Catania-Messina: Mi ritorni in ment Ex

Giuseppe Russo, ex centrocampista rossazzurro...

Giuseppe Russo, ex centrocampista rossazzurro... 

Nuovo viaggio nel mondo dei 'doppi ex' passati e presenti...

La storia negli almanacchi
Il fascino dell’ex. Il fascino di nomi che, alla sola lettura, rievocano una valanga di aneddoti. Una miscela esplosiva di rimpianti, rimorsi, dolci pensieri ed emozioni sopite dentro il cassetto dei ricordi da stadio. Il fascino dell’ex, passato ed attuale.

Presente: da Russo a Cocuzza, da Argurio a Ferrigno
In vista della gara tra Catania e Messina, in programma giovedì 24 marzo alle ore 15 allo stadio "Cibali-Angelo Massimino", riflettori puntati sui 'doppi ex' passati e presenti. Cospicua la presenza negli attuali organici, soprattutto nella sponda giallorossa. In tal senso il più rappresentativo è il centrocampista catanese Giuseppe Russo, ritornato nella città dello Stretto a distanza di 12 anni (tre presenze in giallorosso tra il 2002 e il 2004) proprio lo scorso primo febbraio a titolo temporaneo. Nei sei mesi trascorsi in rossazzurro Russo ha collezionato 10 presenze, una delle quali nel corso della gara d’andata. Stesso percorso anche per Maks Barisic, attaccante sloveno classe 1995: prodotto del vivaio etneo, 10 presenze con la maglia della prima squadra tra B e Lega Pro. In giallorosso ha finora disputato 5 gare, andando a segno nella gara interna contro la Paganese. Percorso simile per l’attaccante Salvatore Cocuzza, palermitano classe 1987, prelevato dalla società etnea nell’estate del 2006 dal Catanzaro ed aggregato alla formazione primavera rossazzurra. Citazione per il portiere Alessandro Berardi, aggregatosi alla compagine etnea lo scorso 28 agosto. Per il portiere scuola Lazio, classe 1991, proveniente proprio dal Messina, soltanto qualche giorno a Torre del Grifo, prima di ritornare alla città dello Stretto. Tra i dirigenti troviamo Christian Argurio, attuale Direttore Sportivo dei giallorossi, al Catania (nel 2012-13 e nel 2014-15) nelle vesti di Osservatore. In casa etnea la presenza degli ex peloritani è ristretta a due componenti: Vincenzo Di Muro, neo preparatore dei portieri (al Messina nella stessa veste nel corso della gestione Lo Monaco), e Fabrizio Ferrigno, collaboratore dell’area tecnica, al Messina nella scorsa stagione come Direttore Sportivo.

Emanuele Manitta, recentissimo doppio ex  



Portieri: da Onorati a Manitta
Ampia carrellata dei ‘doppi ex’ del passato. Tra i portieri il più ‘distante’ è il romano Marco Onorati: al Catania nelle vesti di giocatore (dal 1982 al 1987 e dal 1988 al 1989) e successivamente come preparatore dei portieri; a difesa dei pali della porta giallorossa nel biennio 1993-95. Enrico Nieri: al Messina in due riprese (nel1985-86 e nel 1987-88 per un totale di 55 presenze con 39 reti incassate); al Catania nel 1988-89 (17 presenze, 9 reti al passivo). A cavallo tra gli anni novanta e duemila troviamo Saul Santarelli: al Catania nella stagione 1997-98 in C2, per un totale di 25 presenze (35 reti sul groppone); al Messina di passaggio nel 2006-07. Gianni Marco Sansonetti: al Messina nella stagione 1986-87; al Catania tra il 2001 e il 2003. Chiusura con Emanuele Manitta, preparatore dei portieri etnei fino allo scorso primo marzo. Estremo portiere biancosudato in tre riprese: dal 1996 al 2000, dal 2001 al 2003 e, infine, nella stagione 2007-08 per un totale di 201 presenze (161 reti al passivo) e un gol segnato al Castrovillari nella stagione 1999-2000 in C2 (stagione conclusa con la promozione in Serie C1).

