Bentornati!

Peruzzi, primo gol in rossazzurro...

Peruzzi, primo gol in rossazzurro... 

Il commento di Max Licari sottolinea come il trend positivo delle ultime settimane abbia ricevuto una decisiva conferma dalla gara stravinta sulla Lazio di Reja. Condizione fisica e mentale stanno migliorando giorno dopo giorno e le qualità c'erano e ci sono. Con alcune "eccellenze": capitan Izco, Peruzzi e il Gladiatore Rinaudo, giocatori da Catania. I nostalgici "astreani" dovranno attendere ancora un po'...

Hasta Catania. Siempre
A Parma lo si era capito. Oggi è giunta la conferma: il Catania è tornato, è vivo e lotta con noi. Ed è dolcissimo prenderne atto "de visu". E confortante. Più della netta vittoria contro l’imbattuta Lazio di Reja. Più dell’abbandono (speriamo definitivo) dell’ultima posizione in graduatoria. Più dei tre gol segnati, seconda volta consecutiva in casa. Più della constatazione che in fondo alla classifica tutto è fluido e nessuno può dirsi salvo, nemmeno il Cagliari (sconfitto in casa dal Livorno), figuriamoci il Bologna. Il metro di misurazione del momento attuale è la prestazione “della svolta” fornita contro la compagine ducale di Donadoni. La settimana scorsa, i soliti denigratori a prescindere, quelli che… il Catania era in B già a dicembre, quelli che… il Sassuolo (con il Napoli in casa, terza sconfitta consecutiva dell’Era Malesani) sì che ha fatto una grande campagna acquisti, avevano adombrato il sospetto che gli emiliani avessero “fatto la carità” al Catania, giocando una partita “distratta”, così svilendo una grande prestazione di Izco e compagni, sia in fatto di intensità, sia a livello tecnico-tattico; una partita in cui il Catania aveva dominato dal primo all’ultimo minuto, non segnando solo per caso o sfortuna. Gli stessi che magari sarcasticamente”ricordano” i buon rapporti tra Pulvirenti e Lotito, come se lo stesso non li abbia con Galliani (1-3 in casa) o con Preziosi (1-1 in casa) o con Cellino (sconfitta 2-1 a Cagliari). Insomma, nulla. Niente mescolato con niente. Ebbene, il Parma è andato a fare 4 pappinette a Bergamo, in casa di una formazione che ha raggranellato 23 punti su 27 nel proprio stadio e che, non più tardi di un paio di turni fa, aveva vinto 3-0 con il Napoli di Benitez… Della serie, vuoto pneumatico cerebrale nobilitato ad arte. Arte pasticciera, ovviamente. La realtà è che questo Catania, con “questi” giocatori, sta tornando ai livelli della scorsa stagione e, così facendo, sfodera prestazioni del genere. E risultati del genere. Senza Floccari. Senza Belfodil. Segnando con due difensori (Spolli e Peruzzi) e un centrocampista, l’immenso capitan Izco, autore di uno dei gol più belli dell’anno.


Izco festeggiato dopo il gol 




Con gli argentini, i “famigerati” argentini che da otto anni mantengono il Catania in A. Con gli acquisti di giugno e gennaio, a dimostrazione che forse NON tutto era stato sbagliato e qualcosa di buono c’era in questa rosa che, per 9/11 dei titolari è la stessa dello scorso anno. Ho sentito anche: “Questo Peruzzi non è scarsissimo, ma non è certo quello che ci avevano dipinto”. In pratica, quello che era considerato uno dei migliori terzini del Sudamerica, uno di quelli che… tutti avevano pensato: “Ma come è riuscito a prenderlo il Catania”. Uno di quelli che… lo sapevano anche i neonati che bisognava solo aspettare che ritrovasse un minimo di condizione. Uno di quelli che… ti fanno un gol straordinario come quello stampato in faccia a Berisha, al termine di un’azione travolgente in triangolo con Keko. Sia ben chiaro, il Catania al momento ha solo due squadre sotto, il Chievo e il Sassuolo, e non si ritrova oltre il terz’ultimo posto dall’ottava giornata. Sarebbe, pertanto, ugualmente retrocesso. È stato fatto un passo importante, ma non definitivo. Quindi, nessun volo pindarico, mantenere il profilo basso, lavorare e pedalare. Ci sarà da soffrire fino alla fine. Ma con più di una chance di farcela, e questo lo sottolineo perché lo vado ripetendo da inizio anno, anche nei momenti più bui, in quanto il Catania ha certamente un organico superiore rispetto alle dirette concorrenti per la salvezza. Se i ragazzi continueranno così, con questa verve, con questa “testa”, con questa volontà di riscatto, rimarremo in Serie A. E questa volta ci rimarremo a dispetto di tutto e tutti.

