Belli, Biondi e... con gli occhi rossazzurri!!!

Kevin, un gol importantissimo...

Kevin, un gol importantissimo... 

Max Licari sulla cruciale vittoria interna contro la Virtus. Greco monumentale, ottimo Cataldi, Biondi sugli scudi.

Sempre più squadra
Si stupisce, ormai, solo chi non li segue. Si stupisce, ormai, solo chi non nutre interesse per la squadra della propria città, se non in determinate circostanze “vincenti” oppure in occasione delle "kermesse" con le “blasonate”. Costoro non riusciranno mai a capire fino in fondo. Gli altri (non tantissimi, purtroppo) no, gli altri capiscono, eccome! Chi ama visceralmente i colori rossazzurri ha compreso da tempo tutta la situazione e ha donato, conseguentemente, il proprio cuore. Chi ama veramente sostiene a più non posso questo manipolo di bucanieri dagli attributi grossi così, guidati da un “pirata” senza paura in grado di “telecomandarli” in campo con maestria e carattere. Il modo in cui il Catania dei “ragazzi terribili” ha nettamente messo sotto (molto al di là del punteggio) la terza in classifica, team solido, assai efficace nel reparto arretrato (seconda miglior difesa del campionato) e proveniente da otto risultati utili consecutivi (6 vittorie e 2 pareggi), è da primi della classe. Ripetuta "in toto" la gara di Castellammare di Stabia: corsa, organizzazione, precisione tecnica e ripetute occasioni da rete. Si è vinto con il minimo scarto (di prammatica quando si incontrano queste società), tuttavia l’impressione è stata di dominio assoluto, considerato il fatto che i pugliesi, dopo un’ottima occasione iniziale con Tchetchoua, non hanno più combinato nulla dalle parti di Sala. Certo, si sarebbe potuto chiudere il conto prima, un pizzico d’imprecisione si è riscontrata, ma sarebbe come cercare il pelo nell’uovo nell’ambito di una prestazione maiuscola da parte di tutti i giocatori etnei, sostenuti a gran voce dai 4.000 del “Massimino”, i quali hanno poi giustamente tributato loro gli onori del caso. Commovente il postpartita, con i giocatori seduti sui cartelloni pubblicitari a cantare insieme alla ritrovata Curva Nord; una scena che vorremmo rivedere spesso, spessissimo al termine delle sfide interne. La reazione offerta dalla squadra al momento più tragico dell’intera storia del Catania è da romanzo di cappa e spada. Né fallimenti, né aste deserte, né punti di penalizzazione, né proditorie imboscate tese da pseudotestate giornalistiche votate al male di Catania sono riusciti a piegare l’orgoglio di Pellegrino, di Baldini, dei giocatori! Dopo l’immeritata sconfitta casalinga al cospetto del Picerno, sono giunte due vittorie consecutive contro due ottime squadre come Juve Stabia e Virtus Francavilla; successi che, accorpati con il netto 3-1 di Torre del Greco, fanno 9 punti in 4 gare. Inoltre, si è arrestata la preoccupante emorragia di sconfitte subite tra le mura amiche, cosa non di poco conto sotto il profilo psicologico, anche in vista del recupero di martedì sera con la Paganese. Adesso, a quota 33 (non dimenticando i 4 punti di penalizzazione), la zona playout si allontana sensibilmente, nella speranza che il tutto trovi senso dal 4 marzo in poi… Riflettori, infine, puntati su Kevin Biondi, il” catanesino volante”. Siamo molto contenti per lui. Ragazzo umile, attaccato ai colori, sempre disponibile al sacrificio dinamico e dotato di discreti fondamentali per la categoria. La rete della vittoria, su sontuoso assist del neoentrato Russini, è la giusta ricompensa per mesi di silenzioso lavoro, senza mai mezza polemica, che sia stato schierato da titolare o che abbia cominciato dalla panchina. Un esempio per tutti.

