Catania-Fidelis Andria, presentazione: Vincere e sperare

Dario Bergamelli in azione a Pagani

Dario Bergamelli in azione a Pagani 

La presentazione della gara tra etnei e pugliesi, in programma sabato 7 maggio alle ore 16...

Non più padroni del proprio destino
Al “Marcello Torre” di Pagani, il Catania, oltre a lasciare due punti fondamentali nella corsa per la salvezza diretta, ha perso un privilegio importantissimo: essere padrone del proprio destino. Un vantaggio notevole, che andava difeso con le unghie e coi denti. Invece, non è stato così. Catania da solo al quint’ultimo posto (l’ultimo ‘utile’ per i play-out) a due punti distanza dalla coppia Catanzaro-Monopoli. Uno scenario di classifica ‘drammatico’ che condanna i rossazzurri all’insidiosa trappola rappresentata dagli spareggi per non retrocedere. Un verdetto non ancora emesso, anche se, a novanta minuti dalla fine della stagione regolare, sembra ormai inevitabile.

Le residue chance di salvezza diretta dei rossazzurri, infatti, passano necessariamente dalla combinazione di questi risultati: battere la Fidelis Andria e sperare che una tra Catanzaro e Monopoli non facciano altrettanto contro Melfi e Matera. Combinazione che, in linea teorica, potrebbe ancora verificarsi. Ma è altrettanto vero che i giallorossi di Calabria e i bianconeri di Puglia affronteranno due formazioni ormai prive di obiettivi di classifica: il Melfi è ormai certo del quart’ultimo posto, mentre l’unica aspirazione del Matera (matematicamente sesto) potrebbe essere quella di salutare il pubblico di casa con un risultato positivo. Quisquilie se paragonate alla fame di salvezza che dovrebbe avere una pericolante che si rispetti. Dovrebbe, perché la formazione rossazzurra, a Pagani, ha dimostrato di ben altro.

Avversario con la testa alle ‘vacanze’ anche per il Catania. Al “Massimino”, i rossazzurri, ospiteranno una Fidelis Andria che non ha più nulla da chiedere a questo campionato. I pugliesi, infatti, dall’alto del loro settimo posto (condiviso col Messina), hanno ampiamente raggiunto l’obiettivo stagionale rappresentato da una salvezza tranquilla. Un traguardo raggiunto magistralmente dalla truppa di Luca D’Angelo, attraverso l’apporto di un reparto difensivo d’acciaio che, con appena 19 reti al passivo, si pone al secondo posto nella classifica delle retroguardie meno battute del calcio professionistico italiano. Meglio dei federiciani, manco a dirlo, solo la difesa della Juventus con 18.

Appuntamento sabato pomeriggio, alle ore 16, con cuore e polmoni in campo e con l’orecchio alla radiolina, sperando di ascoltare buone nuove provenienti da Catanzaro e Matera. Una speranza, dal sapore di illusione, per evitare una sentenza che sembra esser già scritta…