Peruzzi e Keko si abbracciano dopo l'uno due che ha portato al terzo gol 



Partita perfetta
Ci voleva. Giocare bene e vincere. Ci voleva questo per dare una scossa forte al campionato, proprio nel momento decisivo, quello in cui bisogna fare i punti pesanti. Il trend sembra quello giusto. Quarto risultato utile consecutivo, non succedeva dal maggio 2013. Non solo, non succedeva che i rossazzurri sbloccassero il risultato al primo minuto da Catania-Fiorentina della stagione 2009/10. Bei segnali. Segnali che Maran saprà interpretare. Contro la Lazio, non ha sbagliato nulla. Riproposta la stessa formazione di Parma (e l’ormai intoccabile 4-3-3), con il solo Alvarez al posto di Rolin a sinistra. Scelta felice, perché il mitico “Comu finiu” sfodera una prestazione delle sue “da Catania”, come “da Catania” giocano i vari Peruzzi, Spolli (sesta rete in rossazzurro), Bellusci, Izco (quarto gol in maglia etnea), il Gladiatore Rinaudo (sempre più beniamino dei tifosi), il commovente Lodi (non stava bene, ed è un eufemismo), Bergessio. Il tecnico non sbaglia nemmeno la sostituzione dell’infortunato Barrientos (speriamo che non debba stare fuori a lungo): dentro Keko, il più indicato alla “configurazione” della gara, dopo appena un quarto d’ora. Lo spagnolo diventa decisivo in occasione del terzo gol, nella ripresa, ma gioca una gara di sostanza, svariando da destra a sinistra. Buona anche la sostituzione di un generoso Castro con Rolin, a 15’ dalla fine, quando Reja era passato a un 4-2-4, inserendo i giovani Keita e Perea. La difesa a 3 ha retto bene. Capacità di adattamento in corsa che non può che far ben sperare per il futuro. Ma ciò che fa sperare ancor di più è la condizione atletica. La squadra, finalmente, corre, anche più degli avversari, cosa fondamentale in previsione della prossima campagna primaverile. E proprio sotto un sole più che primaverile, i rossazzurri hanno sciorinato una “gamba” più lesta rispetto ai vari Ledesma, Biglia, Konko, Candreva. In specie in mezzo, con Izco e Rinaudo, e sulla corsia destra, con Peruzzi, meglio supportato da Keko nella ripresa. Un’altra importante considerazione: il Catania, dopo un primo tempo dominato (strepitosa la parata di Berisha su una punizione fantastica di Lodi), becca il pareggio sull’unica distrazione della partita (Mauri lasciato solo dai centrali in piena area); ebbene, ripresa, pronti via e subito di nuovo in vantaggio, con convinzione, coraggio, concentrazione feroce, capacità di reazione. Era successo con il Livorno, nell’ambito di un match costellato di errori, è capitato con la Lazio, a corredo di una partita più che convincente. Fino a un mese fa ciò poteva rappresentare un’utopia. Adesso è realtà.

Maran, nella foto durante i saluti pregara con Reia, per lui partita perfetta 



Scontro diretto da non fallire
Se il Catania vorrà salvarsi, dovrà far bene negli scontri diretti, che siano in casa o fuori. Domenica prossima ne giunge uno superfondamentale. A Verona, contro il Chievo di Corini, in serie assai negativa, ci sarà da soffrire, lottare e ottenere il risultato, come fatto a Milano o Parma. Se possibile anche qualcosina in più. Ci sarà presumibilmente da sostituire Barrientos, un giocatore importante, ma le indicazioni di oggi paiono confortanti. L’importante sarà andare al “Bentegodi” e giocarsela, senza troppi calcoli, senza farsi schiacciare. Questo Catania può farlo, ma senza presunzione. Il calcio è calcio e non sempre prenderai due traverse o il portiere avversario farà miracoli. Parola d’ordine: continuare su questa strada! Chiudo con una battuta letta su Facebook. È di un mio caro amico, un grande tifoso, un pioniere, dato che 12 anni fa diede vita, insieme a qualche altro “pazzo”, a questo sito, prima testata giornalistica dedicata al Catania su Internet. Orazio scrive: “Purtroppo, anche per questa settimana i nostalgici delle partite con l’Astrea rimarranno delusi”… Let’s go, Liotru, let’s go!!!