Bologna-Catania (4-0): naufragio emiliano!

Ciro Capuano a terra, simbolo della giornata negativa rossazzurra...

Ciro Capuano a terra, simbolo della giornata negativa rossazzurra... 

Il Catania gioca, il Bologna segna
Colpito ed affondato. A Bologna non c’è il mare, ma quest’oggi il Catania di Maran è letteralmente naufragato negli abissi del “Renato Dall’Ara”, sotto i colpi ben assestati della formazione rossoblù. Un Bologna cinico, spietato ed umile è stato capace di rifilare ben 4 ‘pappine’ (o tortelli, fate voi) ad un Catania troppo svogliato in difesa e maledettamente sprecone in avanti. Che sia chiaro, il rotondo 4-0 finale per i felsinei è un risultato assai pesante e, sostanzialmente, bugiardo. Bugiardo perché per lunghi tratti dell’incontro, soprattutto nella parte iniziale, sono stati proprio i rossazzurri a mantenere il pallino del gioco ed a creare le occasioni migliori. Gli evidenti errori sotto porta (in primis Castro), uniti ad un buona dose di sfortuna (la traversa di Capuano) ed ai miracoli di Agliardi (due volte su Lodi) dipingono al meglio il quadro dello spreco rossazzurro. I madornali errori difensivi, dei quali parleremo più avanti, completano l’opera della ‘classica’ giornata storta dove tutto va male. Il Bologna, spinto dalle reti di Guarente, Gilardino (doppietta) e Konè, coglie la prima vittoria interna della stagione, confermandosi ancora una volta autentica ‘bestia nera’ degli etnei. In classifica, il Catania subisce l’aggancio da parte di Genoa e Torino, mantenendosi, tuttavia, a debita distanza dalla zona retrocessione: +5 dal Chievo terzultimo. Un buon margine dopo appena sei giornate, ma è chiaro che per crescere certi scivoloni, come quello odierno e di Firenze, devono essere evitati. Passiamo oltre…

Quando il turn-over non paga
Tre gare in sette giorni sono tante per tutti. A Bologna, però, certe scelte ‘a sorpresa’ operate da mister Maran non hanno convinto più di tanto. Gli inserimenti dal primo minuto di Capuano e Castro, sulla carta, potevano anche starci, ma visti i risultati sarebbe stato meglio puntare sull’ “usato sicuro” (Marchese e Gomez), inserendo i due nel corso della gara. Vedere il difensore napoletano partire come titolare, dopo quasi un anno, è sembrata una mossa un po’ azzardata. Il clamoroso errore sul secondo gol di Gilardino (la rete del 3-0) e l’espulsione finale macchiano inevitabilmente il ritorno dal primo minuto del ‘buon ‘ Ciro. Negativo anche il ‘debutto’ da titolare del ‘Pata’. Per buona parte del primo tempo, vista la pochezza della retroguardia felsinea, in molti si sono chiesti perché in campo ci fosse Castro anziché Gomez. Tardivo, quindi, l’ingresso del ‘Papu’ nella ripresa. Indovinata, invece, la scelta di rilanciare Alvarez dopo l’espulsione-lampo contro il Napoli. Volitiva la prova dell’argentino. Facile, però, parlare a giochi fatti. Troppo facile.

Difesa colabrodo, così non va
Appena tre giorni fa avevamo elogiato un reparto arretrato che, contro Napoli ed Atalanta, aveva incassato appena un gol, figlio, oltretutto, di un clamoroso errore individuale(nella fattispecie Andujar). Al “Dall’Ara”,invece, ogni elogio si è sciolto come neve al sole. Al di là del prematuro infortunio di Spolli (ovvero l’uomo più in forma del momento) è stato l’intero reparto arretrato a palesare amnesie che sfociano in numeri preoccupanti. Con undici reti al passivo la difesa etnea, insieme a quelle di Roma e Pescara, si colloca al secondo posto della classifica delle retroguardie più battute. Peggio ha fatto soltanto il Chievo con 13 reti. Undici reti in sei giornate (media di quasi due reti a partita) e, soprattutto, ben 8 reti in tre trasferte, sono davvero troppe! Un dato assai allarmante che deve far riflettere attentamente il tecnico di Rovereto.

Pronto riscatto col Parma
Da un’emiliana all’altra. Per dimenticare quanto prima la disfatta di Bologna sul cammino degli etnei ecco spuntare il Parma, altra formazione emiliana. Al “Massimino”, tra sette giorni, arriveranno i ducali di mister Donadoni che, nell’anticipo del sabato, hanno fatto sudare non poco il Milan. Quest’ultima affermazione, però, visto lo stato attuale del ‘povero Diavolo’, rischia di ‘incensare’ oltremodo un Parma volitivo ed operaio ma non proprio irresistibile. Di certo, sarà una gara ‘maschia’, rognosa e complicata. Una vittoria, però, è obbligatoria. -32 all’Alba: “Siate Affamati, siate Folli, siate Umili, siate Elefanti!”