Catania-Catanzaro, ex: da Corona a Russotto

Giorgio Corona, tra i 'doppi ex' più rappresentativi...

Giorgio Corona, tra i 'doppi ex' più rappresentativi... 

Nuovo viaggio nel mondo dei 'doppi ex' attuali e passati...

La storia negli almanacchi
Il fascino dell’ex. Il fascino di nomi che, alla sola lettura, rievocano una valanga di aneddoti. Una miscela esplosiva di rimpianti, rimorsi, dolci pensieri ed emozioni sopite dentro il cassetto dei ricordi da stadio. Il fascino dell’ex, passato ed attuale.

Presente: poker calabrese in rossazzurro
In vista della gara tra Catania e Catanzaro, in programma domenica 11 ottobre alle ore 15 al "Massimino", fari puntati sui 'doppi ex' del passato e del presente. Ben quattro le presenze nell’attuale organico etneo: il difensore Loris Bacchetti, i centrocampisti Ivan Castiglia Giuseppe Russo, e Andrea Russotto.

Il difensore teatino – una presenza nell’attuale campionato coi rossazzurri – ha indossato la casacca giallorossa per un anno e mezzo, precisamente dal gennaio 2013 al giugno 2014 per un totale di 19 presenze in Prima Divisione. Ancor più breve l’esperienza calabrese di Ivan Castiglia - centrocampista silano – in giallorosso per i primi sei mesi del 2013: appena 11 presenze prima di passare al Vicenza. Della stessa portata l’esperienza del mediano catanese Giuseppe Russo: undici presenze e una rete nel Catanzaro 2005-06. Quarto ed ultimo ex attuale il fantasista Andrea Russotto che, a differenza dei suoi compagni di squadra, vanta un passato catanzarese nettamente più ‘pesante’. Tre stagioni, dal 2013 fino allo scorso giugno, per un totale di 78 presenze e 14 reti in terza serie. Sicuramente l’ex più atteso.


Andrea Russotto, l'ex attuale più atteso  



Attacco Indimenticabile…
Nella speciale sezione degli indimenticabili di questa settimana trovano spazio un difensore, due centrocampisti e ben sei attaccanti. Si parte dal catanzarese Umberto Brutto, autentica bandiera giallorossa. Coi giallorossi dal 1989-90 (stagione nella quale debutta in cadetteria) al 1995-96 per un totale di 140 presenze e 3 reti tra C1 e C2. Lasciato Catanzaro passa proprio al Catania. Tre stagioni e mezza in rossazzurro per un totale di 135 presenze e 12 reti, alcune delle quali decisive: la doppietta di Trapani e la rete promozione contro la Juveterranova Gela nella stagione della promozione in C1 1998-99. Nel gennaio del 2001 il ritorno ‘semestrale’ al Catanzaro. Otto anni più tardi, dopo le annate di Paternò, Foggia, Gela, Manfredonia, Castellammare di Stabia e Melfi, l’ennesimo ritorno nella squadra della terra natia: 8 presenze e una rete dal gennaio al giugno 2008 in C2.

Altro centrocampista è il varesino Davide Cordone, al Catania dal gennaio 2001 all’estate 2003. Brillante la prima mezza stagione: 19 presenze e 3 reti nella fantastica cavalcata conclusa con l’amara beffa del “Celeste” di Messina nella finale play-off che vide prevalere i giallorossi di Florimbi. Apporto determinate nella stagione seguente, quella della promozione in Serie B dopo la battaglia di Taranto. In cadetteria, nonostante le tante difficoltà incontrate, ecco la pagina più bella del Cordone rossazzurro: sinistro rasoterra a Sicignano in uscita e corsa sfrenata sotto la Curva Nord nel vittorioso derby sul Palermo del 2002/03, gara che segnò il debutto di mister Toshack sulla panchina catanese. Sparuta comparsa nel Catanzaro 2005-06.

