione cinematografica, amplifica le sofferenze patite dal povero Ughino, strappato con brutalità dalla visione della sua partita, dal sapore della sua frittatona di cipolle - accompagnata dalla familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato e rutto libero -, per obbedire alla convocazione a motti subitania del Professor Guidobaldo Maria Riccardelli, cultore di film cecoslovacchi con sottotitoli in tedesco. Strappato con immane brutalità, obbediente e sottomesso, Fantozzi, tuttavia, cerca in ogni modo di seguire la sua amata partita. Lo fa, con la cara e vecchia radiolina tascabile, orientata approssimativamente dalla figlia Mariangela. All’ improvviso, il ruggito del pubblico entra in collisione con l’urlo di Martellini: “Tiro pauroso...palo! Palo!” È un attimo, il ragioniere perde la ragione. Accecato dalla vitale necessità di saper chi sia l’autore della conclusione finita sul legno, Fantozzi scende come un missile dalla sua Bianchina, si arrampica come il più abile degli alpinisti sul davanzale del palazzo più vicino e con un destro secco che farebbe impallidire Apollo Creed rompe il vetro della finestra per placare la sua sete di sapere: “Scusi, chi ha fatto palo?”.

Ciccio Ripa, in maglia bianca, esulta dopo il gol a Pagani 



Tre legni, tutti con la maglia rossazzurra...
Più o meno allo stesso modo – più meno che più – domenica pomeriggio, in quel di Lentini, in molti tra gli spettatori non paganti appollaiati tra i balconi delle palazzine con vista esclusiva sull’ “Angelino Nobile” si saranno domandati chi sia stato l’autore del colpo di testa finito sul palo, al minuto 87, che avrebbe potuto cambiare sicuramente il risultato finale della partita e, chissà, magari quello della corsa verso la promozione diretta in Serie B.

E allora: “Scusi, chi ha fatto palo?”
A differenza del buon Ugo, indiavolato invasore e turbatore della privacy altrui, non riceviamo nessun colpo secco in pieno volto come risposta, ma l’ennesima conferma di un calciatore che quando indossa la maglia rossazzurra non riesce proprio a segnare. Dopo la clamorosa traversa nella gara di andata, colpita al 44’ del primo tempo sul risultato di 1-0 per la Sicula Leonzio, Ciccio Ripa è stato fermato nuovamente da un legno della porta lentinese, per la gioia del portiere bianconero Narciso, del Lecce che rimane a +7 e del Trapani che scavalca gli etnei in virtù del vantaggio derivante nello scontro diretto. Ancora un legno infame sulla strada di Ciccio Ripa, così come quello ancor più clamoroso colpito contro il Catanzaro, al “Massimino”, al termine di un’irresistibile serpentina che aveva tenuto col fiato sospeso tutti i tifosi presenti sulle tribune. Anche lì, in quell’occasione, ancora con la casacca a strisce verticali rosse e azzurre sulle spalle. Una maglia pesante con la quale il buon Ciccio non riesce proprio a trovare il feeling giusto, quello che servirebbe ad un bomber di razza.

Ciccio Ripa, con la terza maglia, a segno a Rende 



Gol in bianco e nero-grigio...
I cinque gol di Ripa con il Catania, sette conteggiando i due realizzati in Coppa Italia, sono arrivati tutti in trasferta e con la seconda e terza maglia rilasciata in dote all’Elefante dalla Givova. Tuttavia, i primi due gol catanesi di Ripa sono arrivati nell’impianto di Piazza Spedini nel match di Coppa Italia contro l’Akragas, con il Catania insolitamente squadra ospite per via del calendario e della contemporanea indisponibilità dell’Esseneto. Etnei in maglia bianca, akragantini in tenuta rossa, 6-0 finale – anzi, 0-6 – con Ciccio Ripa che segna una doppietta prima di lasciare il campo anzitempo a causa di un problemino fisico. Dopo quella calda notte agostana Ripa smarrisce la via del gol. La ritrova, in un’uggiosa giornata novembrina, al “Marcello Torre” di Pagani con la maglia bianca: rete del momentaneo 1-2, la prima in campionato, e gioia contagiosa. Una gioia che rimane episodio isolato fino alla rinascita di Rende del 17 dicembre scorso, con un 1-2 micidiale che blinda una vittoria avviata dalla rete iniziale di Curiale. Doppietta da bomber consumato, la prima in campionato, con addosso la terza maglia, quella nero-grigia. La settimana seguente, a Fondi, il Catania scende in campo con la casacca bianca, e Ripa sigla la rete del momentaneo 3-0 con un tocco felpato a tu per tu con il portiere pontino. Ad Andria, lo scorso 4 febbraio, arriva il gol che toglie le castagne dal fuoco. Per l’attaccante campano, sempre in versione maglia bianca, si tratta del quinto sigillo in campionato, ancora una volta segnato fuori casa.

Reggina, l'ora giusta!
In verità, però, un gol in maglia rossazzurra e al “Massimino” il buon Ciccio lo ha realizzato. Si tratta della rete agli svizzeri del Sion, quella del momentaneo 1-1, nella gara valevole per il Memorial dedicato al Presidentissimo Angelo Massimino. Ad oggi il gol agli elvetici rimane l’unica istantanea che ritrae un Ripa sorridente con indosso la casacca tradizionale del Catania. La speranza comune è quella di rivedere la stessa immagine al più presto, a partire dal prossimo match contro la Reggina, in programma domenica 18 marzo alle ore 14:30 al vecchio Cibali. L’ora è quella giusta, non si può più attendere. Il rush finale è appena cominciato e non si può più rimanere fermi al…palo.

Ciccio Ripa a segno contro il Sion nel match valevole per il Memorial Massimino