Akragas-Catania 3-2: le pagelle rossazzurre

Il momentaneo 3-1 del Catania.

Il momentaneo 3-1 del Catania. 

L'unica sufficienza la strappa Falcone. Pelagatti, Calil e Moriero (con le sue scelte schizofreniche) i peggiori.

Liverani voto 5,5: In occasione del secondo e del terzo gol dell’Akragas viene lasciato dai suoi difensori in una situazione di uno contro uno con l’esterno offensivo avversario. Poche le colpe che possono essere quindi a lui addebitate anche se l’uscita disperata che precede il 3-0 non è proprio felicissima.

Garufo voto 5,5: Spinge con continuità per tutto l’arco del match, prendendosi la responsabilità di crossare a più riprese verso l’area di rigore, senza grosso successo. Nella ripresa la sua posizione sbilanciata in avanti favorisce le ripartenze di un ispirato Madonia.

Pelagatti voto 4: Disastro su tutta la linea. Al 9° tocca ingenuamente in area il furbo Di Piazza che casca e si guadagna il rigore dell’1-0. Al 44° concede il bis facendosi saltare come un birillo da Di Grazia che firma il 2-0. Nel finale di gara sfoga il proprio nervosismo su arbitro e avversari rischiando provvedimenti sanzionatori. Uniche note positive i piazzamenti sui calci piazzati che gli consentono di far da sponda a Castiglia, che spreca, nel primo tempo, e di sfiorare il 3-2 su calcio d’angolo all’89°.

Bergamelli voto 5: Anche lui impacciato in marcatura, in ritardo su Di Grazia quando l’ex di turno avvia l’azione personale che porta al 2-0 dei padroni di casa, commette uno svarione anche a inizio ripresa. Prova almeno a dare la carica ai compagni spingendosi in avanti e contribuendo nel finale a conquistare la punizione del 3-2.

Nunzella voto 5: Rispetto alle ultime uscite, in cui aveva smarrito la dote della spinta, torna a proporsi con continuità sulla fascia, ma non ha ancora corretto la misura dei cross. Immobile in occasione dell’inserimento di Salandria dal quale scaturisce il momentaneo 3-0 akragantino. Di pregevole fattura, ma fine a sé stessa, la rete su punizione che fissa il 3-2 finale.

Castiglia voto 5,5: Preferito a Calderini nel ballottaggio pre-gara, il suo utilizzo da mezzala destra comporta il ritorno al 4-3-3. Considerando che non partiva dal primo minuto da 5 mesi non se la cava male, e col suo pressing e la sua spinta contribuisce alla conquista di alcuni corner. Al 39° sulla sponda di Pelagatti spreca sotto porta il possibile pareggio. Sostituito dopo pochi minuti nella ripresa.
-> Calderini voto 5: Col suo ingresso Moriero torna al 4-2-3-1. Prova a portare palla sulla trequarti ma è spesso impreciso nei suggerimenti. Sfiora il gol all’81° quando “l’eroe maltese” Muscat, dopo aver respinto sulla linea la conclusione di Lupoli, si immola anche sul suo tiro di controbalzo. A conti fatti l’unica cosa produttiva del suo match è la punizione guadagnata al 94° che consente a Nunzella di firmare il 3-2.

Agazzi voto 4,5: Si fa saltare facilmente da Madonia al 9° consentendo al fantasista avversario di servire in area Di Piazza che conquista il rigore dal quale scaturisce il vantaggio dei “giganti”. Il ritorno al ruolo di regista davanti alla difesa non gli giova. Qualche apertura sulla fascia, un gollonzo sfiorato con un tiro-cross dal limite dell’area nella prima frazione di gioco con la complicità di Maurantonio, e nulla più.
-> Lupoli voto 4,5: Gioca qualche minuto in più rispetto alle precedenti occasioni e (contrariamente al solito) ha due nitide palle gol nel cuore dell’area di rigore, che spreca malamente facendosi murare dai difensori avversari.

Di Cecco voto 5,5: Nel primo tempo ha il merito di far innervosire Dyulgerov e contribuire alla suo rientro anticipo negli spogliatoi. Per il resto non trova spunti interessanti e nella ripresa, dopo l’uscita di Castiglia e Agazzi, viene lasciato in balìa delle ripartenze avversarie. Ne approfitta al 75° Madonia che lo supera indisturbato prima di servire in profondità Salandria il cui inserimento in area costituisce il prologo al 3-0.

Bombagi voto 4,5: Schierato da ala destra nel 4-3-3 iniziale, subisce una grossa involuzione rispetto al match precedente. Avulso dal gioco per buona parte della gara, si anima leggermente nella ripresa quando sfiora il gol su punizione al 63° e di testa su azione d’angolo al 72°. Poi cede ad una provocazione avversaria e si fa cacciare da Viotti.

Calil voto 4: Per la seconda partita consecutiva ha diverse palle gol, e le sciupa tutte inopinatamente (su tutte, la clamorosa traversa centrata di testa al 92° a porta praticamente libera). Inoltre, è lui a dare l’avvio al contropiede del 2-0 biancazzurro quando perde malamente un pallone nella metà campo avversaria.

Falcone voto 6: Ha il merito di provarci più e meglio di tutti i compagni di squadra messi insieme. Svariati sono i tiri da fuori (spesso ribattuti), i cross (mai valorizzati dai compagni), le punizioni guadagnate. Da un suo traversone basso scaturisce il 3-1 che scuote parzialmente la squadra.

All. Moriero voto 4: L’assenza di Russotto e lo stato di forma non ideale di Calderini lo inducono a tornare sui propri passi e rinunciare ai progressi tattici che la squadra aveva evidenziato contro la Juve Stabia. Il 4-3-3 a specchio si rivela una soluzione fragile al cospetto di una formazione dotata di un’identità di gioco ben precisa. Non riesce a riprendere in mano il match nonostante la superiorità numerica, e nella ripresa agisce alla rinfusa, gettando nella mischia gli attaccanti ma sacrificando il centrocampo che si consegna così alle ripartenze avversarie.

AKRAGAS voto 7,5: Prototipo perfetto di formazione “di categoria”. Nessun fuoriclasse, ma un collettivo che lavora con armonia svolgendo consegne che si adattano alle caratteristiche proprie e a quelle dell’avversario. Il tutto unito ad un mix di agonismo e furbizia che sono requisiti vitali in questa serie. Tutto merito di un tecnico, Pino Rigoli, che in poche settimane ha risvegliato dal letargo il bomber Di Piazza, ha lanciato il talento Di Piazza e recuperato un giocatore d’esperienza come Madonia.

Arbitro Viotti voto 4,5: La partita è già surriscaldata dalle frizioni tra i contendenti, ma a tratti il più nervoso di tutti sembra proprio lui, forse perché teme di non mantenere il controllo della situazione. E così si lascia scappare qualche errorino da “matita rossa”: il primo quando tarda più del dovuto ad ammonire per la seconda volta Dyulgerov, autore di una quantità industriale di interventi irregolari; il secondo quando concede un rigore inesistente al Catania. Per sua fortuna in quest’ultima circostanza il suo assistente, su animato invito di Capuano, lo fa rinsavire.