Pier Giuseppe Mosti, difensore etneo anni ottanta  



Difensori: Mosti e Ceccarini i più rappresentativi
Elenco abbastanza corposo per quanto concerne il reparto arretrato. Il più distante dall’attualità è il piemontese Mario Miltone, in giallorosso nel biennio 1931-33 e successivamente in rossazzurro. Negli anni settanta trovano posto in tre. Il primo della lista è Giovanni Simonini: oltre 100 presenze in rossazzurro tra il 1972 e il 1976, con una promozione in B; al Messina nella stagione 1976-77. Meno fortunata l’annata catanese di Dante Lodrini: al Catania nella catastrofica stagione 1973-74, conclusa con la retrocessione in Serie C; al Messina nella stagione seguente proprio in terza serie. Tris completato dal compianto Antonio Ceccarini, elegante difensore marchigiano: in rossazzurro dal 1973 al 1976 (con un intervallo di un anno all’Avellino) per un totale di 55 presenze; in biancoscudato nella stagione 1983-84 con 30 presenze e 2 reti. Altro personaggio di spicco è Pier Giuseppe Mosti, arcigno difensore toscano. Al Catania dal 1980 al 1985 per un totale di 146 presenze e 9 reti tra A e B. Nel 1994-95 il ritorno sotto l’Etna stavolta come allenatore: a lui l’arduo compito di riportare gli etnei tra i professionisti. Ritorno amaro concluso anzitempo dopo un paio di mesi. Qualche stagione più tardi, nel 1997, la parentesi peloritana sempre in CND. Giuseppe Sabadini: in rossazzurro nell’ amara stagione 1983-84, conclusa con la retrocessione in B, al Messina nel 1995-96 nelle vesti di allenatore. Marco De Simone: al Catania dal 1985 al 1987 per un totale di 68 presenze; al Messina dal 1987 al 1992 con oltre 100 presenze e 2 reti nel carniere.Andrea Cuicchi: al Messina di passaggio nel 1987 prima di passare proprio al Catania. Ultimo difensore della serie il terzino fluidificante Andrea Giallombardo: quarantuno presenze nel Catania 2003-04, titolare inamovibile nello scacchiere di mister Colantuono; giallorosso dal gennaio al giugno 2007 in massima serie senza incidere.

Pasquale Marino, un passato da calciatore anche a Messina 



Centrocampisti: Marino e Breda, allenatori in campo…
Panoramica sulla mediana che parte dagli anni sessanta con Graziano Landoni: al Messina tra il 1959 e il 1960; al Catania nella stagione 1965-66 con appena 5 presenze. Decisamente più corposa la presenza negli anni novanta. Partenza col palermitano Pippetto Romano. Al Catania in due riprese: la prima nella stagione 1991-92 (21 presenze e 3 reti) in C1, il ritorno – dopo due anni a Licata – nel 1994-95 nel Campionato Nazionale Dilettanti. Chiusura di carriera con la maglia peloritana dal 1997 al 2002: 83 presenze, 3 reti e due promozioni (in C2 nel 1997-98 e in C1 nel 1999-2000). Altro siciliano è Pasquale Marino, al Catania nelle vesti di calciatore prima e allenatore poi. Il tecnico marsalese, recentemente sollevato dall’incarico dalla guida del Vicenza, giunse all’ombra dell’Etna nell’estate 1994 dopo una stagione in CND con l’A.S. Messina (18 presenze). Settantacinque presenze (7 in Coppa Italia C) e 7 reti nelle tre annate catanesi, con un contributo determinante nella promozione in C2 conseguita nel 1995. Il ritorno, stavolta come allenatore, è ancor più entusiasmante: una promozione in A seguita da una salvezza in massima serie nel biennio 2005-2007. Altro centrocampista, altra promozione: è il caso di Roberto Breda, al Catania dal gennaio al giugno 2002, ingaggiato per innalzare il livello tecnico della formazione affidata a Pietro Vierchowod. Mezzo campionato intenso giocato quasi sempre tra i titolari e spesso con la fascia da capitano al braccio. Diciotto presenze, senza reti all’attivo, coronate dalla tanto agognata promozione in Serie B. Promozione da protagonista nonostante il risicato impiego nella doppia finale contro il Taranto, quando il duo Graziani-Pellegrino gli preferì il giovane rampante Andrea Bussi. Ma per sette minuti, nell’inferno dello “Jacovone”, anche Roberto Breda difese coi denti lo 0-0 che valse il salto in cadetteria. In precedenza tra le fila del Messina: tra il 1990 e il 1991 per un totale di 39 presenze e 2 reti. Poca fortuna in rossazzurro, tanta gloria in giallorosso: è il caso di Sergio Quinto Campolo. Appena sette presenze nel Catania 2000-01 ‘prima’ dell’epurazione post-derby di Palermo che coinvolse, tra gli altri, anche Passiatore e Marziano. Nel marzo 2001 il passaggio al Messina. In giallorosso 79 presenze tra C1 e B con due promozioni all’attivo: in B nel 2001, in A nel 2004. Nel 2011 nuovamente in giallorosso nelle vesti di allenatore: esperienza poco fortunata conclusa con l’esonero a stagione in corso. Citazione per Manuel Coppola, giallorosso per un mese (dal gennaio al febbraio 2004), in rossazzurro nella seconda parte della scorsa stagione. Chiusura con Rosario Bucolo, catanese classe 1988, prodotto del vivaio etneo. In giallorosso 83 presenze e una rete tra il 2012 e il 2015 con due promozioni nel carniere, rispettivamente in Seconda Divisione e in Lega Pro. Attualmente al Padova nel Girone A della Lega Pro.

