Catania-Casertana, ex: Gennaro Rambo...ne di tuono!

Gennaro Rambone, tecnico 'girastivale'

Gennaro Rambone, tecnico 'girastivale' 

Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai doppi ex passati e presenti.

DAL RIONE SANITÀ CON FURORE
Nel romanzo dei doppi ex rossazzurri, precisamente nel capitolo condiviso con la Casertana, spicca nella sezione allenatori una figura assai pittoresca: Gennaro Rambone. Un giramondo, anzi, un “girastivale”, nato nel cuore di Napoli, nel Rione Sanità, il primo Aprile del 1935. Un uomo focoso e passionale, un personaggio dalle mille sfaccettature, talvolta dagli atteggiamenti teatrali, che ha trascorso la propria vita nei terreni di gioco del meridione italico: dal Matera alla Campania Puteolana, dal Frosinone al Campobasso, dal “suo” Napoli al Messina, e ancora, dall’Ischia Isolaverde al Sorrento, senza dimenticare Viterbo, Pagani, Catanzaro, Siracusa, Olbia e le esperienze “nordiche” di Como e Padova. Tante panchine, tanto calcio e colpi di testa, con campionati iniziati e talvolta non finiti, alternate a sparute apparizioni. Una di queste, tanto per non andare lontano, a Caserta nel 1972-73, quando dopo quattro gare lasciò la panchina dei falchetti a Mario David. Nel 1974-75, con il Catania fresco di retrocessione in C ma altrettanto voglioso di un pronto ritorno in cadetteria, Angelo Massimino decide di puntare proprio su Rambone. Due galli nello stesso pollaio, per di più focosi e passionali, non possono proprio stare, è risaputo: giusto il tempo di disputare pre-campionato e coppa Italia e Rambone lascia il posto ad Egizio Rubino. Ma l’attrazione tra il guaglione del Rione Sanità e il Presidentissimo è forte. Così, nella stagione 1979/80, Rambone ritorna sulla panchina del Catania. L’idillio si spezza dopo pochi mesi, il 18 novembre: i rossazzurri superano il Montevarchi, Rambone manda fa un gestaccio verso la tribuna del Cibali e saluta, lasciando la squadra a Lino De Petrillo. Tutto finito? Manco per sogno. Il campionato cadetto 1985-86 è un’altalena continua: si parte con Rambone, ancora lui, si prosegue con Salvo Bianchetti e Antonio Colomban, per finire sempre con lo scugnizzo del Rione Sanità. La salvezza conseguita porta alla sua conferma in panchina. Il 18 aprile del 1987, a Campobasso, i rossazzurri vengono travolti per 4-0. È l’ultimo atto del tecnico napoletano sulla panchina del Catania. Nel 1998-99, prima di avviarsi alla carriera di commentatore televisivo, l’ultima apparizione in panchina, proprio in quel di Caserta. Stagione tormentata quella per i falchetti, costellata dall’alternarsi in panca di sei tecnici. Tra Ciro Muro e Giovanni Gabriele, tra la quindicesima e la ventesima giornata, c’è posto anche per Gennaro Rambone, il focoso ‘girastivale’.

Catania 1998-99. In piedi da dx: Esposito, Bifera, Cicchetti, Passiatore, Di Dio, Marziano, Angelo Russo, accosciati da dx Brutto, Di Julio, Lugnan, Monaco e Tarantino 



MI RITORNI IN MENT…EX
In assenza di ex attuali la nostra attenzione si sposta sui personaggi del tempo che fu, con la 'classica' carrellata finale con i ‘doppi ex’ del passato. Nel reparto arretrato spiccano due napoletani, entrambi rimasti nel cuore degli sportivi catanesi e immortalati nel murale che adorna lo stadio “Angelo Massimino”. Si tratta di Vincenzino Del Vecchio e Gennaro Monaco: 56 presenze, 5 reti e una promozione in C2 nel 1994-95 per il compianto cursore mancino; 60 presenze, 2 reti e altrettante promozioni (dalla C2 alla B) per il carismatico centrale. Tra i difensori trovano posto anche Nereo Marini (giunto a Catania nel 1942 proprio dalla Casertana), Domenico Labrocca (quasi 200 presenze con la maglia dell’Elefante), Alessandro Potenza (61 gettoni e una rete in rossazzurro tra il gennaio del 2009 e il giugno 2013) e Juan Manuel Ramos, esterno uruguayano adesso al Parma. Quintetto in mediana con Nando Scarpa (in rossazzurro nel 1972-73), Mariano Marchetti ( 25 presenze e nel campionato di Serie C1 edizione 1991-92) ed il trio 1998-99 che contribuì alla promozione in C1 del Catania: Dino Di Julio (in Campania nella stagione 2004/05), il palermitano Pietro Tarantino (in rossoblu nel 2002/03) e Raffaele Esposito, quest’ultimo tecnico della Casertana nella parte finale della scorsa stagione, con debutto proprio contro il Catania al “Pinto”. Altra manita nel reparto avanzato, composto da Maurizio Cavazzoni (una promozione in A col Catania nel 1970), Nicola D’Ottavio (giunto a Catania proprio dopo una brillante stagione vissuta a Caserta), Marco Capparella e Michele Sergi e il freschissimo ex Maikol Negro (rossazzurro di passaggio nell’estate 2010) a Caserta nella stagione 2015-16.

Juan Ramos, doppio ex, oggi al Parma in Serie B 



In panchina, oltre al già citato Gennaro Rambone, troviamo anche altri tecnici con trascorsi etnei e casertani. In primis Giuseppe Caramanno, autore di un’esperienza brillante sulla panchina casertana, stagione conclusa con un terzo posto in Serie C1 e con una prestigiosa striscia di dieci vittorie consecutive (record nella storia rossoblu) nella stagione 1989-90. Qualche stagione più tardi, precisamente nel 1991-92, arriva sulla panchina del Catania: annata in chiaro scuro, contraddistinta dalla breve staffetta (un mese circa) con Franco Vannini. Negli anni ottanta trova posto Antonio Renna: scarsi risultati in rossazzurro (14 posto nella B 1984-85), altrettanto coi rossoblù (undicesimo posto nella C1 1987-88). Protagonista in rossoblu è il compianto Mario Russo, autore della promozione in B del 1990-91. Poca gloria a Catania: campionato di C2 1995-96, stagione disgraziata (conclusa all’ottavo posto) e funestata dalla tragica scomparsa del Presidentissimo Angelo Massimino. In conclusione troviamo Massimo Piloni, storico ‘secondo’ di Dino Zoff alla Juventus. Dieci gare (3 reti subite) nella Casertana 1968-69, al Catania nelle vesti di preparatore dei portieri dal 2000 al 2003.