Catania-Livorno, ex: nel segno di Biagianti

Marco Biagianti, capitano di mille battaglie

Marco Biagianti, capitano di mille battaglie 

Consueto appuntamento nel mondo dei "doppi ex", passati ed attuali...

La storia negli almanacchi
Il fascino dell’ex. Il fascino di nomi che, alla sola lettura, rievocano una valanga di aneddoti: un mix di rimpianti, rimorsi, dolci pensieri ed emozioni sopite. Il fascino dell’ex, passato ed attuale.

Passato: da Acerbis a Uzzecchini
Nel romanzo dei “doppi ex” il capitolo dedicato a Catania e Livorno è piuttosto corposo ed avvincente. Tra i portieri troviamo Giuseppe Gaspari – del quale parleremo più avanti –; Paolo Acerbis una presenza (tre reti subite) contro il Bologna nel 2008/09; Davide Falcioni, amaranto nella stagione 98/99, appena una presenza (contro il Napoli) a difesa del rossazzurro nel 2002/03 e il “freschissimo” Luca Anania: col Catania 6 presenze (7 reti incassate) da settembre a novembre prima del grave infortunio al ginocchio sfociato nella rescissione consensuale del contratto. In precedenza 3 presenze (8 reti subite) nel Livorno in A nella scorsa stagione. Nel reparto difensivo spazio ai vari Luigi Lessi, rossazzurro negli anni ’30; Giuseppe Unere (rossazzurro 67/68); Corrado Benedetti, 29 presenze nel Catania 86/87; Roberto Benincasa, 70 presenze dal 73 al 76in rossazzurro prima di chiudere la carriera proprio a Livorno; Riki Di Bin, 10 presenze nel Catania 92/93; Walter Dondoni, 53 presenze e una rete tra il 1991 e il 1993; Vincenzo Marino (rossazzurro nella stagione 192/83) e Andrea Giallombardo: 41 presenze nel Catania 2003/04, autorete di un’autorete pro-Livorno nel 2-2 del “Picchi” del 7 dicembre 2003. Altrettanto folta la schiera dei centrocampisti: Romano Fogli, 113 presenze (3 reti) tra il 1970 e il 1974, allenatore labronico nel biennio 84/86;Roberto Barozzi,21 presenze (3 reti) nel vittorioso campionato cadetto 82/83; Ciro Bilardi (20 presenze una rete 83/84); Renzo Castagnini, 83 presenze e 2 reti dal 79 al 82 prima di chiudere la carriera in amaranto; Walter Novellino, calciatore rossazzurro nella stagione 86/87, allenatore dei labronici nel 2011 senza tante fortune; Matteo Serafini, 20 presenze e 5 reti in rossazzurro dal gennaio al giugno 2004; Alessandro Sturba (Catania 2003/04); Gael Genevier, 8 presenze nel Catania 2003/04, in amaranto nel 2011/12; Beppe Colucci, dal Livorno al Catania nell’estate 2006: in rossazzurro 51 presenze e 4 reti fino il gennaio 2009. Adrian Ricchiuti, 12 presenze nel Livorno per i primi sei mesi del 2000 e Davide Cordone, autentica bandiera labronica con ben 150 presenze e 28 reti tra il 1993/98 coronate dalla promozione in Serie C1 del 1996/97. Tra gli attaccanti ecco Enrico Albrigi, 31 presenze e 1 rete stagione nel Catania 66/67; Fabrizio Bartolini, al Catania dal 51 al 53 (13 reti), in precedenza75 presenze e 39 reti con i labronici in due stagioni; Mario Nicolini, in Sicilia nel corso degli anni ’30 e Renzo Uzzecchini, rossazzurro nella stagione 1956/57, allenatore amaranto nel 1973/74. Infine, tra gli allenatori troviamo Giulio Cappelli (direttore tecnico dei rossazzurri tra il 1951 e il 53); Giovan Battista Fabbri, tecnico amaranto nel 1973/74, al nel 1983/84 al posto di Di Marzio; Antonio Renna, a Livorno prima da calciatore (anni 50) e poi in panchina (1989), sulla panchina rossazzurra nel 1984/85. Guido Mazzetti, allenatore a più riprese sia di Catania e Livorno: in Toscana promozione in C1 nel 1963/64. Lino De Petrillo, calciatore amaranto tra il ’58 e il ’60, tecnico rossazzurro dal 1979 al 1981 con tanto di promozione in B nel 1980. Altro ex calciatore labronico divenuto allenatore del Catania Luigi De Canio difensore amaranto nel 1986 (5 presenze e una rete), tecnico degli etnei con risultati a dir poco negativi per parte della scorsa stagione. Grande a Livorno, sfortunato a Catania: è il caso di Osvaldo Jaconi Nella sua prima parentesi catanese, nella stagione 1987/88, esonero dopo nove giornate. In seguito il felice biennio livornese con la promozione in cadetteria colta nel campionato 2001/02. Al termine di quel torneo il ritorno in Sicilia chiamato dai Gaucci. Seconda parentesi ancor più breve, circoscritta al solo pre-campionato 2002.

