Catania-Foggia 0-0: le pagelle rossazzurre

Uno smarrito Fabio Scarsella.

Uno smarrito Fabio Scarsella. 

I centrali difensivi reggono l’urto dell’attacco foggiano; centrocampo in grave difficoltà. Foggia da applausi.

Bastianoni voto 5,5: Il Foggia crea non pochi pericoli ma non inquadra mai la porta; lui è più attento del solito in uscita ma nel primo tempo, su calcio d’angolo, si fa anticipare da Agnelli che per sua fortuna non inquadra la porta di testa.

Parisi voto 5,5: Grintoso e molto diligente in marcatura e copertura nel primo tempo; nella ripresa si innervosisce e commette alcune leggerezze, concedendo varchi pericolosi al fluidificante Di Chiara.

Pelagatti voto 6,5: Mantiene alta la concentrazione dall’inizio alla fine. Le difficoltà dei portatori di palla rossazzurri lo spingono di tanto in tanto a proiettarsi qualche metro più avanti e impostare l’azione.

Bergamelli voto 6,5: Per un giocatore non velocissimo come lui riuscire a contenere i guizzanti Sarno e Iemmello è una vera e propria sfida. Missione compiuta.

Nunzella voto 6,5: Meno lucido e pimpante del solito, ma l’occasione più ghiotta del Catania la crea lui, quando nella ripresa con un traversone dei suoi imbecca Calderini tutto solo in area. Dalle sue parti Sarno prova a sgusciare ma lo argina con efficacia.

Scarsella voto 4,5: Come gli accade spesso di recente, si eclissa dalla partita, fornendo un contributo che va al di sotto del minimo sindacale in entrambe le fasi di gioco.
-> Lulli SV: Entra nel finale per dare una mano ai compagni e contenere il forcing rossonero. Giusto il tempo di piazzare un paio di scivolate d’ordinanza.

Musacci voto 5: Il pressing asfissiante dei centrocampisti foggiani non lo fa ragionare, e non gli resta altro che randellare Gerbo e compagni quando provano ad inserirsi sulla trequarti. Ammonito, rischia in un paio di circostanze il secondo giallo ed esce dopo pochi minuti nella ripresa.
-> Russo voto 6: Il suo ingresso aiuta il reparto a fronteggiare la forza d’urto del gioco avversario. Con la sua fisicità da una mano ad Agazzi e Nunzella e cerca quando possibile di far ripartire l’azione sulla sinistra.

Agazzi voto 6: Nel primo tempo è l’unico che riesce ad impensierire Narciso, con un bel tiro a giro che chiama l’estremo difensore al salvataggio in angolo, e un colpo di testa su cross di Calderini che per poco non centra la porta. Nella ripresa l’uscita di Musacci lo riporta davanti alla difesa, zona nella quale contrariamente al solito sbaglia molti passaggi.

Calderini voto 6,5: Prestazione molto simile a quella fornita domenica scorsa. E’ il giocatore che mette più in ambasce la difesa avversaria, guadagna punizioni pericolose, provoca cartellini avversari, confeziona un bel cross per Agazzi nel primo tempo e prova il tiro da fuori nella ripresa. Ma, come a Messina, sbaglia l’occasione più clamorosa del match, sparando alle stelle a pochi passi da Narciso.

Calil voto 5,5: Un’ammonizione rimediata nel primo tempo condiziona in parte la sua partita, non agevolata dalla scarsissima precisione dei compagni nelle ripartenze. Dopo l’ingresso di Plasmati da una mano sulla fascia sinistra.

Rossetti voto 5,5: Sembra patire da un lato l’emozione, che lo porta a temporeggiare eccessivamente, e dall’altro il proprio fisico spesso sovrastato da Angelo prima e Bencivegna poi. Cresce un po’ nella ripresa ma Pancaro lo richiama per giocarsi la carta Plasmati.
-> Plasmati voto 6: Il suo ingresso mette in difficoltà sul piano fisico i centrali avversari.

All. Pancaro voto 5: Passo indietro sotto il profilo della prestazione. Il Foggia è la squadra tecnicamente più forte incontrata finora, ma oggi è mancato anche quell’agonismo che spesso è risultato decisivo per recuperare match come quelli contro Martina Franca ed Akragas. A lungo andare l’inesistenza di una variabile tattica credibile potrebbe rappresentare un handicap non indifferente per la squadra.

FOGGIA voto 7: La squadra più “bella” ammirata finora, in questa stagione, al “Massimino”. Gioco a tratti zemaniano, caratterizzato da un pressing intenso, costanti sovrapposizioni dei terzini e combinazioni “a memoria”. I limiti? Troppo pressing alla lunga sfianca, ed infatti nella ripresa i ragazzi di De Zerbi sono calati fisicamente; inoltre il voler entrare in porta con il pallone finisce col compromettere la grande produttività del gioco espresso.

Arbitro Morreale voto 5: Incomprensibili i criteri applicati per l’utilizzo dei cartellini. Sembra che li esca soltanto per tenere buoni i giocatori, salvo poi perdonarli ed evitare decisioni ancora più “drastiche” in occasione di successivi falli non meno rilevanti.