Catania-Cavese 4-0: Cic..cinquanta!

Ciccio Lodi, cinquanta reti in maglia rossazzurra

Ciccio Lodi, cinquanta reti in maglia rossazzurra 

Il commento alla larga vittoria degli etnei sui metelliani. All'interno il video commento di Max Licari e Salvo Emanuele

Tre su tre in casa
Dopo l’umiliante scivolone di Monopoli, amarissimo e preoccupante per quanto visto sul terreno di gioco del “Veneziani”, occorreva vincere e vittoria è stata, con un punteggio rotondo figlio di una prestazione convincente. Al “Massimino”, nella gara valida per la sesta giornata del Girone C di Serie C, il Catania ha travolto i metelliani di Campilongo con un netto 4 a 0 firmato da un immenso Francesco Lodi, autore di due perle su calcio di punizione, Matteo Di Piazza e da un gol in coabitazione fra Davis Curiale e il difensore campano Lino Marzorati, quest’ultimo non nuovo a deviazioni decisive sul green catanese (Catania-Empoli 2-1 del Gennaio 2007…). In mezzo alle quattro reti, equamente distribuite fra i due tempi di gioco, i rossazzurri hanno interpretato nel modo migliore lo spartito redatto da mister Andrea Camplone, mettendo in campo corsa, determinazione, dinamismo, voglia, aggressività, carattere e attenzione, caratteristiche fondamentali nell’idea calcistica del tecnico abruzzese. Una partita senza storia al cospetto di una Cavese che, rigore (generoso) a parte, non ha mai impensierito seriamente la difesa etnea, con Jacopo Furlan che ha mantenuto la sua porta inviolata per la seconda volta in questo campionato, aumentando l’imbattibilità casalinga a 244 minuti. Catania troppo forte o Cavese troppo deludente? La verità sta sempre in mezzo. Quel che conta, oltre alla vittoria (la terza di fila fra le mura amiche dopo quelle conseguite con Virtus Francavilla e Viterbese), il raggiungimento del secondo posto in coabitazione con la Reggina, a -1 dalla coppia di testa composta da Catanzaro e Ternana, è il rinnovato ottimismo generato dalla prestazione. Un ottimismo da tenere ‘a freno’, senza farsi prendere eccessivamente dall’esaltazione, così come avvenuto dopo il 6 a 3 di Avellino e il successivo successo con la Virtus.



Ritorno al 4-3-3 proficuo
Privo dei ‘soliti’ Barisic, Catania, Saporetti, Sarno e Rossetti, con Fornito non convocato, così come gli epurati Biagianti, Bucolo e Marchese, mister Camplone è ritornato (sulla retta via…) al caro e consolidato 4-3-3, modulo di riferimento del trainer abruzzese, messo in soffitta maldestramente in quel di Monopoli. In campo, dal primo minuto, si sono rivisti Rizzo in mediana, insieme ai confermati Lodi e Welbeck, con lo sgusciante Di Molfetta (lasciato per 75 minuti seduto nella panca del “Veneziani”) nel tridente d’attacco completato da Di Piazza e Mazzarani. Le note liete maggiori sono arrivate proprio dal centrocampo, perché quando vinci con quattro reti di scarto e con pochi rischi in difesa buona parte dei meriti vanno riconosciuti anche ai ‘custodi della linea mediana’. La corsa e il dinamismo di un ritrovato Rizzo, unito alla conferma del ‘tuttofare’ Welbeck, abile sia in fase di interdizione e sia in quella di impostazione, hanno prodotto quel ‘lavoro oscuro’ necessario a innescare il genio di Francesco Lodi, libero di dialogare coi compagni e di dispensare gol ed assist. Buona la prova anche dei due esterni d’attacco, abili nel cambiare fascia con frequenza, nel dare pochi punti di rifermento agli avversari e nell’aiutare il resto della squadra in fase difensiva, così come del resto quel Matteo Di Piazza nuovamente al gol dopo un digiuno che durava dallo scorso 25 Agosto, dalla doppietta del “Partenio” di Avellino. Avanti così, con il 4-3-3, con un identità tattica marcata dall’atteggiamento giusto di una squadra che deve dire la sua in questo campionato, necessariamente.

Cinquanta volte Lodi
Capitolo a parte merita l’intramontabile Francesco Lodi, faro della squadra e, da ieri sera, capocannoniere del Girone C con 5 reti. Le due punizioni vincenti (così come accadde nel lontano 2011 contro il Lecce…) hanno permesso al fantasista campano di tagliare il traguardo delle cinquanta reti con la maglia del Catania e, inoltre, di agguantare il secondo posto della classifica dei bomber post-46 a +1 da Gionatha Spinesi e a -10 dal primatista Beppe Mascara. Numeri mostruosi per un centrocampista, un cecchino infallibile sui piazzati, un’arma letale in Serie C da sfruttare al meglio, attraverso il sacrificio di una squadra che abbia gamba, in primis le due mezzali, in grado di favorire il gioco del numero 10.



Confermarsi in trasferta
I numeri da primato ottenuti in casa, nove punti su nove, non devono però distogliere l’attenzione da quel che è il problema maggiore emerso in questo primo scorcio di campionato: l’atteggiamento in trasferta. Eccezion fatta per Avellino nelle successive due trasferte, con Potenza e Monopoli, i rossazzurri hanno subito due sconfitte senza attenuanti che hanno lasciato interdetto anche il tecnico Camplone. All’orizzonte, così come imposto dal calendario, ecco due delle trasferte più complicate della stagione: Reggio Calabria e Terni. Si parte dal “Granillo”, domenica prossima, al cospetto degli amaranto di Mimmo Toscano, unica formazione del Girone C ancora imbattuta, reduce dal pareggio conseguito proprio a Terni. Gara da interpretare con la massima attenzione e dedizione. Un banco di prova di assoluto livello che dirà molto sulle reali potenzialità e ambizioni del Catania di Camplone. Testa bassa e pedalare, la strada è ancora molto lunga e tortuosa. Combattere sempre, mollare mai!