Catania-Juventus (0-1): ...

Andrea Gervasoni, l'uomo partita...

Andrea Gervasoni, l'uomo partita... 

Il commento alla "commedia" inscenata al "Massimino" tra gli etnei di Maran ed i bianconeri di Gervasoni...

Commedia (drammatica) virgiliana
“Ho perso le parole, oppure sono loro che perdono me”. Anch’io, come il buon Liga non riesco a trovare le parole giuste per raccontare, commentare, la “commedia drammatica” del “Massimino”. in verità, parole del tipo vergogna, disgusto, inconcepibile, assurdo, indignazione e via scorrendo, verrebbero fuori in quantità industriale. La Juventus di Andrea Gervasoni di Mantova espugna Catania, fortificando la testa della classifica e prolungando a quota 48 la propria serie utile (facile farlo quando si gioca 17 contro 11, anzi 10). Decisiva per i bianconeri la rete messa a segno da Vidal a metà della ripresa. Qualcosa però non quadra. Quindi, rileggiamo attentamente il tutto per trovare l’errore (orrore, suona meglio). Ecco…trovato! Andrea Gervasoni non è un tecnico forgiato nella “cantera” di Coverciano, ma teoricamente è un esperto direttore di gara appartenete alla sezione di Mantova e destinato, dopo quest’oggi, a rinverdire i fasti dei vari Nucini, Gabriele, Trefoloni e compagnia bella. Le incomprensibili (eufemismo) decisioni del “fischietto” virgiliano, infatti,hanno falsato palesemente ed inesorabilmente l’attesissimo ‘lunch match’ del “Massimino”. Decisioni folli, prive di ogni logica, capaci di riportare in auge i fantasmi di “Calciopoli”. Spettri che sembravano spariti definitivamente. Invece, non è così. “Il calcio è morto”, “Non si tratta soltanto di sudditanza psicologica”: così ha tuonato il presidente Nino Pulvirenti (espulso, tra l’altro) al termine della “gara”. Ben detto presidente, ben detto! In qualche modo, però, proviamo a riassumere in “4 atti” la trama della “commedia virgiliana” inscenata al Teatro Stabile Giovanni Verga di Via Fava (già Via dello Stadio), pardon, allo stadio “Angelo Massimino”. Primo atto: la spallata di Bonucci, a palla lontana, rifilata a Bergessio lanciato a rete (l’espulsione ci stava, eccome…). Secondo atto: il gol REGOLARISSIMO annullato al “Lavandina” per un fuorigioco ideato dalla panchina bianconera. Terzo atto: la prima ammonizione (incomprensibile) a Marchese. Quarto atto: il gol della vittoria bianconero di Vidal, viziato da un millimetrico fuorigioco di Bendtner. Ops, vi è anche un quinto atto: le scuse finali del Gervasoni al presidente Pulvirenti. Della serie “cornuti e mazziati”. Applausi signori miei, Shakespeare non avrebbe potuto fare meglio. Passa tutto in secondo piano: l’ottimo esordio di Rolin; il cuore ed i polmoni di Bergessio ed Izco; le parate di Andujar; la prestazione coriacea dell’intera formazione rossazzurra, capace di soffrire pochissimo la tanto decantata forza della Juventus di Conte… La penna, per oggi, non vuole scrivere più: ha perso parole ed inchiostro, anche lei… E se hanno una coscienza, anche tutti i siciliani dal cuore bianconero dovrebbero rimanere in silenzio ed interrogarsi su quanto accaduto oggi. Ma ne dubito…

P.s. mercoledì 31 ottobre 2012 ci sarà Udinese-Catania…