Baronchelli a CC.COM: 'Zeoli dentro il progetto è una gioia per noi del 9 giugno 2002'
- di Massimiliano Giliberto
- Baronchelli | Interviste |
- 04 Aug 2022 3:38
Beppe Baronchelli, capitano del Catania promosso in B nel 2002 insieme a Michele Zeoli
Per commentare la scelta della dirigenza del Catania SSD di affidare il ruolo di vice allenatore a Michele Zeoli, ex calciatore rossazzurro, la nostra redazione ha contattato telefonicamente Giuseppe Baronchelli, compagno di squadra (nonché capitano) di Zeoli nel Catania che il 9 Giugno 2002 conquistò la promozione in Serie B sul campo del Taranto.
Beppe, l'ultima volta che ci siamo sentiti il Catania era ad un passo dal fallimento, cosa che poi è purtroppo accaduta. Adesso ci troviamo a commentare una nuova società, una nuova matricola, un nome nuovo e soprattutto un progetto importante. Che sensazioni hai?
Siamo di fronte ad una società importante con un progetto serio e molto interessante. Adesso, ovviamente, c'è molto entusiasmo ma dico che non bisogna mettere pressioni alla nuova dirigenza che si è trovata a ricostruire tutto da zero. E aggiungo, senza fraintendimenti, che se quest'anno qualcosa dovesse andare storto non bisogna creare polemiche. Questa è una società che, molto probabilmente, resterà a Catania per parecchi anni e non bisogna avere fretta di ottenere tutto e subito. Ovvio, noi tutti vorremmo che il Catania vincesse ogni domenica ma, così come nella vita di tutti i giorni, arriveranno i momenti di difficoltà e proprio in quei momenti bisogna avere la maturità di avere la calma di aspettare che il brutto momento passi e permettere alla nuova società di crescere e commettere anche degli errori. Sembra chiaro che siamo nelle mani di gente competente che conosce bene il mondo del calcio come Grella e Bresciano o il Direttore generale Carra che ha già portato un marchio importante come Erreà a fare da sponsor tecnico, ma bisogna concedergli il tempo di crescere così da avere un Catania ad altissimi livelli anche per le prossime generazioni.
Ieri, poi, la sorpresa in conferenza stampa della nomina di Michele Zeoli come vice allenatore. Tu ne eri a conoscenza o è stata una sorpresa anche per te?
No, è stata una sorpresa anche per me. Lo avevo sentito 4/5 giorni fa e mi aveva detto che aveva alcune offerte che stava valutando ma non mi aveva detto nulla del Catania. Poi mi ha raccontato che si è concretizzato tutto nelle ultime 24 ore, a seguito di una telefonata che ha spinto Michele a venire immediatamente a Catania. Ieri mi ha chiamato dopo il primo allenamento ed era entusiasta nell'essere ritornato a respirare l'aria di Catania, paragonando l'atmosfera di ieri a Ragalna a ciò che provavamo noi 20 anni fa negli allenamenti a Mascalucia.
La dirigenza sta puntando su ex calciatori rossazzurri, oltre a Zeoli c'è anche Marco Biagianti nel ruolo di Team Manager, per trasmettere il senso di appartenenza a tutto il gruppo. Pensi sia una strategia vincente?
Conosco Biagianti perché ho giocato con lui a Firenze e so quanto sia attaccato alla città di Catania e credo che con lui, Zeoli e anche Orazio Russo (responsabile del settore giovanile), che conosco molto bene, la società ha intrapreso la strada giusta per cercare di riportare il Catania a certi livelli.
In chiusura cosa ti senti di dire a Michele Zeoli per questa nuova avventura?
Lui è come se avesse tatuato addosso il simbolo del Catania e sono convinto che darà il massimo in questa esperienza. Per noi gruppo del 9 giugno 2002 è una grande soddisfazione avere uno di noi all'interno di questo nuovo progetto così da avere un legame con il passato che non morirà mai.
Beppe, l'ultima volta che ci siamo sentiti il Catania era ad un passo dal fallimento, cosa che poi è purtroppo accaduta. Adesso ci troviamo a commentare una nuova società, una nuova matricola, un nome nuovo e soprattutto un progetto importante. Che sensazioni hai?
Siamo di fronte ad una società importante con un progetto serio e molto interessante. Adesso, ovviamente, c'è molto entusiasmo ma dico che non bisogna mettere pressioni alla nuova dirigenza che si è trovata a ricostruire tutto da zero. E aggiungo, senza fraintendimenti, che se quest'anno qualcosa dovesse andare storto non bisogna creare polemiche. Questa è una società che, molto probabilmente, resterà a Catania per parecchi anni e non bisogna avere fretta di ottenere tutto e subito. Ovvio, noi tutti vorremmo che il Catania vincesse ogni domenica ma, così come nella vita di tutti i giorni, arriveranno i momenti di difficoltà e proprio in quei momenti bisogna avere la maturità di avere la calma di aspettare che il brutto momento passi e permettere alla nuova società di crescere e commettere anche degli errori. Sembra chiaro che siamo nelle mani di gente competente che conosce bene il mondo del calcio come Grella e Bresciano o il Direttore generale Carra che ha già portato un marchio importante come Erreà a fare da sponsor tecnico, ma bisogna concedergli il tempo di crescere così da avere un Catania ad altissimi livelli anche per le prossime generazioni.
Ieri, poi, la sorpresa in conferenza stampa della nomina di Michele Zeoli come vice allenatore. Tu ne eri a conoscenza o è stata una sorpresa anche per te?
No, è stata una sorpresa anche per me. Lo avevo sentito 4/5 giorni fa e mi aveva detto che aveva alcune offerte che stava valutando ma non mi aveva detto nulla del Catania. Poi mi ha raccontato che si è concretizzato tutto nelle ultime 24 ore, a seguito di una telefonata che ha spinto Michele a venire immediatamente a Catania. Ieri mi ha chiamato dopo il primo allenamento ed era entusiasta nell'essere ritornato a respirare l'aria di Catania, paragonando l'atmosfera di ieri a Ragalna a ciò che provavamo noi 20 anni fa negli allenamenti a Mascalucia.
La dirigenza sta puntando su ex calciatori rossazzurri, oltre a Zeoli c'è anche Marco Biagianti nel ruolo di Team Manager, per trasmettere il senso di appartenenza a tutto il gruppo. Pensi sia una strategia vincente?
Conosco Biagianti perché ho giocato con lui a Firenze e so quanto sia attaccato alla città di Catania e credo che con lui, Zeoli e anche Orazio Russo (responsabile del settore giovanile), che conosco molto bene, la società ha intrapreso la strada giusta per cercare di riportare il Catania a certi livelli.
In chiusura cosa ti senti di dire a Michele Zeoli per questa nuova avventura?
Lui è come se avesse tatuato addosso il simbolo del Catania e sono convinto che darà il massimo in questa esperienza. Per noi gruppo del 9 giugno 2002 è una grande soddisfazione avere uno di noi all'interno di questo nuovo progetto così da avere un legame con il passato che non morirà mai.