Buon compleanno, Presidentissimo!

Buon compleanno, Presidentissimo!

Buon compleanno, Presidentissimo! 

Novantuno anni fa nasceva Angelo Massimino. Il nostro ricordo attraverso una intervista televisiva del 1994

Una genuina semplicità
Un pallone rimbalza sull’asfalto. Quattro pietre ammucchiate alla buona delimitano una porta immaginaria, le cui dimensioni sono dettate dall’altezza dei giocatori e dalle imprevedibili traiettorie da loro impresse. Bambini sudati, con le ginocchia sbucciate, si contendono l’ambita sfera. Si gioca lì, per strada, in un vocio festoso che ha il sapore del pane di casa, soltanto con la voglia di giocare.

Semplicemente voglia. Così come quella del nostro calcio, di quello andato chissà dove, vissuto per anni la domenica pomeriggio nella penombra di una stanza, tra il forte odore di caffè che si mescolava a quello della carne arrostita; nel chiudere gli occhi e tramutare in dipinto, con la sola forza dell’immaginazione, le azioni raccontate da quelle voci che ogni settimana diventano sempre più di famiglia, come se fossero zii o nonni acquisiti.

Semplicemente voglia. Di andare allo stadio. Di vedere quelle maglie dall’uno all’undici, con il libero che tappa i buchi, con il portiere che raccoglie con le mani il retropassaggio del difensore, con i calciatori meno divi e più calciatori
Nostalgia di un calcio romantico, così come lo abbiamo vissuto noi, figlio di quella genuina semplicità che adesso non riusciamo più a percepire e trasmettere alle nuove generazioni. Come si fa a spiegarla ? Me lo chiedo da giorni. La risposta è arrivata, per caso, guardando e riguardando una intervista vecchia quasi cinque lustri.

È il Dicembre del 1994. Gli avversari del Catania e del suo presidente Angelo Massimino si chiamano Agropoli, Comiso, Gangi, Milazzo e…il Palazzo. La categoria non è delle più prestigiose, è il Campionato Nazionale Dilettanti. L’obiettivo era quello di ritornare tra i professionisti, anche se il pensiero fisso di quell’uomo oltre la sessantina si chiama Serie C1.
“Senta, mi scusi – chiede il compianto Mino Licordari al Cavaliere –, perché a lei la vuole bene la gente semplice e non la vuole tanto bene la gente con il colletto bianco?”
“In questo periodo sono stato al Tribunale e tutti quelli, come dice lei, con il colletto, gente laureata, istruita, ha capito che io mi sono sempre battuto per questa città e per un ideale che è il calcio. Io spero che l’anno venturo, quando avremo la Serie C1, questi non vengano ostacolati quando verranno in tribuna d’onore…”

Onore a te, Angelo Massimino. Onore alla tua genuina semplicità di uomo del popolo che si è trovato a combattere e difendere la maglia rossazzurra tra camice e colletti bianchi, tra giacche e cravatte, tra fiumi di parole e carte bollate, tra tanta presenza e poca sostanza. Oggi, 16 Gennaio 2018, sarebbe stato il tuo novantunesimo compleanno. Auguri Cavaliere, onorati di averti avuto come Presidentissimo e simbolo del nostro calcio genuino e semplice. Come te.