Catania-Messina: derby spartiacque

Tino Parisi, in azione a Messina nella scorsa stagione

Tino Parisi, in azione a Messina nella scorsa stagione 

La presentazione della gara tra rossazzurri e giallorossi in programma domenica 9 ottobre alle ore 16.30

Al termine di una settimana a dir poco turbolenta Catania e Messina si sfidano al “Massimino” in un derby dalle mille e più sfumature: ultimi risultati tutt’altro che soddisfacenti; panchine traballanti; polemiche extra campo; incroci di ex in tutte le salse; il tutto ‘condito’ da una lunga settimana di silenzio, sempre utile in situazioni che rischiano di degenerare.

Sulla sponda meridionale dell’Alcantara l’atmosfera è stata tutt’altro che serena. In rapida sequenza: dal poco entusiasmante (eufemismo) pareggio di Taranto al ricorso respinto dalla FIFA sui sei punti di penalizzazione scaturiti dal ‘Caso-Castro’, dalla sentenza del Collegio Arbitrale sul ‘Caso Rosina’ agli spettri generati da un’ulteriore penalizzazione (al momento allontanata) per le partite contro Bologna e Brescia della Serie B 2014-15. Tanti focolai pericolosi parzialmente spenti dalle parole dell’ad Pietro Lo Monaco nella conferenza stampa di mercoledì (l’unica prevista in questa settimana silenziosa). Parzialmente, perché per spegnerli definitivamente occorre una celere e drastica inversione di rotta.

Lo scialbo pareggio colto allo “Jacovone”, utile solo a mantenere l’imbattibilità nelle gare esterne, ha rinviato nuovamente l’appuntamento con la tanto agognata vittoria della svolta in grado di dare una decisa sterzata ad un avvio di stagione decisamente sottotono. Dopo sette giornate di campionato l’elenco dei rimpianti stagionali è già denso di episodi: due punti a Reggio Calabria, altrettanti con Fondi e Taranto, per non parlare dei tre consegnati incredibilmente all’Akragas. Punti pesanti persi per strada che alla lunga si faranno sentire; anzi, si fanno già sentire.

Al di là della penalizzazione – il cui peso si sente ancor di più dopo il ‘no’ incassato dalla FIFA – l’ultimo posto a quota uno rappresenta per gli etnei di Pino Rigoli un parziale decisamente insoddisfacente. Le giornate trascorrono veloci e l’obiettivo stagionale (un posto nei play-off promozione) comincia ad allontanarsi sempre di più: tra gli etnei e il decimo posto (occupato dal Fondi) c’è già un margine di 7 punti. Distanza tutt’altro che abissale – si considera che mancano ancora 31 partite da disputare – ma che va colmata il prima possibile, perché ripetere l’angosciante campionato dello scorso anno, con una salvezza raggiunta soltanto per il rotto della cuffia, sarebbe troppo per un Popolo Rossazzurro mortificato oltremodo da tre stagioni da incubo.

Acque agitate anche sul versante settentrionale. Nonostante il cambio tecnico – via la coppia formata da Valerio Bertotto e da Vittorio Tosto, dentro le bandiere Sasà Marra ed Enrico Buonocore – i risultatati colti dai peloritani sono stati decisamente altalenanti. Dopo l’illusoria vittoria nel derby contro il Siracusa, nella prima giornata di campionato, i biancoscudati, nelle successive sei giornate, hanno raccolto appena quattro punti, frutto del pareggio interno con la Virtus Francavilla e della vittoria di Catanzaro. La secca sconfitta contro la Paganese, incassata sette giorni addietro al “Franco Scoglio”, è sfociata in quel silenzio stampa sempre utile in situazioni simili. Per i giallorossi, a secco di vittorie in terra catanese da tempo immemore (ultima vittoria nella stagione 1953-54), un ulteriore passo falso al “Massimino” potrebbe portare ad un nuovo avvicendamento in panchina.