Catania-Novara (3-1): Un Mondo di Catania

Gonzalo, sesta rete stagionale...

Gonzalo, sesta rete stagionale... 

Il commento al match del "Massimino" tra etnei e piemontesi. I temi "caldi": superiorità schiacciante; Ah, come gioca il Catania!!! Il perché dei fischi a Mascara; a Milano sfida affascinante.

Superiorità schiacciante
Comincio dall’inizio vero e proprio. In estate, leggendo i vari commenti dei tifosi etnei sui siti o ascoltando le telefonate alla radio, si assisteva a un vero e proprio plebiscito: Cesena in Europa League, Catania dietro di parecchie leghe. Ebbene, alla 25ma (24ma per il Catania, che deve recuperare guarda caso il match di Cesena), i romagnoli, a quota 16, sembrano ormai spacciati, sostanzialmente in Serie B; il Catania, forte di 33 punti, è praticamente salvo e a tre punti dall’Inter. Morale della favola: mai, mai, mai “valangarsi” in giudizi frettolosi, “a priori”, senza attendere il doveroso riscontro del campo, unico giudice. Uno “sport” molto in voga a Catania. Uno “sport”, fra l’altro, assai pericoloso, quasi suicida, dato che ogni anno puntualmente il Catania smentisce tutte le più catastrofiche “sentenze”. Ma, evidentemente, l’intelligenza alberga altrove. Posso capire una volta, due volte, ma sei volte di fila, ti cadono le braccia. Detto questo, non bisogna nemmeno cadere nell’eccesso opposto rispetto al “semu ‘nda B” classico del post-sconfitta (magari con il Catania a sei o sette punti dal terz’ultimo posto): sento discorsi di Europa League! Nn scherziamo, per favore. Bisogna raggiungere al più presto i fatidici “40”; anzi, per sicurezza, fare qualche punticino in più dato che le performance del Lecce e del Siena pare (sottolineo, “pare”) che stiano innalzando di qualche lunghezza la quota salvezza. L’unica verità è che questa squadra gioca a calcio, ha qualità importanti da centrocampo in su, fa divertire i propri tifosi, come avvenuto oggi durante la facile vittoria sul modesto Novara. Merito della società, capace ancora una volta di allestire un organico funzionale all’obiettivo da raggiungere. Merito di Montella, che sta dimostrandosi un ottimo allenatore. Merito, naturalmente, dei giocatori, che riescono a divertirsi giocando al calcio. Oggi, i 14.000 del “Massimino” hanno potuto godere di uno spettacolo affascinante, fatto anche di gesti tecnici straordinari, come quello di Marchese. Peccato per gli “assenti” che non hanno ritenuto il match con il Novara all’altezza delle loro aspettative. Sbagliando clamorosamente, giacché le gare che contano per squadre come il Catania, le gare in cui serve il “vero” sostegno, sono proprio queste, e non quelle con le cosiddette “strisciate”. Tant’è. Faccio mia una battuta dello scomparso Maurizio Mosca, adattandola alle circostanze: ah, come gioca il Catania!!!

