Appuntamento con la storia: 5 giugno 1960

 

Il ricordo della promozione in Serie A del Catania di Carmelo Di Bella e Ignazio Marcoccio...

Sant' Alfredo Lulich da Monfalcone...
Cinquantasei anni, tanti ne sono passati dalla promozione in Serie A (la seconda della storia dell’Elefante) conquistata dal Catania di Carmelo Di Bella e Ignazio Marcoccio. Un’altra vita, un altro calcio, distante anni luce da quello che siamo abituati a vivere. Meno ricco, ma di certo più naturale e genuino. Pane, pallone e fantasia fanno da contorno all’alba della prima età dell’oro rossazzurra, quella delle sei stagioni consecutive in massima serie; le stagioni del “Clamoroso al Cibali”, della vittoria in casa della Juventus e dell’appellativo di ‘ammazzagrandi’.

Serie B, trentottesima giornata, ultima di campionato. Alla vigilia degli ultimi novanta minuti della stagione i rossazzurri stazionano al terzo posto in classifica con due punti di vantaggio sulla Triestina. La promozione in Serie A appare una semplice formalità, visto e considerato che per la vittoria venivano assegnati due e non tre punti. Per evitare fastidiose code, alias spareggi, bisogna strappar un punto dal campo di un Brescia tranquillo e senza più obiettivi di classifica. Più complicata la situazione dei giuliani, attesi dal delicato confronto di Parma contro i ducali ancora in lotta per evitare la retrocessione in cadetteria.

Dopo i primi quarantacinque minuti di Brescia sembra fatta: lo 0-0 infatti promuove gli etnei di Di Bella in massima serie. Nella ripresa, nel giro di ventiquattro minuti, il cataclisma: la Leonessa segna quattro reti – Favini, Marchetto e Bersellini (doppietta) – mettendo inaspettatamente K.O. un Elefante tutt’altro che combattivo. Le reti di Memo Prenna e Amilcare Ferretti accorciano le distanze per gli etnei, tuttavia senza evitare una sconfitta amara che sembra vanificare i sogni di promozione. Sembra. A Parma, infatti, Alfredo Lulich di Monfalcone, centrocampista dei ducali, sigla una doppietta fondamentale nella corsa salvezza dei crociati e, allo stesso tempo, decisiva per gli etnei. La Triestina, sotto di due reti, trova un sussulto d’orgoglio con la doppietta dell’attaccante livornese Romano Taccola. Per il pass promozione servirebbe un’altra rete, quella del 3-2, un gol che però non arriverà mai.

A Brescia, intanto, al triplice fischio dell’arbitro Bonetto di Torino, i giocatori rossazzurri, di bianco vestiti, sono convinti che la Triestina abbia vinto a Parma e che il sogno di conquistare la Serie A sia clamorosamente fallito. Sono attimi interminabili. Da Parma, dopo qualche minuto, arriva la lieta novella: la delusione si trasforma in gioia contagiosa, l’incubo cede spazio al sogno, il Catania chiude a 47 punti con un punto di vantaggio sui giuliani e conquista la Serie A.

Il tabellino della gara:

BRESCIA-CATANIA 4-2

BRESCIA: Brotto, Martini, Ratti, Magrì, Ferrazzi, Turra, Rusconi, Favini, Marchetto, Bersellini, Vigni.

CATANIA: Gaspari, Michelotti, Bonci, Ferretti, Grani, Corti, Compagno, Prenna, Buzzin, Biagini, Morelli.

ARBITRO: Bonetto di Torino

RETI: 47’ Favini, 53’ Marchetto, 62’ e 71’ Bersellini, 73’ Prenna, 80’ Ferretti.