Catania-Catanzaro, presentazione: una "classica" da vincere

Andrea Russotto, attesissimo ex di turno

Andrea Russotto, attesissimo ex di turno 

La presentazione della gara del "Massimino" tra rossazzurri e giallorossi...


Tre punti fondamentali
Il pareggio colto contro il Cosenza – nella gara valida come recupero della seconda giornata – ha lasciato in casa rossazzurro un retrogusto assai amaro, non tanto per la prestazione, maiuscola e convincente, ma per i due punti pesanti lasciati sul campo per mancanza di cinismo sotto la porta silana. Bicchiere mezzo pieno: Catania ancora imbattuto (insieme a Messina, Casertana e Paganese), teoricamente primo con la Casertana (senza la penalizzazione) e non più fanalino di coda solitario; a far compagnia ai rossazzurri, infatti, ci sono anche Martina Franca, Lupa Castelli Romani e proprio il Catanzaro.

Gli spunti per essere ottimisti ci sono, eccome, ma è chiaro che adesso bisogna accelerare per scalare la classifica. Accelerare che, tradotto, vuol dire battere i calabresi al “Massimino” in qualunque modo, con qualsiasi risultato. Partita importante, la terza nel giro di una settimana, nella quale bisognerà ottenere il massimo (ovvero i tre punti) anche in vista del prossimo impegno: l’ardua trasferta campana contro la Casertana capolista.

Gara da vincere, ma allo stesso tempo piena d’insidie e difficoltà. Così come avvenuto col Cosenza, infatti, anche contro il Catanzaro i rossazzurri potrebbero imbattersi in un avversario scorbutico, rognoso ed esclusivamente intento a far le barricate per portar via un pareggio. Un punto che varrebbe oro colato. Per i giallorossi di mister D’Urso, infatti, l’inizio di stagione non è stato proprio dei migliori: appena 2 punti (uno dei quali ottenuto la settimana scorsa nel derby interno col Cosenza) e ben 3 sconfitte (Casertana e Juve Stabia in casa, Akragas fuori).

Rendimento tutt’altro che soddisfacente per una squadra costruita per non retrocedere. Ma al di là dei numeri e dei diversi valori in campo la sfida tra Catania e Catanzaro ha un fascino particolare. Una ‘classica’ del calcio meridionale, con una storia davvero lunga, pompata anche dalla forte rivalità tra le due tifoserie (annunciata tra l'altro una corposa presenza ospite). Come un derby, insomma.