Ah, come gioca il Catania!!!
Mondonico lo conosciamo, e conosciamo il suo “credo”: catenaccio puro, stile Sannino. Quindi, le due partite di fila, Siena e Novara, si presentavano simili, sebbene con sfumature di interpretazione dovute al fatto che l’una si giocava in trasferta e l’altra in casa. Il Catania è riuscito a leggerle entrambe nella maniera più consona: 3-5-2 più coperto in Toscana, 4-3-3 spregiudicato al cospetto dei chiusissimi piemontesi, presentatisi a Catania praticamente con 9 difensori (considerato che l’ex Mascara tutto ha fatto tranne che l’attaccante) e Caracciolo a fare a sportellate nel deserto. Certo, v’è da sottolineare come a Siena Montella fosse costretto al 3-5-2 (Motta squalificato), ma la sostanza cambia di poco. Privo di Izco, l’Aeroplanino ha “calato” il suo solito armamentario di assaltatori di piedi buoni, da Lodi ad Almiron, da Gomez a Barrientos, sostituendo il capitano argentino con il cileno Seymour, elemento di sostanza necessario nell’ambito di una mediana così tecnica. Risultato: no match. Troppa disparità di valori. Nel primo tempo il Novara si è solo difeso, beccando l’inevitabile gol di Bergessio (sesta rete stagionale, su assist del “pitu”). Fra l’altro, Gonzalo si è reso protagonista di una prestazione strepitosa in fatto di movimento per sé e per i compagni. I piemontesi hanno sofferto, in particolare, la spinta sulle corsie laterali di Motta e Marchese, sempre pronti a supportare Gomez e Barrientos. Se poi hai due “fionde” come Lodi e Almiron, il gioco è fatto. Unica “pecca”, non aver subito chiuso il conto, malgrado le ripetute occasioni da rete. Conto, tuttavia, subito chiuso nella ripresa grazie a una straordinaria conclusione di capitan Marchese, alla fine migliore dei suoi, e a un’altrettanto strepitosa azione di Gomez, capace di “uccellare” Ujkani con un diagonale di destro. Inutile contare le altre occasioni dei rossazzurri, clamorosa in particolare quella di Barrientos, oppure il gol della bandiera piemontese di Rubino, per giunta in fuorigioco. Poca roba. Conta solo la prestazione complessiva: autoritaria, convincente, da compagine consapevole di essere superiore tecnicamente e tatticamente. Da segnalare, invece, due vicende. In primis, quella di Carrizo. Non vorrei sbilanciarmi troppo, ma forse ci siamo. Si è confermato dopo la bella prestazione di Siena. Al primo vero tiro in porta (Mazzarani), ha smanacciato sul palo, salvando il gol del 2-1, poi ottima parata su Caraccciolo e grande respinta d’istinto su Rigoni, da due passi. Avevo perplessità su questo giocatore, finora sono stato smentito. Mi auguro di esserlo del tutto. Poi, il debutto dell’ex varesino Ebagua. Una mezzoretta di buona lena. Ma bisognerà rivederlo in altre occasioni.

Il perché dei fischi a Mascara
Il caltagironese, alla seconda apparizione stagionale nel suo ex stadio, è stato fischiato sonoramente e uniformemente dagli spettatori presenti. Se ne discute su ogni forum: giusto? sbagliato? Io dico solamente la mia. Io non lo avrei fischiato. Rimane nella storia del Catania come miglior cannnoniere in A, ha capitanato la risalita nella massima serie, ha firmato “il gol della leggenda” a Palermo (da centrocampo), ha dato (e ricevuto) tanto alla società etnea. Detto questo, ciascuno, nei limiti della civiltà, può fare quello che ritiene più giusto. E i fischi rientrano nelle facoltà “civili” proprie dello spettatore da stadio. Posso limitarmi a segnalarne le “ragioni”, dato che chi legge un qualsiasi forum le conosce a menadito: le dichiarazioni “napoletane” immediatamente successive al trasferimento in maglia azzurra. Probabilmente, pensando al “dopo” (a Catania dovrà viverci), avrebbe potuto evitarle. Avrebbe potuto. Condizionale. Passato.

A Milano sfida affascinante
Domenica prossima i rossazzurri saranno di scena al “Meazza” contro l’attapirata Inter di Ranieri (?). Una sfida affascinante, considerati il momento nero dei nerazzurri (poi attesi da una sfida cruciale contro il Marsiglia in Champions League) e, di contro, il grande frangente di forma della compagine allenata da Montella. Sono sicuro che il Catania, come al solito, andrà a giocarsela a Milano, e questo mi rende felice. In passato non succedeva mai, si pensava solo a come limitare i danni. Con questa squadra potremo mettere paura ai nerazzurri. Senza grandi preoccupazioni di classifica, peraltro. Che il divertimento abbia inizio... Let’s go, Liotru, let’s go!!!