Tra gli attaccanti il più ‘lontano’ dai giorni nostri è Giovanni Fanello. Calabrese di Pizzo Calabro, al Catanzaro dal 1958-60 per un totale di 30 reti in 60 presenze. Reti in quantità industriale che permisero al Catanzaro di conquistare la promozione in B nella stagione 1958-59. Al Catania in due riprese. La prima trance nella stagione 1963-64: 9 reti in 25 presenze in massima serie e successivo passaggio al Napoli. Dopo una stagione sotto il Vesuvio ecco il ritorno alle Falde dell’Etna: 4 reti in 30 gare nella stagione 1965-66. A cavallo tra gli anni ’60 e ’70 troviamo Aquilino Bonfanti: attaccante rossazzurro tra il 1969 e il 1972, per un totale di 100 presenze e 27 reti. Protagonista della promozione in A conseguita al termine della stagione 1969-70 con la decisiva doppietta nel 3-1 di Reggio Calabria che gli valse, tra l’altro, anche il titolo di capocannoniere della cadetteria con 13 centri. Nel 1972 il passaggio proprio al Catanzaro per una sola stagione. Qualche stagione più tardi ecco Carlo Borghi, tra i protagonisti del Catania anni ’80. In rossazzurro in due riprese. Nella stagione 1979-80, con 6 reti 26 partite, contribuisce alla promozione in B degli etnei di mister De Petrillo. Nella stagione successiva passa proprio al Catanzaro, debuttando in massima serie. Dopo due stagioni in giallorosso, seguite dalle esperienze annuali a Torino ed Ascoli, ecco l’atteso ritorno in rossazzurro nell’estate 1984. Altre 5 stagioni con la casacca etnea per oltre 150 gettoni e 25 reti.

Alla fine degli anni ’90 troviamo il sardo Roberto Manca. Nella lunga carriera del centravanti di Oristano vi è anche una piccola parentesi giallorossa: 5 reti in 11 mesi dal febbraio al giugno 1998. Nell’estate successiva il passaggio proprio al Catania. Nel biennio rossazzurro Manca colleziona 55 presenze e 8 reti, una delle quali decisiva. La prepotente inzuccata su precisa pennellata di Cicchetti nel derby contro il Messina del 25 aprile 1999, giorno della ‘liberazione-promozione’ dell’Elefante dopo anni difficili tra dilettanti e C2. Pur non essendo un attaccante rientra nel viaggio di questa settimana anche il terzino Alessandro Cicchetti, rossazzurro dal 1996 al 1999. Prima annata da urlo, con 33 presenze su 34, conclusa però con l’amara sconfitta di Avellino contro la Turris nella semifinale dei play off di C2. L’annata seguente, la 1997/98, arriva un’altra mazzata: lacerazione dei legamenti del ginocchio e stagione finita. Il riscatto personale, nonché quello di tutta un’intera città, giunge al termine del campionato 1998/99 con l’agognata promozione in Serie C1. Al termine della stagione la cessione proprio al Catanzaro: esperienza brevissima, appena sei mesi, seguita dall’approdo al Palermo. Altro attaccante - presente nel Catania di Pierino Cucchi - è Luca Lugnan, in rossazzurro dall'ottobre 1997 al 1999 per un totale di 53 presenze e 11 reti (alcune delle quali decisive) in Serie C2. Le reti indimenticabili sono quelle al Palermo nel derby di Coppa Italia, agli abruzzesi de L'Aquila (1-0) e al Chieti, quest'ultima seguita da un'esultanza particolare: via la maglia da 'subentrante' che scopre una numero 11 da 'titolare'. Al Catanzaro, sempre in C2, nella stagione 2000-01: 23 presenze e 8 reti con Cuttone in panchina.

A completamento della batteria degli attaccanti ecco Giorgio Corona. L’attaccante palermitano – attualmente in forza allo Scordia, in Serie D – per tre stagioni è stato un punto di riferimento del Catanzaro, divenendone anche il capitano. Dal 2003 al 2006 mette a segno 46 reti in oltre 100 gare con la casacca giallorossa, conquistando una promozione in B a suon di reti, ben 18, superando il precedente record di marcature stabilito da Massimo Palanca, icona del calcio catanzarese. Nell’estate 2006 – coi giallorossi retrocessi in C1 – giunge inaspettatamente una chiamata dalla Serie A: il Catania. Esordio col botto per Corona, con la straordinaria staffilata al volo che ‘incenerisce’ il portiere cagliaritano Chimenti e che regala la vittoria ai rossazzurri nella gara di ritorno in massima serie. Conclude la stagione con 7 reti 32 gare prima di esser ceduto al Mantova in Serie B.

