Catania-Juve Stabia 1-1: Svolta mancata

Gol dell'ex per Francesco Bombagi.

Gol dell'ex per Francesco Bombagi. 

Progressi nel gioco e nell’atteggiamento, ma una sbavatura difensiva e la direzione di gara negativa costano caro agli etnei.

Il Catania guidato dal nuovo trainer Francesco Moriero, quest’ultimo al debutto al “Massimino”, non riesce a riscattare con i tre punti la fragorosa sconfitta rimediata a Martina Franca domenica scorsa. In tal modo i rossazzurri mancano il possibile aggancio in classifica nei confronti del Monopoli, sconfitto ieri in casa dal Lecce, e restano bloccati in 14a posizione: se il campionato finisse oggi, significherebbe disputare i playout. Ma le giornate a disposizione sono ancora 8 ed uno soltanto è il punto che separa gli etnei dalla zona salvezza e precisamente da quel 13° posto al momento presidiato dal Catanzaro (oggi sconfitto a Matera) L’attesa scossa sotto il profilo del risultato non è dunque arrivata, ma non sono mancate le indicazioni positive sul piano dell’atteggiamento e delle modifiche introdotte da Moriero. L’impressione generale è che in virtù di queste modifiche questa squadra ha tutte le carte in regola per salvarsi ma deve decisamente “sbloccarsi” dal punto mentale: significativa, in questo senso, la prestazione di Calil, che dovrebbe rappresentare il valore aggiunto e che invece ha divorato diverse palle gol.

L’attacco produce ma non concretizza; la difesa capitola alla prima occasione
Rispetto alla squadra scesa in campo in Puglia la volta precedente, Moriero cambia tre elementi: in luogo di Pelagatti, sulla corsia difensiva destra viene proposto Garufo; in mediana Agazzi rileva Musacci; sulla trequarti Falcone parte dal primo minuto e Calderini si accomoda in panchina. Per il resto il canovaccio non cambia: il tecnico leccese punta forte sui movimenti dei trequartisti, in particolar modo di Bombagi che rappresenta l’ago della bilancia dello scacchiere etneo, in quanto investito del doppio compito di proporsi nei confronti dei portatori di palla e, una volta ricevuta la sfera, scambiare con Calil o allargare il gioco sugli esterni. L’ex di turno svolge molto bene tali consegne e non è un caso che sia proprio lui a sbloccare il risultato, in quanto difficilmente sbaglia una giocata o un movimento, a differenza degli altri compagni di reparto. In occasione del gol dell’1-0 da sottolineare anche l’assist generoso di Garufo: il terzino destro con una prestazione sontuosa riscatta la “macchia” rappresentata dall’errore commesso all’andata proprio contro le vespe, a seguito del quale proprio Bombagi (all’epoca tra le fila della Juve Stabia) realizzò il gol vittoria. Il Catania del primo tempo è più che apprezzabile: aggredisce gli avversari, li mette alle corde, costruisce diverse occasioni ma Falcone prima e Calil poi (quest’ultimo a più riprese) graziano Russo e mantengono in partita una Juve Stabia che fino al gol del vantaggio etneo non aveva praticamente mai superato la metà campo avversaria. Alla “sopravvivenza” dei gialloblù contribuisce anche il generoso Schirru che nega due rigori al Catania (almeno uno dei quali abbastanza evidente). E così i rossazzurri, già in credito con la buona sorte, subiscono il gol del pari al primo ed unico affondo della Juve Stabia. Incredibile la concatenazione di errori e sfortuna nella circostanza. Prima Bergamelli si lascia scappare Lisi sulla fascia sinistra; poi Liverani con la propria uscita incerta agevola il colpo di testa di Diop; infine l’attaccante senegalese beneficia di un rimpallo favorevole e sigla il pareggio.

Moriero reagisce tardi alla sopraggiunta stanchezza
Nella ripresa la musica cambia, per entrambe le squadre. Gli etnei pagano gli sforzi profusi nel primo tempo e la manovra si fa sempre più pesante ed imprecisa; i campani, dal canto loro, decidono di accontentarsi del pari e con l’ingresso del centrocampista Izzillo (già a segno al “Massimino” all’andata con la maglia dell’Ischia) al posto della punta Del Santo puntano a gestire il possesso palla a centrocampo, forti della superiorità numerica nel reparto, e pungono in velocità col solo Diop, protagonista di un’indecente sceneggiata a metà frazione di gioco. Nonostante la carenza di vivacità e occasioni, Moriero temporeggia parecchio prima di adottare delle contromosse, tutte peraltro non rivoluzionarie: per primo entra Calderini, a un quarto d’ora dal termine, al posto di un Russotto spento e nervoso (a rischio espulsione) già da parecchi minuti; quindi, a cinque minuti dalla fine, arriva il turno del redivivo Castiglia e di Lupoli al posto di Agazzi e Falcone. Mosse, queste, che tatticamente cambiano poco o nulla: Bombagi si allarga sulla fascia destra, che già saltuariamente presidiava in precedenza quando si scambiava la posizione con Russotto, e Lupoli gioca più vicino a Calil con una schema simile più ad un 4-2-4. Diversi sono i traversoni che i vari Garufo, Nunzella e Calderini provano ad effettuare verso l’area ma un ispiratissimo Romeo intercetta e spazza via tutto, non lasciando alcuno spazio ad uno spento Calil. L’unico “brivido” lo corre il Catania quando Ferrario, già ammonito, deve fermare Diop lanciato verso l’area etnea: inevitabile il secondo giallo per l’ex Lecce che insieme a Russotto salterà la trasferta di Agrigento per squalifica.

All’Esseneto per raccogliere i frutti del lavoro di Moriero
Proprio la Juve Stabia aveva interrotto lo scorso turno l’incredibile striscia di vittorie consecutive (ben 6) che Pino Rigoli, tecnico dell’Akragas subentrato a Legrottaglie, ha ottenuto da quando si è insediato sulla panchina dei “giganti”. I biancazzurri saranno impegnati domani in un match sulla carta agevole, da disputare tra le mura amiche contro la derelitta Lupa Castelli Romani. Indipendentemente dall’esito di tale partita, quella che si giocherà domenica prossima alle 14.30 allo Stadio “Esseneto” sarà parecchio impegnativa per i ragazzi di Moriero, che non sono riusciti a sbloccarsi contro avversari meno quotati (classifica alla mano) rispetto alla squadra agrigentina. Con l’atteggiamento mostrato nel secondo tempo di Martina e oggi contro gli stabiesi, tuttavia, questa squadra, con un pizzico di lucidità in più sotto porta e senza sbavature difensive (ed arbitrali), può giocarsela alla grande. Non è il caso, d’altronde, di fare calcoli. Per scrollarsi di dosso la zona playout e per sbloccarsi mentalmente serve una vittoria, contro qualunque avversario. E considerando che dopo qualche giorno dopo i rossazzurri disputeranno la partita casalinga più attesa della stagione (il derby col Messina), non è il caso di arrivarci con l’acqua alla gola.