Catania-Cavese, ex: il ruggito del "Re Leone" di Fiuggi

Alessandro Ambrosi in maglia rossazzurra

Alessandro Ambrosi in maglia rossazzurra 

Classico appuntamento con la rubrica dedicata agli ex passati e presenti

QUELLE 2 RETI ALL’ELEFANTE…
Nell’elenco dei doppi ex di Catania e Cavese, privo di elementi in forza negli attuali organici, trova un posto di assoluta importanza uno degli attaccanti più prolifici della storia di entrambe le compagini. Rullo di tamburi per Alessandro Ambrosi, per tutti semplicemente il “Re Leone di Fiuggi”, attaccante dall’innato fiuto del gol fra i più amati dalla tifoseria etnea nonostante la brevissima permanenza in rossazzurro. Giunto a Catania nell’assai movimentato gennaio del 2001, dopo una prima parte di stagione passata nel Crotone, Ambrosi si rese protagonista della fantastica cavalcata dei rossazzurri di mister Vincenzo Guerini con una media-gol spaventosa: 13 reti in 21 gare fra campionato, play-off e Coppa Italia.Un exploit travolgente, quasi da record, avviato nella gara di andata dei quarti di finale di coppa col Brescello e proseguito come un rullo compressore in quell’indimenticabile girone di ritorno della C1 edizione 2000-01: Castel di Sangro, L’Aquila, Messina (tre reti, una delle quali nei play-off), Ascoli, Savoia, Giulianova, Benevento, Torres, Nocerina e Avellino le sue “vittime”. Rendimento stratosferico che permise a quel Catania di risalire la classifica fino alla sfortunata finale play-off del “Celeste” conclusa con la vittoria e conseguente promozione in B dei peloritani di Florimbi.

Alessandro Ambrosi esulta dopo il gol segnato al Savoia a Torre Annunziata 



Anni prima, nella stagione 1997-98, nella ‘vecchia’ Serie C2, Alessandro Ambrosi diede qualche dispiacere a quelli che sarebbe diventati i suoi tifosi, ancora oggi innamorati delle sue gesta con la casacca rossazzurra. Il 21 settembre 1997, al “Simonetta Lamberti” di Cava de’ Tirreni, il bomber di Fiuggi decise con una rete a 13 minuti dalla fine la sfida contro il Catania allenato da Gianni Mei. Due a uno per i metelliani ampiamente ribaltato nel match di ritorno, dell’8 febbraio 1998, quando gli etnei di Franco Gagliardi travolsero gli aquilotti con quattro reti. Una sconfitta, assai pesante, resa meno amara dal gol segnato al 90’ proprio da Ambrosi. Una rete inutile ai fini del risultato finale ma utilissima al bomber romano nella corsa al titolo di capocannoniere del Girone C, conquistato al termine della stagione con 16 reti in 31 match disputati.

L'esultanza di Alessandro Ambrosi dopo il primo gol al Messina nel 2-0 al "Celeste" del febbraio 2001 



MI RITORNI IN MENT…EX
Classica carrellata finale con gli altri doppi ex del passato. Fra i portieri, l’unico rappresentate, è Dario Marigo, estremo difensore del Catania dalla stagione 1984-85 alla 1987-88. Lasciato il rossazzurro, dopo 90 presenze, l’approdo proprio a Cava de’ Tirreni. Grande affollamento nel reparto arretrato: Giacomo Chinellato, alla Cavese nel 1981-82, al Catania nel biennio 1982-84; l’indimenticato Vincenzo Del Vecchio, in biancoblu nel 1989-90, in rossazzurro nel 1990-92 e nel 1994-96); Gianni Di Rocco, al Catania nel 2001 dopo aver trascorso la prima parte di stagione proprio in Campania; Massimo Gregori, al Catania nel 1983-84 e successivamente in biancoblu; Tommaso Napoli; Vincenzo Marino; Pier Luigi Nicoli, alla Cavese nella stagione 1984-85, al Catania nel 1991-92; Fabrizio Salvatori; Roberto Pidone, al Catania nel 1984-85 (33 presenze e una rete), protagonista con la maglia dei metelliani di oltre 200 presenze. Capitolo a parte per Adriano Polenta, marchigiano di Osimo, 100 gettoni nella Cavese dal 1979 al 1982, al 179 presenze e 14 reti in rossazzurro dal 1984 al 1989.

Adriano Polenta, il "rosso" sulla sinistra, in un Lazio-Catania del 1986-87 



In mediana, rigorosamente in ordine alfabetico, trovano posto Ciro Bilardi, alla Cavese nel 1982-83, al Catania nella stagione seguente; Pasquale Casale, al Catania dal 1979 al 1981, a Cava de’ Tirreni come tecnico nel 2001; Antonio Crusco, in Campania nel biennio 1980-82, in Sicilia nella stagione di grazia 1982-83; Ennio Mastalli, rossazzurro dal 1982 al 1985 e nella stagione 88-89, in biancoblu nel 1989-90; Pietro Puzone e il catanese Giuseppe Russo. In avanti, oltre al già citato “Re Leone”, figurano Roberto Barozzi, giunto in rossazzurro nell’estate del 1982-83 (insieme a Chinellato e Crusco) proprio dopo una stagione vissuta a Cava de’ Tirreni; stesso percorso per Roberto Mandressi, ribattezzato dal Nils Liedholm il Rensenbrink della Brianza, prelevato dalla società campana nell’estate del 1985. Chiusura con Domenico De Pierro, giunto a Catania sempre dalla Cavese nell’estate del 1964.

Terzetto in panchina dove spicca Pietro ‘Rino’ Santin, protagonista a Cava de’ Tirreni dal 1980 al 1983 (con tanto di promozione nel 1981), dal 1988 al 1990 e nella stagione 1995-96. Poca fortuna sulla panchina rossazzurra, esperienza vissuta nella parte centrale della stagione 1987-88 dalla decima alla ventiduesima giornata. Nella metà degli anni novanta emerge la figura di Mario Russo, tecnico del Catania per parte della stagione 1995-96; alla Cavese nel 2001-02. Dulcis in fundo l’argentino Aldo Luigi Ammazzalorso, tecnico del Catania dalla prima alla sedicesima giornata della Serie C1 edizione 2001-02; alla Cavese nel 2007-08.