Angelo Busetta a CC.COM: "Vi racconto Catania-Catanzaro 4-3"

Mister Angelo Busetta, tecnico del Catania nel 1994-95 e parte della stagione 1996-97

Mister Angelo Busetta, tecnico del Catania nel 1994-95 e parte della stagione 1996-97 

In esclusiva per CC.Com l'ex tecnico rossazzurro rievoca la vittoria sui calabresi del 1996. All'interno l'audio dell'intervista

CIBALI, AZTECA PER UN GIORNO
Ogni qual volta che una partita di calcio termina con il risultato di 4-3, vuoi o non vuoi, il primo riferimento che ti balena in mente è sempre lo stesso: Italia-Germania, semifinale mondiale di Messico ‘70, la partita del secolo. Uno stillicidio di emozioni, di sorpassi e rimonte, perpetuatosi nell’arco di 120 minuti: dal gol di Boninsegna all’ottavo del primo tempo, fino al definitivo sigillo di Gianni Rivera al minuto 111 della contesa. Sette gol in una sola partita non è roba che capita tutti giorni. A dir la verità, però, al Catania è capitato proprio qualche giorno fa in quel di Pagani, seppur con un risultato diverso. Rimanendo in tema di 4-3 e alle faccende di casa rossazzurra, senza spaziare troppo e toccare storie mondiali, una vittoria simile a quella conquistata dagli azzurri di Ferruccio Valcareggi nel pomeriggio del 17 giugno 1970 è stata conseguita ventisei anni più tardi dal Catania di Angelo Busetta, coriaceo e carismatico tecnico palermitano trapiantato ai piedi dell’Etna.

8 SETTEMBRE 1996
Otto settembre 1996. Allo stadio “Cibali” si gioca Catania-Catanzaro, match valido per la seconda giornata del Girone C del campionato di Serie C2. Dopo appena quattro minuti i giallorossi passano in vantaggio con Polidori. Centoventi secondi più tardi Massimo D’Aviri rimette il risultato in parità. Il Catania spinge e al minuto 27 completa la rimonta con Tiziano D’Isidoro. Partita chiusa? Giammai. Tra il trentanovesimo e il cinquantaquattresimo l’ex Leo Vanzetto (al Catania dal 1990 al 1993) sigla due reti che ribaltano il risultato. Sotto di una rete, ma con buona parte di partita ancora da giocare, mister Busetta ridisegna i rossazzurri in campo: fuori Pasquale Marino e Umberto Brutto (catanzarese doc), dentro Lorenzo Intrieri e Nino Sarcinella. L’Elefante cambia marcia e al 64’ trova il gol del 3-3 con Ciccio Pannitteri. Non pago del pareggio il Catania spinge ancora, trovando in zona Cesarini il gol del sorpasso con il difensore Gennaro Grillo che si regala una rete alla Gianni Rivera: Catania batte Catanzaro 4-3. “Era la prima in casa di quel campionato – ha esordito mister Angelo Busetta – la gente era entusiasta. Leo Vanzetto, calciatore che avevo avuto precedentemente a Messina, mi fece questo ‘sgarbo’, ma alla fine vincemmo la partita. Al termine della gara parecchi tifosi entrarono in mi portarono addirittura in trionfo! È stata una partita entusiasmante, bellissima. Quell’anno avevamo allestito una squadra abbastanza competitiva. Fu una stagione particolare, i risultati non arrivarono e attorno all’undicesima giornata andai via, dopo una tripletta segnata da un vecchietto di quarant’anni (Frosinone-Catania 3-1, decisa da tre gol di Salvatore Campilongo, all’epoca trentaseienne, ndr)”.

Una formazione del Catania 1996-97 



Qualche anno prima, nel 1994-95, la splendida cavalcata nel Campionato Nazionale Dilettanti coronata dalla promozione in Serie C2 ed arricchita dal record di 10 vittorie consecutive…
“Riportai il Catania tra i professionisti dopo una bellissima cavalcata. Onore anche al Milazzo di Zampollini che si è rivelato un avversario incredibilmente valido. Tra l’altro, in quel campionato, firmai anche il record di vittorie di fila – sottolinea raggiante un fiero Busetta – rimarrà nella storia! Dieci vittorie di consecutive non le farà più nessuno. Mi auguro che qualcuno batta questo record, nel calcio tutto è possibile. Io, però, me lo tengo caro questo record”.