Gli indimenticabili: Gaspari, Castellazzi, Mastalli, Piga e Rossini
In cima alla lista dei “doppi ex” del passato ecco sei calciatori che hanno lasciato emozioni e ottimi ricordi in rossazzurro, entrando di fatto nella specialissima categoria degli indimenticabili. Nell’elenco di questa settimana rientrano Giuseppe Gaspari, Mario Castellazzi, Marco Piga, Ennio Mastalli e Fausto Rossini. Si parte dal portiere Giuseppe Gaspari cresciuto calcisticamente proprio nel Livorno giunse a Catania nell’estate 1959. A difesa della porta rossazzurra fino al 1966, conquistò da protagonista la promozione in Serie A del 1959/60 con Di Bella in panchina. In totale 64 presenze (81 reti incassate) col Catania. Sempre nei favolosi anni sessanta troviamo l’attaccante Mario Castellazzi: 51 presenze e 8 reti tra il 1960 e 1962. Poche reti ma “clamorose”, come quella realizzata il 4 giugno 1961 nello storico 2-0 all’Inter di Helenio Herrara nel leggendario “Clamoroso al Cibali” pronunciato dal radiocronista Sandro Ciotti. Dopo Catania il passaggio, senza tanta gloria, proprio in Toscana nel 1962. A cavallo tra gli anni settanta ed ottanta ecco Marco Piga, protagonista in rossazzurro con 67 presenze e 17 reti (alcune delle quali molto pesanti) tra il 1979 e il 198. Memorabile il calcio di rigore siglato a Reggio Calabria che consegnò la Serie B dopo tre anni di attesa. Tutt’altro che positiva l’esperienza vissuta in Toscana: 8 presenze e 2 reti nel campionato 1982/83. Da un folletto ad un altro. Nell’estate 1982 a Catania arriva il livornese Ennio Mastalli ed è subito promozione in Serie A al termine degli infiniti spareggi di Roma contro Como e Cremonese. Dal 1982 al 1985 Mastalli colleziona in rossazzurro 84 presenze e 12 reti. Dopo le parentesi pugliesi con Foggia e Lecce ritorna a Catania nella stagione 1988/89 senza però incidere come avvenuto in precedenza. Infine, ecco l’attaccante Fausto Rossini. Poche presenze (17) ancor meno le reti segnate (2) nell’altalenante campionato 2006/07. Poche ma buone: il perentorio colpo di testa che avvia la vittoria sul Chievo nello “spareggio” salvezza di Bologna del 27 maggio 2007. Una gemma indelebile che, tuttavia, non gli regala la conferma in rossazzurro. Nella stagione successiva, infatti, viene ceduto proprio al Livorno. Ma Catania non dimentica un eroe. Così, il 7 ottobre 2007, in occasione del match contro i labronici il pubblico del “Massimino” regala un’ovazione al momento dell’ingresso in campo di Rossini al minuto sessantotto. Ovazione ricambiata dagli applausi dell’attaccante maremmano.

