Catania-Messina 2-1: le pagelle rossazzurre

Russotto decide il derby e si scrolla di dosso le critiche.

Russotto decide il derby e si scrolla di dosso le critiche. 

La sostanza di Di Cecco, il ritorno di Calil, le mosse di Moriero, il gol scacciacrisi di Russotto...e la giornata no di Garufo.

Liverani voto 6,5: Impegnato solo in tre circostanze. Nella prima, all’8° minuto, esce tempestivamente anticipando Tavares sul cross di Giorgione dalla destra; nella seconda, a inizio ripresa, si oppone egregiamente alla sventola da fuori area di Tavares; meno reattivo in occasione del colpo di testa vincente di Gustavo sul traversone del solito Giorgione.

Garufo voto 4,5: In crisi per tutta la partita in fase difensiva. Sui traversoni che arrivano dal settore opposto stringe troppo verso il centro lasciando spazio agli inserimenti di Fornito; nella ripresa si fa scappare Gustavo insieme a Bergamelli consentendo al brasiliano di firmare l’1-1 provvisorio.

Bergamelli voto 5,5: Come detto sopra, si fa sorprendere da Gustavo sul cross di Giorgione; per il resto non soffre troppo Tavares e nel finale svetta sui lanci “in the box” tentati dalla retroguardia messinese.

Bastrini voto 6,5: Più attento in marcatura rispetto al compagno di reparto, è provvidenziale un suo salvataggio in area su Gustavo al minuto numero 81. In precedenza si toglie anche lo sfizio di provocare il primo cartellino giallo di Ionut.

Nunzella voto 6: Per quasi tutto il primo tempo è messo in seria difficoltà da Gustavo e dalle sovrapposizioni di Giorgione; da un suo rilancio quasi a casaccio nasce però l’occasione del rigore. Nella ripresa dà segni di risveglio in fase offensiva, tornando a dribblare e spingere come ai “bei tempi”.

Castiglia voto 6: Luci e ombre. Soffre le scorribande di Fornito sulla fascia sinistra nella prima frazione, in cui non fornisce un adeguato supporto a Garufo; come ad Agrigento divora un gol sotto porta, stavolta su cross di Falcone, consentendo al Messina di restare in partita; alla fine però è lui a lanciare in profondità per Russotto in occasione del 2-1 etneo.

Musacci voto 5,5: Tanti passaggi e lanci in profondità sbagliati, ma anche tanta sostanza e una protezione della sfera dal pressing avversario migliorata rispetto agli standard precedenti. Vicino al gol da fuori area con un bel tiro al 19°.

Di Cecco voto 7: In fase di costruzione dell’azione sembra quasi invisibile, ma quanto a lavoro sporco è determinante. Nel primo tempo fa ammonire sia Baccolo che Giorgione e fornisce un gran contributo nella fase di recupero del pallone; nella ripresa sradica letteralmente un pallone dai piedi di Tavares pronto a calciare dal limite dell’area con una perfetta entrata in scivolata da dietro. Sacrificato da Moriero quando il tecnico si sbilancia alla ricerca della vittoria.
-> Lupoli voto 6: Ci mette anche lui del suo nell’azione del 2-1, quando si ferma e consente a Russotto di proseguire la propria cavalcata verso la tempo, al contempo ostruendo il tentativo di recupero della difesa giallorossa.

Russotto voto 7: I primi 80 minuti sono incubo, per lui e per i sostenitori che lo beccano a più riprese. Tra un errore e l’altro l’unica cosa pregevole del suo match è un’apertura per Falcone al primo minuto del secondo tempo. Poi si scrolla di dosso le critiche finalizzando in modo impeccabile l’azione che porta al 2-1 del Catania.

Calil voto 7: Torna l’uomo poco appariscente ma decisivo della prima parte di stagione. Prima guadagna con furbizia il rigore del momentaneo 1-0, trasformandolo con decisione; poi, nella ripresa, dopo il nuovo vantaggio si sacrifica in copertura aiutando i compagni, facendoli respirare a pochi minuti dalla fine quando provoca la seconda ammonizione di Ionut.
-> Ferrario SV: Va ad affollare la propria area di rigore negli ultimissimi istanti del match per proteggere la preziosa vittoria.

Falcone voto 5,5: Nonostante sia il giocatore più in forma del reparto d’attacco si distingue in negativo nei momenti decisivi. Sia a inizio primo tempo che a inizio ripresa ha due buone occasioni in area ma sciupa; è ancor più grave lo spazio concesso a Giorgione per effettuare il traversone dal quale scaturisce il pareggio giallorosso. Va però riconosciuto che nella fase critica del match è l’unico che riesce a creare qualche pericolo tra le fila del Catania, effettuando dei cross pericolosi a beneficio di Castiglia e Russotto che sprecano.
-> Calderini SV: Entra insieme a Lupoli a un quarto d’ora dalla fine per provare a sbilanciare la squadra in avanti, ma non riesce ad imbastire iniziative personali degne di nota.

All. Moriero voto 7: Schiera una squadra tatticamente camaleontica, che passa dal 4-2-3-1 al 4-3-3 in base al posizionamento di Castiglia che varia da una fase all’altra del primo tempo. A conti fatti subisce la mole di gioco prodotta dagli avversari e trova il primo vantaggio in modo un po’ fortunoso. Si riscatta nella ripresa dopo il pareggio del Messina, quando con gli ingressi di Calderini e Lupoli trasmette il giusto segnale ad una squadra abbattuta che si lancia improvvisamente alla ricerca del gol, trovandolo con Russotto, il giocatore più “chiacchierato” dal pubblico che lui testardamente (e col senno di poi giustamente) decide di lasciare in campo.

MESSINA voto 6,5: La formazione di mister Lello Di Napoli è tutt’altra cosa rispetto a quella tutta corsa e poco arrosto del derby d’andata. Il 4-3-3 peloritano è apprezzabile sia per la padronanza nel possesso palla che per le qualità dei singoli che si adattano bene allo schema (su tutti gli interni Giorgione e Fornito e il fantasista Gustavo). La mancanza di motivazioni fa sì che la difesa commetta ingenuità decisive ai fini del risultato finale, che non rispecchia la qualità superiore di gioco espressa rispetto al Catania.

Arbitro Piccinini voto 7: Direzione impeccabile. Cartellini “sventolati” al momento giusto, rigore assegnato senza esitazioni, nervi tesi controllati a dovere.