In questa stagione il Catania di Cristiano Lucarelli, con sei vittorie, ha insidiato quel record. Ieri, nella partita di Pagani, il Catania ha segnato cinque reti, roba che in trasferta ai rossazzurri non accadeva dalla gara di Comiso del 1994, con lei panchina e Beppe Mosca in avanti…
Ricordo quella partita a Comiso – ride di gusto mister Busetta – vincemmo 5-0 o 6-0 a zero... Ripa come Mosca? Beh, è partito in ritardo con la preparazione. Ripa e Curiale sono degli attaccanti che se vengono serviti con palloni provenienti dal fondo del campo, cosa che il Catania sta facendo bene nelle ultime due partite, fanno gol, questi sono attaccanti che vivono per il gol. È inutile lanciare la palla lunga, sono due attaccanti che non andranno mai negli spazi. Al di là del modulo, che sia 3-5-2 o 4-3-3, l’importante è arrivare sulla linea di fondo e crossare. I cross dalla trequarti, a meno che tu non abbia Van Basten al centro dell’area, non servono a nulla. Il difensore è sempre messo in difficoltà dai cross che vengono da fondocampo, perché la visione dell’attaccante è pulita, è frontale, mentre quella di chi difende non lo è. Hai visto ieri Ripa? Tum-tum, ha toccato la palla e l’ha messa dentro. Sono azioni repentine che vanno considerate semplicemente positive quando tu arrivi a fondo campo e metti la palla dietro”.

Mister Busetta, intramontabile 



Da mister a mister. Lucarelli si sta rivelando il valore aggiunto di questa squadra?
È bravo, è bravo – sottolinea Busetta – è un tecnico che comunica, è una persona seria che riesce ad amalgamare lo spogliatoio, ha sempre parole positive per tutti, sta alternando tutti i giocatori, sta tenendo un certo tipo di armonia nello spogliatoio, c’è gente che fa gol e la domenica dopo va in panchina, è importante questo status. È un allenatore che articola, manovra, un gruppo di calciatori tutti di buon livello, quindi deve far in modo che non nascano polemiche dentro lo spogliatoio, anche perché i campionati si vincono dentro lo spogliatoio. È bravo anche nel leggere le partite e fare le mosse giuste al momento giusto: a Pagani ha fatto delle sostituzioni importanti che poi si sono rivelate determinanti per l’esito finale della partita. Se un allenatore è bravo nella lettura delle partite lo sarà per tutta la vita”.

Ieri Lecce e Trapani hanno vinto, i salentini adesso hanno cinque punti in più rispetto agli etnei, mentre i granata sono a -1 dai rossazzurri…
Non sono cinque, diciamo che sono due perché il Lecce ha una partita in più. Anche se la partita che il Catania deve recuperare è quella di Trapani non vuol dire nulla, l’importante è che i rossazzurri abbiano una partita ancora da giocare rispetto ai pugliesi. Il Trapani adesso si è calato nel clima della Serie C e sta mettendo insieme successi su successi, era fondamentale capire la nuova categoria: la Serie C non è un campionato facile.”


Domenica alle ore 18:30, al “Massimino”, sarà di nuovo Catania-Catanzaro. Come finirà questo nuovo incrocio tra rossazzurri e giallorossi?
Il Catanzaro dopo il cambio tecnico (via Erra, dentro Dionigi, ndr) sta andando benino, c’è stata una reazione della squadra. Qualche tempo fa, parlando con un mio ex calciatore, nativo proprio di Catanzaro, mi diceva che non era molto soddisfatto della direzione tecnica. Credo che il cambio abbia sortito quello che la gente chiedeva. Al di là di questo, però, se il Catania gioca contro il Catanzaro da Catania non ce n’è per nessuno.”
Grazie mister Busetta, ci vediamo domenica allo stadio
A domenica, sarò allo stadio Massimino come sempre!”




Catania, 8 settembre 1996 - stadio “Cibali”
CATANIA-CATANZARO 4-3
Catania: Fimiani, Cicchetti, Ricca, Brutto (dal 59’ Sarcinella), Grillo, D’Aviri, Faieta (dall’89’ Ercoli), Pellegrino, Pannitteri, P.Marino (dal 56’ Intrieri), D’Isidoro. All: Angelo Busetta
Catanzaro: Bizzarri, Mancini, Esposito, Cipriani, Petrullo (dal 27’ Fiorentini), Pisano, Illario, Vanzetto, Polidori (dall’83’ De Luca), Campo, Lazzini. All: Rino Lavezzini
ARBITRO: Apricena di Firenze
RETI: AL 4’ Polidori, al 6’ D’Aviri, al 27’ D’Isidoro, al 39’ e al 54’ Vanzetto, al 64’ Pannitteri, all’88’ Grillo