L'Arciere Emanuele Calaiò 



Attaccanti: Da Paternel a Calaiò, passando da Naccari a Corona
Valanga di nomi nel reparto avanzato. Antonio Peternel (attaccante goriziano anni trenta e primissimi anni quaranta) e Engelbert Koenig(punta austriaca anni quaranta) sono quelli più lontani dall’ attualità. Tra gli anni cinquanta e sessanta troviamo Sergio Quoiani (al Catania tra il 1952 e il 1956, con l’intervallo di una stagione, la 1954-55, proprio al Messina) e Sebastiano Alicata (attaccante di Carlentini, al Messina dal 1958-60, al Catania appena due presenze nella stagione 1962-63 in A). Duo negli anni settanta.Giovanni Picat Re: rossazzurro nel biennio 1972/74 per un totale di 47 presenze e appena 4 reti, esperienza amara conclusa con la retrocessione in terza serie. Nella stagione seguente il passaggio proprio al Messina, in terza serie. Qualche anno più tardi, nella stagione 1976-77, ecco Bortolo Mutti. Stagione personale positiva, con 8 reti in 33 gare, conclusa però con l’amara retrocessione in Serie C1. Al Messina come tecnico dal 2003 al 2006: stagioni felici contraddistinte dalla cavalcata dall’ultimo posto in B fino alla promozione in A, conseguita nel 2004, e dallo storico 7 posto nel successivo torneo in massima serie. Nella prima parte degli anni novanta spicca la figura di Antonino Naccari, messinese classe 1969. Al Catania nella Serie C2 edizione 1995-96, prelevato proprio dall’A.S. Messina, per un totale di 10 reti in 33 gare. Sul finire degli anni novanta troviamo Ciccio Pannitteri: una sola stagione a Catania, la 1996-97 in Serie C2, protagonista con 11 reti in 26 gare. Contributo importante sfociato nella conquista dei play-off promozione, tuttavia persi contro la Turris ad Avellino.Successivamente al Messina dall’ottobre 1997 fino al gennaio1999. Altra punta siciliana è Ignazio Panatteri, nato a Nicosia nel 1982. Prodotto del vivaio rossazzurro, quattro presenze con la maglia del Catania nella stagione 2001-02 conclusa con la promozione in B. In giallorosso nella stagione 2008-09 in Serie D. Tra i giocatori più rappresentativi del derby dell’Alcantara troviamo Giorgio Corona. L’attaccante palermitano ha indossato la casacca peloritana in due riprese. La prima nella stagione 1998-99 in Serie C2 per un totale di 27 presenze e 3 reti. La seconda dodici anni più tardi: dal 2011 al 2015 per un totale di 126 presenze e 52 reti tra D, Seconda Divisione (la vecchia C2) e Lega Pro. In mezzo a cotanto giallorosso l’annata rossazzurra, nella Serie A 2006-07: 32 presenze e 7 reti (una delle quali siglata nella gara d’esordio a Cagliari). Chiusura con l’Arciere Emanuele Calaiò. Per i colori rossazzurri è storia recentissima: 18 reti in 35 partite nella scorsa stagione. In riva allo Stretto appena ventenne: 12 presenze e 2 reti (siglate proprio al Catania nel 3-3 del Celeste del settembre 2002) prima di passare al Pescara.

