Appuntamento con la storia: 27 maggio 2007

Un raggiante Fausto Rossini festeggiato da un incredulo Peppe Mascara

Un raggiante Fausto Rossini festeggiato da un incredulo Peppe Mascara 

Decimo anniversario dell'epica salvezza conseguita al "Renato Dall'Ara" di Bologna. All'intero le immagini della gara....

Mors tua vita mea
Bologna, 27 maggio 2007. Il Catania ospita il Chievo Verona. È l’ultima giornata della regular season, ma è come se fosse uno spareggio. Si gioca sul campo neutro del “Dall’Ara” per via della squalifica che pende sullo stadio “Angelo Massimino” dopo i tragici fatti del 2 febbraio. Così come accaduto contro il Milan, nella gara del 13 maggio, le porte dell’impianto felsineo sono nuovamente aperte ai tifosi rossazzurri. Accorrono in ottomila da ogni parte dello stivale, perché in una gara così importante il loro apporto non può mancare. Ascoli e Messina sono già da un pezzo in Serie B e negli ultimi novanta minuti di campionato bisogna stabilire chi sarà la terza squadra a far compagnia a marchigiani e peloritani. Chievo 39, Catania 38, Siena e Reggina appaiate a 37 al terzultimo posto. Fin dalla vigilia si ha la consapevolezza che toscani e calabresi, impegnati rispettivamente contro Lazio e Milan (rossoneri freschi campioni d’Europa), non faticheranno più di tanto per conquistare i tre punti: sia i biancocelesti che i meneghini sono già qualificati alla Champions League 2007-08 e non hanno più nulla da chiedere ad un campionato che, teoricamente, andrebbe onorato fino all’ultimo istante. Andrebbe. La salvezza passa da Bologna e a retrocedere sarà una Catania o Chievo, è una certezza.

Una salvezza dal sapore di promozione
Il verde del “Dall’Ara” è scivoloso di pioggia, le due torri assistono all’ultimo atto mandando in campo il ‘fischietto’ di casa, Nicola Rizzoli architetto di Mirandola. Nelle fasi di riscaldamento Davide Baiocco, cuore impavido, carica a mille quel che resta di un gruppo falcidiato da infortuni e squalifiche. Caserta, Colucci e Spinesi, ventisei reti in tre (17 delle quali siglate dalla punta pisana), sono fuori dalla contesa per infortunio. Pasquale Marino, tecnico degli etnei, ha gli uomini contati. In campo ci sono soltanto cinque ‘reduci’ del trionfo dell’anno precedente: in porta, nonostante una stagione a dir poco altalenate, il marsalese dà fiducia a capitan Pantanelli; in difesa il brasiliano Cesar si ritrova titolare dopo una stagione nella quale ha accumulato appena sette presenze; in mediana, oltre all’indomita ‘streghetta’ perugina, c’è Giorgio Lucenti da Ragusa; mentre in avanti l’altro reduce della B è folletto calatino Giuseppe Mascara, anch’egli protagonista di un’annata contraddittoria. I restanti sei titolari sono il campano Gennaro Sardo, il ‘Magnifico’ difensore fiorentino Lorenzo Stovini, il peruviano Juan Manuel Vargas, l’argentino Marianito Izco, il quasi debuttante Marco Biagianti e l’attaccante palermitano Giorgio Corona. Non proprio la formazione tipo, insomma. Dall’altra parte della barricata c’è il Chievo Verona di Gigi Delneri che in classifica ha un punto (pesantissimo) in più rispetto agli etnei. Stagione incredibile quella dei clivensi, partita con i preliminari di Champions League (persi contro i bulgari del Levski Sofia) e sfociata in un imprevisto inserimento nella lotta per non retrocedere. Discorso simile anche per l’Elefante: dal quarto posto di gennaio al tracollo (quasi) inarrestabile generato dalla notte di follia del 2 febbraio, nella quale l’Ispettore Capo di Polizia Filippo Raciti perse la vita e Catania ed il Catania si svegliarono dal sogno per addentrarsi in un incubo dalle selve dantesche.

Si gioca a viso aperto, senza tatticismi. Pantanelli, proprio nel momento più importante della stagione, ritrova lo smalto dei tempi migliori: la miracolosa parata sull’insidiosissima conclusione volante del gialloblù Brighi ha lo stesso valore di un gol. Scampato il pericolo il Catania prova a mordere, ma la porta del Chievo sembra un muro invalicabile. Alla fine del primo tempo Siena e Reggina, così come da copione, sono in vantaggio; il pareggio bolognese salva i veneti e condanna gli etnei alla B. Negli spogliatoi, Don Pasquale da Marsala, cerca la carta vincente in una panchina scarna di alternative. Dopo dieci minuti della ripresa richiama il giovane Biagianti (futura bandiera degli etnei) protagonista di una prova generosa e caparbia, mandando in campo l’attaccante Fausto Rossini, a segno soltanto una volta con la maglia del Catania. Dieci minuti più tardi, a venticinque dallo scadere, mister Delneri, a cui il pareggio va più che bene, decide di cautelarsi: fuori l’esterno offensivo Semioli, dentro il difensore Rickler. Troppo presto. Sessanta secondi più tardi l’Elefante si desta dal torpore. Davide è arrembante, porta palla con grande ardore e personalità. La smista sulla destra, dove Giorgio l’ibleo s’inventa una parabola tesa che taglia di netto l’area clivense. Fausto il maremmano sovrasta un avversario e con un colpo di testa riporta temporaneamente il Catania in Serie A. La gara non è chiusa, c’è oltre mezzo tempo ancora da giocare.

La reazione del Chievo è furente e l’Elefante, seppur affannato, si difende con le zanne. Il tecnico di Aquileia, passato da Catania nei primi anni settanta senza tanta fortuna, al minuto sessantanove toglie un difensore (Lanna) e manda in campo una punta (Cossato). In contemporanea, Marino, effettua un cambio a ruoli invertiti: via un attaccante (Corona), dentro un difensore (Minelli). È la mossa vincente. Undici minuti più tardi, a dieci dal novantesimo, il numero 5 rossazzurro, incarna al meglio l’idea di calcio di Don Pasquale: la miglior difesa è l’attacco. Mauro il bergamasco insacca in rete una tagliatissima punizione di Vargas. È il gol del 2-0, è il gol che chiude la partita, è il gol che libera l’Elefante da quell’incubo di febbraio, è il gol che vale una salvezza dal sapore di promozione.


Il tabellino:

Catania-Chievo Verona 2-0

CATANIA: Pantanelli, Sardo, Cesar, Stovini, Vargas, Lucenti, Izco, Baiocco, Biagianti (56’ Rossini), Corona (69’ Minelli), Mascara. All: Marino

CHIEVO VR: Squizzi, Malagò, Mandelli, Mantovani, Lanna (69’ Cossato), Sammarco, Brighi, Marcolini, Semioli (64’ Rickler), Pellissier, Bogdani (51’ Obinna). All: Delneri

Arbitro: Rizzoli di Bologna

Reti: 65’ Rossini, 80’ Minelli