Catania-Cosenza, precedenti: un muro chiamato Pietro Perina

Una delle tante occasioni rossazzurre neutralizzato dal numero 1 silano Perina

Una delle tante occasioni rossazzurre neutralizzato dal numero 1 silano Perina 

Il racconto dell'ultimo precedente tra etnei e silani disputato in terra catanese. All'interno le immagini della gara

DUE PUNTI PERSI
Catania e Cosenza sono due tra le squadre più rappresentative e blasonate del meridione italiano. A dispetto di storia e tradizione, però, i confronti tra etnei e calabresi in terra catanese si contano sulle dita della mano. Dal 1946, anno di fondazione del club di Via Magenta, sono appena cinque le sfide tra l’Elefante e i lupi della Sila. Una manita che ha regalato pochissime gioie ai padroni di casa, vittoriosi soltanto nel lontanissimo 6 marzo 1949. Nei successivi sessantotto anni sono arrivate due vittorie per i calabresi (entrambe nella stagione 2002-03, una in campionato e l’altra in Coppa Italia) e due pareggi per 0-0, l’ultimo dei quali risalente alla scorsa stagione. È il sette ottobre 2015 quando nell’assolato pomeriggio dello stadio “Angelo Massimino” Catania e Cosenza si incrociano per il recupero della seconda giornata di andata del campionato di Lega Pro. I rossazzurri di mister Pippo Pancaro (silano di nascita) sono in forma smagliante: tre vittorie di fila (contro Matera, Monopoli ed Ischia) e il pareggio a reti inviolate ottenuto qualche giorno prima in quel di Lecce. Dall’altra parte del campo ecco il Cosenza di Giorgio Roselli, squadra assai scorbutica e quadrata, poca avvezza al gioco e più portata al contenimento. Una rogna a tutti gli effetti.

Il salvataggio disperato di Blondett su Lulli lanciato verso la porta sguarnita 



Le premesse della vigilia si materializzano puntualmente sul rettangolo verde di Piazza Spedini: l’Elefante attacca con zanne e proboscide, il Lupo si difende a denti digrignati. Dopo dieci giri di lancette Andrea Russotto scalda i guantoni del portiere silano Pietro Perina con un destro a giro su punizione. Sembra l’inizio di una partita spettacolare, ma per tutta la durata del primo tempo i calabresi imbrigliano gli etnei impedendo loro di creare gioco. A pochi minuti dalla fine del primo tempo, nel giro di una manciata di secondi, i rossazzurri sfiorano la rete del vantaggio. Si va all’intervallo sullo 0-0, con la sensazione che sarà assai difficile scardinare il bunker silano. In avvio di secondo tempo, dopo un botta e risposta nel giro di un minuto con Perina prima e Bastianoni (all’esordio) prontissimi, il Catania aumenta il numero di giri iniziando un bombardamento furente. Al 61’ Pietro Perina, ancora lui, si traveste da Spiderman afferrando con le ragnatele un colpo di testa a botta sicura di Calil destinato ormai a gonfiare la porta. Un quarto d’ora più tardi il portiere calabrese, nato ad Andria nel 1992, ‘ritorna umano’ lasciando sfuggire dalle mani un pallone calciato da distanza siderale da Elio Calderini, atteso ex di turno. Sulla sfera si avventa come un rapace Luca Lulli che con uno ‘scavetto’ salta il portiere inerme. La porta è vuota, il gol sembra cosa fatta. Non per il numero 2 del Cosenza, all’anagrafe Edoardo Blondett da Genova che spazza l’area piccola scagliando il pallone più lontano possibile. Lulli impreca, mentre i giocatori del Cosenza abbracciano il compagno come se avesse fatto gol. Il Catania non si arrende e continua ad attaccare a testa bassa, creando ancora altre due nitidissime occasioni da rete che si infrangono ancora una volta sul muro eretto da Pietro Perina. Finisce 0-0 con tanta rabbia tra i rossazzurri per i primi due punti lasciati per strada…