Una perfetta conduzione del match
Si vede che Baldini, ormai, comincia a possedere “totalmente” questa squadra. Fa pretattica, adombrando alla vigilia della gara la possibilità del turnover, per poi riconfermare gli undici del “Menti” e, alla fine, vincere la difficile disfida con il sodalizio di mister Taurino grazie ai cambi. Il consolidato 4-3-3 rossazzurro, dopo un inizio equilibrato contraddistinto dalla già ricordata occasione di Tchetchoua e da una protesta etnea per un chiaro mani in area di un difensore pugliese su conclusione di Moro, prende saldamente in mano le redini del gioco grazie al lavoro in interdizione di Rosaia, alla regia di Cataldi (ancora una volta tra i migliori in campo) e alla capacità di inserimento dello scatenato Greco, addirittura straripante sia da esterno sia da mezzala (nella ripresa), coadiuvato da Simonetti e dai rientri di un disciplinatissimo Biondi. È proprio il ragazzo ex Piacenza al 27’ a sfiorare la rete con un gran colpo di testa su cross di Greco, mentre al 33’ è Biondi quasi a beffare Nobile, su pasticcio dello stesso in combutta con un compagno di squadra. Il Catania non rischia sostanzialmente nulla e, al contempo, mette in difficoltà il palleggio di Toscano, Prezioso e Tchetchoua, i quali quasi mai riescono a imbeccare i pericolosi Maiorino e Patierno, ben francobollati dalla coppia Lorenzini-Monteagudo, divenuta una certezza. Nella ripresa, Baldini fa le scelte giuste. Sostituisce l’ammonito Simonetti con Russini, riportando Greco in mezzo e il Catania vola. Al 56’ Cataldi trova Greco, classica volata dell’imprendibile “muturinu” rossazzurro sulla corsia di sinistra, appoggio a Russini che si fionda in avanti e serve indietro l’accorrente Biondi a centro area, perfetta la stoccata di prima intenzione del numero 10 e vantaggio strameritato per la ciurma catanese. Da questo momento in poi, Taurino, che già aveva cambiato Maiorino con Tulissi, cerca di correre ai ripari, inserendo Ventola per lo spento Patierno, ma la pericolosità degli ospiti non migliora. È, invece, sempre il Catania a straripare in ripartenza, in specie con Albertini sulla corsia di destra (due ottime occasioni per il laterale etneo, purtroppo non andate a buon fine); Catania, fra l’altro, ben “coperto” dalle sostituzioni del tecnico toscano: prima Provenzano e Sipos per Cataldi e Moro, poi Russotto e Izco per Biondi e lo stremato Greco, nettamente (e nuovamente) migliore in campo. Non giunge il raddoppio, ma è veramente un piacere vedere giocare questi ragazzi. Ben lo sa il pubblico del “Massimino” che, al triplice fischio dell’imbarazzante arbitro Kumar (che ne indovina pochissime in tutto il match), tributa (come già detto) la sacrosanta ovazione a questi uomini, ben forniti di ciò che gli spagnoli chiamano “huevos”.

No all’euforia; con la Paganese uno scontro diretto
Adesso, bisogna scongiurare il pericolo di farsi guidare dall’euforia e dalla presunzione di esser diventati i più bravi. L’occasione, peraltro, è ghiotta: battere, ancora al “Massimino”, la Paganese martedì sera significherebbe porre una pesantissima ipoteca a una salvezza fondamentale, sempre nell’ottica (non dimentichiamolo mai) di un buon esito dell’asta fissata al 4 marzo. Uno scontro diretto importantissimo da vincere contro una compagine che verrà a giocarsi la gara della vita. Una squadra da non sottovalutare assolutamente, quella campana (del resto, la gara d’andata dovrebbe aver insegnato molto). Pertanto, “testa fredda” e “cuore caldo” e… tutti allo stadio! Let's go, Liotru, let's go!!!