Vincenzo Guerini, tecnico rossazzurro nei primi anni 2000  



Panchina 'pesante'
Tra i tecnici si parte dal compianto Carmelo Di Bella. Nato a Catania, classe 1921, Don Melo (di ruolo mezzala) giocò nella squadra della sua città tra il 1938 e il 1941. Appese le scarpette al chiodo ritornò in rossazzurro nelle vesti di tecnico, a più riprese. La prima – tra il 1958 e il 1966 – è stata senza ombra di dubbio la più fulgida e portatrice di successi e gloria: una promozione in A, sei salvezze consecutive in massima serie e l’etichetta di ‘ammazza-grandi’ conseguita in virtù delle epiche vittorie contro Milan, Inter e Juventus. Nel 1966-67 passa proprio al Catanzaro per una stagione. Dopo quattro annate al Palermo (impreziosite da una promozione in A) ritorna a Catania. Due stagione, dal 1971 al 1973, concluse con un ottavo e quinto posto in B. La stagione successiva, 73-74, ritorna a Catanzaro, senza, però, grossi risultati. Nel 1976-77 l’ennesimo, ed ultimo, ritorno in rossazzurro: annata disgraziata conclusa con l’amara retrocessione in C1. Qualche decennio più tardi è la volta di Giovanni Battista Fabbri - scomparso lo scorso giugno – tra i tecnici migliori del calcio italiano. Da dimenticare l’esperienza catanese, quando, da subentrante, ‘traghettò’ il Catania in Serie B nell’amarissima annata 1983-84. Nella stagione successiva, proprio al Catanzaro, ecco la rivincita: promozione in Serie B. Percorso inverso per Antonio Renna: al Catanzaro nella stagione 1983-84, al Catania nel 1984-85. Sempre negli anni ’80 troviamo Bruno Pace - al Catanzaro nel biennio 1981-83, successivamente al Catania, a più riprese, tra il 1986 e il 1988 – e Pietro Santin: al Catanzaro nel 1985-86, al Catania nel 1987-88. Negli anni ’90 ecco Franco Gagliardi: tecnico sanguigno al Catania dal dicembre al giugno 1998 in C2 senza grossi risultati (in tal senso clamoroso il 4-1 incassato a Tricase. Al Catanzaro nel 2005 nelle vesti di vice di mister Sergio Buso.

Di tutt’altro genere la doppia esperienza ‘giallorossazzurra’ diVincenzo Guerini. In Calabria a due riprese. Brillante la prima esperienza – stagione 1987-88 - nella quale sfiora una clamorosa promozione in massima serie. Nel 2005 il ritorno ‘lampo’: appena qualche mese prima dell’avvicendamento con Bruno Giordano. Memorabili le stagioni in rossazzurro. Si parte dal 2000-01: chiamato dai Gaucci in sostituzione dell’esonerato Ivo Iaconi, Guerini esordì nell’infuocato posticipo serale contro il Palermo di Sonzogni. Al “Barbera” finì 5-1 per i rosanero. Un debutto da incubo, bissato sette giorni più tardi dal capitombolo interno contro il Giulianova (1-3 per i giallorossi). Neanche il tempo di ingranare (due vittorie con Atletico Catania e Lodigiani, sconfitta contro l’Avellino e pareggio interno col Benevento) ed è subito esonero. Via Guerini, dentro nuovamente Iaconi, giusto il tempo di incassare altre due sconfitte e due pareggi. Altro esonero (per Iaconi) altra richiamata (per Guerini). Si riparte dalla vittoria contro la Vis Pesaro (nel pantano dell’allora Cibali). Da lì incomincia la fantastica rimonta dei rossazzurri coronata dal terzo posto finale. Nei play off, dopo aver superato l’Avellino in semifinale, il sogno promozione sfuma al “Celeste” contro il Messina. Una rimonta da record che avrebbe meritato certamente un altro finale. Guerini lascia Catania tra i rimpianti. Ma non è un addio definitivo. Nell’aprile 2003 riecco il terzo ritorno in rossazzurro. Dopo gli esoneri di Jaconi, Graziani, Pellegrino, Toshack e Reja tocca al ‘buon’ Vincenzo provare a salvare il Catania dalla retrocessione in serie C1. Cinque vittorie: quattro sul campo, una a tavolino (la famosa gara interna col Siena), un pareggio e quattro sconfitte spingono gli etnei a quota 46 prima dell’infuocata lotta amministrativa dell’estate 2003 conclusa con la vittoria rossazzurra: la giusta permanenza in cadetteria. Fedele vice del ‘Guerra’ il buon Agostino Iacobelli, da calciatore al Catanzaro tra il 1984 e il 1988. Infine, venendo ai giorni nostri, ecco Maurizio Pellegrino. In giallorosso nelle vesti di calciatore negli anni ’90 (con ben 7 presenze in B), al Catania nelle vesti giocatore prima (tra il 1994 e il 1997) e allenatore poi.

