Barrientos:'Possiamo battere il Napoli'

Pablo Cesar Barrientos, numero 28 rossazzurro

Pablo Cesar Barrientos, numero 28 rossazzurro 

Il Pitu protagonista quest'oggi nel primo incontro della settimana con la stampa. Autocritica post-Firenze e tanti buoni propositi in vista della gara contro gli azzurri nelle parole dell'argentino.

Montella? Il passato è passato
È toccato a Pablo Cesar Barrientos ‘inaugurare’ il primo incontro settimanale nella sala stampa del “Torre del Grifo Village”. Una settimana che si concluderà con l’attesissima gara casalinga contro il Napoli. Il ‘Pitu’ non ha nascosto il rammarico per la brutta sconfitta rimediata al “Franchi” contro la Viola dell’ex Montella: “Domenica il Catania non c’era – ha dichiarato Barrientos – abbiamo sbagliato qualcosa, anche se ancora non ne abbiamo parlato approfonditamente. Lo faremo nel corso della settimana. La mia prestazione non è stata delle migliori, lo riconosco. A livello fisico sto bene, anche se credo che posso dare molto di più. Aver incontrato mister Montella come avversario non ha pesato: il passato è passato”.

Napoli, partita faticosa
“Il Napoli è una grande squadra che sa farsi trovare sempre pronta. È un avversario molto veloce, forte e difficile da affrontare. Giocano insieme da parecchio tempo e quest’anno puntano con decisione allo scudetto. Anche noi, però, siamo una grande squadra e per vincere dovremmo dare il 101%. Le partite contro le grandi squadre danno uno stimolo differente: far bene significa mettersi maggiormente in luce”.

Futuro azzurro? Sono del Catania
“In estate le squadre che mi hanno cercato (tra queste proprio quella partenopea, ndr) non hanno dimostrato di volermi di più rispetto al Catania. Ho prolungato il mio contratto proprio perché qui mi trovo benissimo. Il mio obiettivo è quello di giocare bene in maglia rossazzurra”.

Con Castro nessuna concorrenza
“Non sento nessuna concorrenza con Castro – ha precisato Barrientos – è chiaro che mi piacerebbe giocare sempre, ma se dovesse giocare al mio posto non sarebbe un problema. Siamo una squadra e, in quanto tale, bisogna fare il bene della stessa”.