 Fausto Rossini festeggiato da Mascara dopo il gol-salvezza al Chievo

Fausto Rossini festeggiato da Mascara dopo il gol-salvezza al Chievo 




Quanti livornesi in rossazzurro…
Oltre all’indimenticabile Ennio Mastalli ci sono altri livornesi di nascita che hanno indossato la casacca rossazzurra. E’ il caso di Amleto Miniati difensore del Catania negli anni ‘30; Aldo Perni, attaccante anni ’50; Mauro Vaiani, 144 presenze e 4 reti in rossazzurro dal 1966 al 1971 con tanto di promozione in Serie A. Mirco Brilli, 29 presenze nella stagione 81/82; Mario Magnozzi, giocatore amaranto anni ‘30, allenatore rossazzurro nella stagione 49/50. Particolare la storia dei fratelli Dandolo e Rodolfo Brondi. Dandolo giunse a Catania proprio dal Livorno, collezionando 105 presenze e 14 reti tra il 1949 e il 1952. Rodolfo, il fratello maggiore, dopo aver giocato come difensore nel 1938/39 ritornò a Catania nelle vesti di allenatore nella stagione 1951/52 senza grandi risultati.

Presente: Marco Biagianti, capitano di mille battaglie
Nel match del "Massimino", in programma sabato 2 maggio alle ore 15, gli ex della partita saranno tre: Marco Biagianti in amaranto, Enzo Biato ed Emanuele Manitta in rossazzurro. L’attuale preparatore dei portieri del Catania, infatti, prima di appendere i guantoni al chiodo ha difeso la porta labronica nella stagione 1998/99, in Serie C1. Storia simile per Manitta, attuale preparatore dei portieri del settore giovanile etneo, portiere labronico per 8 gare nella stagione 2006/07.

“Grazie per questo bellissimo viaggio lungo 7 anni! In bocca al lupo di vero cuore. ‘Non smettete di credere nei vostri sogni’. Un abbraccio grande. Marco #27”. Con questo bigliettino, lasciato nello spogliatoio di Torre del Grifo, Marco Biagianti aveva salutato il Popolo Rossazzurro dopo 7 anni arricchiti da 154 presenze, 3 reti, una convocazione in Nazionale e 7 salvezze consecutive. Un addio strappalacrime, in grado di accarezzare il cuore ed addolcire anche i più critici, che dipinge al meglio l’uomo Biagianti. Il calciatore, Catania, l’ha conosciuto sotto diverse sfaccettature, apprezzandone temperamento, spirito di sacrificio e doti tecniche. Dalla crescita, alla maturazione calcistica/umana. L’ascesa: dall’esordio di fuoco del 27 maggio 2007, giorno dell’indimenticabile spareggio salvezza contro il Chievo a Bologna, passando per il trionfo di Palermo del primo marzo 2009, fino al commovente saluto del "quasi addio" nella gara contro il Genoa del 16 maggio 2010. Un rendimento da top-player, in grado di catapultarlo nel giro della Nazionale azzurra (unica convocazione nel giugno 2009 con Lippi c.t.). Ma il destino, talvolta, è amaro e crudele. La discesa: sfumato il passaggio in rosanero, per suo stesso volere, da quel momento la carriera di Marco ha subito un lento e silenzioso declino, frutto di infortuni vari che ne hanno limitato (o meglio paralizzato) il rendimento. Nell’ultima stagione, con Rolando Maran in panchina, un sensibile ritorno, anche se distante dagli standard a cui Marco aveva abituato la platea etnea. Pochi picchi prima del passaggio in amaranto del 29 agosto 2013.