Dino Di Julio, festeggia sotto la Sud nel 1999  



Passato da Anania a Tortolano
A conclusione ecco un’ampia carrellata del passato, rigorosamente in ordine alfabetico. Il portiere Luca Anania, al Catanzaro nel 2005-06, al Catania per parte della scorsa stagione; Piero Braglia, in Calabria nelle vesti di calciatore (dal 1978 al 1984) e allenatore (dal 2003 al 2005), calciatore etneo nel biennio 1985-87. Negli anni trenta troviamo l’attaccante Ettore Brossi. Primi anni 2000 Sergio Quinto Campolo: appena 7 presenze nella prima parte della stagione 2000-01, al Catanzaro nel finale di carriera. Storia recente quella rappresentata da Luca Ceccarelli: 37 presenze nel Catanzaro 2005-06, 19 nel Catania dello scorso torneo. Prodotto del vivaio giallorosso il buon Totò Criniti protagonista nel primo Catania di Guerini con 5 reti in 20 presenze. L’attaccante Tommaso De Carolis: poca gloria in rossazzurro con appena 2 reti in 13 presenze nella stagione 1995-96. Reti, tra l’altro, giunte proprio nelle prime due giornate di campionato contro Battipagliese (rete della vittoria) e contro la Viterbese (rete della bandiera). Il difensore Alessandro Del Grosso: esperienza in chiaroscuro nel Catania 2002-03, soltanto qualche gettone nel Catanzaro 2006. Non poteva mancare il ‘giramondo’ Gennaro Delvecchio, già incontrato contro il Lecce. Lo spilungone pugliese (assai ghiotto di granita e gelato catanese) ha indossato la casacca rossazzura in più riprese per un totale di 121 presenze e 9 reti tra A e B. Altrettanto corposa l’esperienza in giallorosso con oltre 70 presenze e 9 reti tra A e Lega Pro. In giallorosso 26 presenze e 2 reti nella C2 2000-01. Attualmente a Melfi come secondo di mister Palumbo. Compagno del barlettano nel Catania di Colantuono il difensore Nicola Diliso: 34 presenze in rossazzurro, meno della metà coi calabresi nel 2005-06. Il centrocampista Dino Di Julio: 43 presenze (senza reti) nel Catania tra il 1997 e il 1999, con un apporto importante nella promozione in C1 con mister Cucchi in panchina. In giallorosso prima e dopo l’esperienza rossazzurra. Altro centrocampista è Franco Ermini: giallorosso nel 1982-83, rossazzurro nel 1984-85. Stagione calabrese da incorniciare per Vito Falconieri, autore di 7 reti in 28 incontri nella stagione 2007-08. Poca gloria nel Catania: 3 presenze e una rete (al Napoli) nel 2009 in A. Altro attaccante, altra gloria: Giorgio Girol: 14 reti in rossazzurro dal 1966 al 1969, prima di passare al Catanzaro (appena una rete in 14 gare). Il difensore Massimo Gregori: di passaggio a Catania (6 gettoni nel 1983-84), due stagione al Catanzaro (44 presenze tra il 1985 e il 1987). L’attaccante Lorenzo Intrieri: al Catanzaro nel 1994-95, tre anni al Catania dal 1995 al 1998 per un totale di 86 presenze e 9 reti. Salto tra i pali dove troviamo, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, Massimo Mattolini: in Calabria tra il 1978 e il 1982, in Sicilia nel finale 1986-87. Il mediano di Paola Salvatore Miceli: in rossazzurro 17 presenze e una rete nella stagione 2004/05 prima di passare proprio in Calabria. Negli anni pre-46 troviamo il difensore Mario Miltone e il centrocampista Lido Nelli. Ancora due portieri: Enrico Nieri (al Catania nel 1988-89, al Catanzaro nel 1990-91) e Mario Paradisi (al Catanzaro nel 1983, al Catania dal 1989 al 1992). Tornando agli anni settanta troviamo l’attaccante Claudio Piccinetti: in rossazzurro nella stagione 1972-73, giallorosso in quella successiva. Prodotto del vivaio calabrese il centrocampista Maurizio Raise: giallorosso a più riprese (1976-79, 1983-84 e 1991-92), con la casacca etnea nel torneo 1988-89. Sergio Rossetti (anni sessanta). Tra le colonne del Catanzaro degli anni d’oro troviamo Giuseppe Sabadini: 111 presenze tra il 1978 e il 1983 prima di passare al Catania senza incidere. Tra gli anni ’80 e ’90 ecco il difensore Andrea Salvadori, al Catanzaro prima e al Catania poi. Altro difensore è Fortunato Torrisi: 25 presenze nel Catania 1983-84, tecnico dei calabresi nel 1999-2000. Chiusura con un ex quasi attuale Emiliano Tortolano: 12 presenze e una reti con la casacca del Catanzaro nella stagione 2013-14. Rossazzurro nell’ultimo pre-campionato prima del passaggio al Melfi.