#Top11 - CENTRAVANTI: Spinesi

 

11a puntata del progetto editoriale realizzato in onore del Catania '46 con Tutto il Catania minuto per minuto e Quelli del '46.

La presentazione del progetto

Le scorse puntate: Vavassori, Álvarez, Legrottaglie, Stovini, Vargas, Szymaniak, Hansen, Prenna, Danova, Mascara.

CENTRAVANTI: Gionatha Spinesi
Terzo posto nella graduatoria dei giocatori più prolifici della storia del Catania, ma con una media realizzativa nettamente più alta di chi lo precede (Mascara e Lodi), essendosi trattenuto per meno stagioni alle falde dell’Etna. Peraltro, giocò quasi tutti gli anni catanesi in Serie A ed un infortunio compromise l’ultima annata, inducendolo al ritiro, a soli 31 anni. Record di reti (23) nella singola stagione (2005/06), decisive ai fini della promozione in Serie A. Probabilmente dopo di lui, al “Massimino”, si sono ammirati un paio di attaccanti di livello superiore. Ma la parabola rossazzurra del “Gabbiano” Spinesi lo rende il degno e legittimo proprietario della virtuale maglia numero 9. D’altronde, siamo di fronte ad un vero e proprio rapace d’area di rigore, con un opportunismo ed una propensione al gol mai viste né prima né dopo il suo passaggio. Pasquale Marino, che l’aveva rilanciato ad Arezzo (dove fu capocannoniere in cadetteria), ne esaltò le doti facendone il terminale del tridente offensivo e di una squadra votata all’attacco, sia in B che in A. Il suo successore Silvio Baldini adottò un approccio più difensivista che ne ridusse potenziale e rendimento. Poi il crack al ginocchio, che ha interrotto una favola meravigliosa, ma non l’affetto e la perenne gratitudine della tifoseria.

20 settembre 2005: il primo gol di Spinesi con la maglia del Catania 



-> La riserva: Maximiliano Gastón López. Come abbiamo anticipato, da un punto di vista tecnico ed in termini generali, come già capitato in altri ruoli, non si può sostenere che la riserva, in questo caso Maxi López, sia inferiore al titolare prescelto, anche dando uno sguardo ad una carriera certamente più importante. Ma il segno lasciato dal “Gallina de Oro” a Catania, seppur significativo, riteniamo non sia più marcato rispetto a quello lasciato da Spinesi. Il biondo argentino arrivò nel mercato di gennaio del 2010 per risolvere il deficit offensivo di una squadra chiamata ad una quasi disperata rimonta salvezza, che si concretizzò in modo prorompente anche grazie ai suoi gol (ben 11 in sole 17 partite). Il Maxi López ammirato durante la gestione Mihajlović è stato talmente devastante da essere persino difficile da descrivere: un attaccante rapidissimo, tecnico, spietato. Forse uno dei cinque giocatori più forti mai visti a Catania. Peccato però che non si sia più ripetuto sugli stessi livelli: prima le incomprensioni tattiche con Giampaolo, poi le sirene di mercato (con l’illusorio prestito al Milan, seguito da quello alla Samp), infine questioni personali e decadimento fisico che hanno caratterizzato l’ultima fase della sua esperienza etnea.

L'esultanza di Maxi López dopo il gol all'Olimpico contro la Lazio nel febbraio 2010 



-> Gli altri. La storia del Catania è stata contrassegnata da uno stuolo di signori attaccanti, che sono però emersi principalmente nelle categorie inferiori. In Serie A, oltre ai sopracitati, ha brillato la stella del combattivo e generoso Gonzalo Bergessio, che con 35 gol ha fissato il record di marcatori etnei in massima serie, precedendo Mascara e Prenna. Nell’unica stagione in A degli anni ’50 (1954/55), si distinse Vittorio Ghiandi, in un periodo storico in cui il club rossazzurro fu trascinato in cadetteria dalle reti di Guido Klein prima e di Sebastiano Buzzin poi. Negli anni ’60 il proscenio fu appannaggio di attaccanti atipici come Calvanese e Facchin (stesso dicasi per Bonfanti e la toccata e fuga del 1970). Nonostante abbia segnato prevalentemente in C, è ancora nel cuore dei tifosi Claudio Ciceri, bomber degli anni ’70, al pari di Loriano Cipriani, simbolo dei primi anni ’90. In mezzo, Aldo Cantarutti, icona della promozione del 1983, ancora oggi il 9 per eccellenza per la generazione che l’ha vissuto. Non era un centravanti, ma ne ha fatto le veci nel suo biennio etneo, Lulù Oliveira, altro grande beniamino del pubblico, nonché primo giocatore di un certo spessore a giocare nel Catania dopo due decenni amari.

3 aprile 2011: Bergessio si appresta a battere Sirigu per il momentaneo 2-0