Cagliari-Catania (3-0): Passiamo oltre

Capitan Biagianti, un passo indietro...

Capitan Biagianti, un passo indietro... 

Il commento al match triestino tra rossoblù e rosssazzurri. I temi "caldi": come da pronostico; un Catania sprecone e disattento; derby, tutta un'altra storia...

Come da pronostico
Le motivazioni del Cagliari, come da pronostico, si sono rivelate maggiori e più impellenti rispetto a quelle di un Catania tranquillo, sebbene ipoteticamente ancora in corsa per un posto in Europa League. Ci sta. Ciò che, tuttavia, accende il rammarico è constatare che il Catania, come spesso capita, perde una partita in cui fallisce tre o quattro occasioni clamorose a tu per tu con il portiere avversario. Anche oggi, il generosissimo Gonzalo Bergessio ha fatto la parte del leone da questo punto di vista. Non ne ha persa una. Ma sarebbe assurdo dargli la croce addosso. Hanno giocato tutti sotto tono, perdendo meritatamente contro un Cagliari in evidente difficoltà, nel quale i soli Conti, Cossu, Pinilla e Ibarbo riescono a fornire una parvenza di vivacità calcistica. Peccato, uno 0-3 pesante che mette in ghiaccio qualsiasi discorso europeo, ma che non deve in alcun modo distruggere gli stimoli della squadra in funzione dei due obiettivi rimasti: ottavo posto e 50 punti. E non mi si venga a dire che la recente “bufera” societaria abbia in qualche modo inficiato la prestazione dei giocatori, non ci crederei nemmeno se me lo confessassero sotto l’effetto della macchina della verità. Si è trattato della classica partita di fine campionato in cui si incontrano due contententi con un livello di “fame” nettamente” diverso. Peccato, perché l’occasione poteva essere ghiotta e il Catania, pur giocando a scartamento ridotto e privo di elementi importanti come Legrottaglie, Izco, Almiron e Barrientos, ha dimostrato di essere nettamente superiore al Cagliari sotto il profilo tecnico-tattico. Mettiamoci una pietra sopra e via...

Un Catania sprecone e disattento
Montella in pratica riconferma la formazione vittoriosa con l’Atalanta, con gli innesti di Motta al posto dello squalificato Legrottaglie e Llama in luogo di Lanzafame. E la squadra inizialmente risponde. Clamoroso il gol sbagliato da Bergessio al 6’, su gran cross dalal sinistra di Marchese: il colpo di testa da due passi e senza pressione finisce a lato. Incredibile. Quando si fanno errori così marchiani, poi si rischia di pagare salato. Soprattutto se nei primi, dominatissimi, 15’ ti procuri altre due potenziali occasioni con lo stesso Marchese e Llama e non le sfrutti. Così, non stupisce nessuno che al 20’ il Cagliari passi alla prima mezza occasione. Netto l’errore di Terracciano, lento a tuffarsi sul suo palo, sul debole lungolinea di T. Ribeiro. Quando si diceva di non “sdirubbarsi con tutto lo scecco”, stile Kosicki, si parlava per esperienza diretta. Prima di creare fenomeni dopo una partita in Serie A, bisogna pensarci su bene. E non stupisce nemmeno che, dopo qualche minuto, si materializzi l’ennesima rete fatta divorata dal “lavandina” (che strozza fuori una girata da posizione favorevolissima al centro dell’area piccola). Si tratta di un limite preciso di questa ottima squadra. Una squadra che gioca bene anche in trasferta, ma spreca troppo. E meno male che il colpo di testa di Astori a fine primo tempo venga respinto sulla linea, altrimenti si sarebbe chiuso il conto già dopo 45’. A inizio ripresa, l’Aeroplanino ,dopo un buon inizio che non porta però a nulla e un palo di Conti nell’unica ripartenza beccata dal Cagliari, pensa bene di togliere il Papu (che a sinistra rende assai meno che a destra) per mettere Lanzafame, in modo da vivacizzare l’attacco. Mossa che non dà alcun frutto, considerato che la ripresa vene giocata in maniera più molle rispetto alla prima frazione, tanto che il Cagliari riesce a trovare di tanto in tanto la via della porta di Terracciano, bravo in un paio di occasioni a opporsi a pericolose conclusioni sarde. Vero, il Catania ci tenta, ma è spesso velleitario. In specie con Llama, volenteroso, ma impreciso fino all’inverosimile. Fin quando al 22’ Bergessio non divora un’altra incredibile palla gol a tu per tu con Avramov. Quasi un record del mondo. Allora, il trainer rossazzurro ritiene che sia giunta l’ora dell’invocatissimo ex di giornata, David Suazo, e questa volta non azzecca il jolly, come invece frequentemente gli capita, del resto. Prima Celi nega un rigore incredibile al Catania per un fallo di mano nettissimo di Ekdal in piena area, poi il neoentrato Ibarbo, come all’andata, spacca la difesa del Catania e offre la palla del raddoppio a Pinilla al 79’. Partita finita. Non conterei il successivo palo di Astori, qualche altra cosuccia, o il terzo gol in ripartenza dello stesso Ibarbo. Basta così. Prestazione incolore, sconfitta meritata. Pensiamo al derby. Inutile, pure, indulgere in articolate elucubrazioni tattiche o additare la particolare insipienza di questo o quel giocatore, dato che mi sembra che complessivamente si sia giocato un po’ tutti maluccio. Diciamo una giornata storta... Chiaro, elementi come per esempio Biagianti o Llama dovrebbero fare di più per pensare di poter mettere in difficoltà Montella nelle scelte da operare nel corso di questi ultimi turni. Prestazione assai grigia la loro. Così come inutile mi pare stare a sindacare sul livello di condizione di Suazo: non è questa la gara che può dirci qualcosa di concreto. Passiamo oltre, insomma.

Derby, tutta un’altra storia...
Passiamo al derby del “Barbera” di sabato prossimo. Una gara, questa sì, sentita che il Catania sicuramente giocherà con il sangue agli occhi, così come richiesto da tutti i tifosi del Liotru. Magari rientreranno alcuni giocatori fondamentali, Carrizo, Legrottaglie e Almiron su tutti. Ma non è questo il punto. Saranno le motivazioni a fare la differenza. E non ho alcun dubbio che i rossazzurri di Montella sfodereranno una prestazione maiuscola contro un avversario degno, depositario dello stesso identico livello motivazionale e adrenalinico. Sono convinto che sarà una grande festa di sport all’insegna della civiltà e del bel gioco, non essendoci in palio obiettivi particolari. Il Palermo non ha disputato una grande stagione, per la prima volta si trova chiaramente in ritardo in classifica rispetto agli etnei e certamente vorrà “salvare” l’opaca stagione regalando una vittoria nel derby ai propri tifosi. Sarà difficile, ma questa squadra, debitatamente motivata, può farcela. Let’s go, Liotru, let’s go!!!