Angelo Massimino insieme a Gennaro Rambone  



Allenatori: da Rubino a Busetta
Oltre ai già citati Pasquale Marino e Bortolo Mutti vi sono altri nomi altisonanti che negli anni hanno allenato etnei e peloritani. Partenza a razzo con uno dei tecnici più importanti della storia rossazzurra: Egizio Rubino, protagonista col Catania di due promozioni, rispettivamente in Serie A nella stagione 1969-70 e in B nel 1974-75. Al Messina nelle vesti di calciatore (mezzala) nel corso degli anni quaranta. Tra gli anni settanta ed ottanta troviamo due girovaghi della panchina che hanno fatto le fortune, talvolta anche le sfortune, di una miriade di formazioni meridionali: Gennaro Rambone e Aquilino ‘Lino’ De Petrillo. Il tecnico napoletano ha allenato il Catania in più riprese: 1974/75 (solo le gare di Coppa Italia prima della ‘staffetta’ proprio con Egizio Rubino), 1979/80 (le prime 8 giornate) e vari andirivieni tra il 1985 e il 1987. Al Messina per parte della stagione 1981-82. Più regolare lo score di Aquilino ‘Lino’ De Petrillo: al Messina in corso d’opera nella stagione 1978-79; al Catania l’anno seguente, in sostituzione di Rambone, con tanto di promozione in Serie B nella memorabile partita di Reggio Calabria. Nello stesso periodo troviamo Antonio ‘Tonino’ Colomban, autentico simbolo del calcio peloritano. Da giocatore (ruolo centrocampista) ha indossato la casacca giallorossa dal 1951 al 1957 collezionando 137 presenze e 22 reti. Conclusa la carriera da calciatore è ritornato in riva allo Stretto nelle vesti di allenatore: dal 1964 al 1967, dal 1969 al 1971, per parte della stagione 1990-91 e, infine, nel 1992-93, l’ultima del ‘vecchio’ ACR. Al Catania nella stagione 1985-86, in cadetteria, tra la ventesima e la ventottesima giornata in coabitazione con Guido Mazzetti. Bandiera giallorossa da calciatore, allenatore senza fortuna in rossazzurro: stiamo parlando del compianto Giovan Battista Fabbri. Centrocampista peloritano tra il 1949 e il 1955 (157 presenze e 21 reti). Da dimenticare l’esperienza catanese, quando, da subentrante, ‘traghettò’ il Catania in Serie B nell’amarissima annata 1983-84. Infine, lo stakanovista palermitano Angelo Busetta. Campionato Nazionale Dilettanti, stagione 1994-95: mister Busetta inizia la stagione sulla panchina dell’A.S. Messina e successivamente, a causa dei problemi della società peloritana, lascia la panchina giallorossa per accasarsi proprio al Catania. E’l’inizio di una cavalcata entusiasmante, coronata con la vittoria nella polvere di Gangi che valse il ritorno tra i professionisti.

Dirigenti: da Turi Massimino a Pietro Lo Monaco
Tra i dirigenti ricordiamo Salvatore Massimino , Nicola Salerno e Pietro Lo Monaco. ‘Turi’, fratello del compianto Presidentissimo rossazzurro, fu presidente della società biancoscudata dal 1984 al 1991. Stagioni importanti nelle quali il Messina conquistò una promozione in B (nella stagione 1985-86), sfiorando il clamoroso salto in Serie A. Nicola Salerno ha collaborato per la società peloritana dal 1997 al 2002, contribuendo in modo massiccio al ritorno in B dei giallorossi dopo il fallimento del 1993. Al Catania in due riprese: nel 2002-03 e nel 2012-13. In precedenza, nel 2011, una breve parentesi ancora in riva allo Stretto. Dulcis in fundo Pietro Lo Monaco, freschissimo ex patron della società peloritana. Al Catania nelle vesti di direttore plenipotenziario dal 2004 al 2012 con una promozione in A nel 2006 e sei salvezze consecutive in massima serie. In giallorosso come calciatore negli anni settanta (come centrocampista) e , dal 2012 alla scorsa estate come presidente. Tre le promozioni col Messina: una da calciatore (1973-74, in Serie D) e due da dirigente (nel 2012-13 in Seconda Divisione e nel 2013-14 in Lega Pro). Esperienza conclusa amaramente con la retrocessione in D al termine dei play-out contro la Reggina.