In campo si soffre, fuori tutto tace: il momento del Catania

Momento difficile in casa rossazzurra...

Momento difficile in casa rossazzurra... 

L'analisi di Simone Vicino sul momento del Catania dentro e fuori dal rettangolo verde



Salvezza, su tutti i fronti
Se le premesse di inizio stagione non spingevano esattamente nella direzione dell’ottimismo, la realtà dell’avvio di campionato del Catania sta confermando quanto intricata sia la situazione del club rossazzurro, che sta attraversando una delle fasi più critiche della sua storia. Le tre sconfitte rimediate nelle prime quattro giornate del girone, unite ad una situazione societaria che non ha ancora conosciuto valide e concrete prospettive di risalita, sembrano suggerirci come l’obiettivo della società etnea, quest’anno, non possa che essere la salvezza: tanto dentro, quanto fuori dal campo.

Errori fatali
Per quanto riguarda il versante campo, analizzando le singole gare disputate dai rossazzurri, si può dire che delle sei partite giocate tra campionato e Coppa, ad eccezione della rovinosa gara d’esordio di Monopoli, gli etnei non abbiano offerto prestazioni al di sotto del dignitoso: si poteva certamente raccogliere di più. Nel calcio, però, a comandare sono i numeri ed i risultati. E questi, inequivocabilmente, inchiodano i rossazzurri: quattro reti segnate tra tutte le competizioni (di cui solo due su azione manovrata) a fronte di ben sette subite. Il risultato è la piena zona play-out con tre punti in graduatoria che, per effetto della penalizzazione, scendono a soltanto uno. Tradotto: ultimo posto nel raggruppamento. La sensazione è che impegno e applicazione non stiano mancando e che la squadra si stia semplicemente scontrando con le proprie oggettive fragilità strutturali, tra una difesa spesso segnata da errori individuali, un centrocampo finora senza molte idee ed un attacco che non graffia e non incide. Ci si preoccupava della giovane età e della poca esperienza degli avanti rossazzurri. A conti fatti, però, sia Sipos che Moro stanno rispondendo per ciò che è nelle loro possibilità: il croato e il veneto sono gli unici due etnei andati a segno in campionato. Insomma, chi deve alzare il livello fa parte soprattutto della “vecchia guardia”, i cui componenti non sono stati sinora, a livello di rendimento, all’altezza delle aspettative. Il tempo per rimediare c’è, i margini di miglioramento anche (non tantissimi a dire il vero) ma la cosa fondamentale sarà calarsi al più presto in questa nuova realtà del campionato del Catania. Non ci sarà nulla di scontato o regalato.

Fuori dal campo tutto tace
La società rimane nel frattempo in silenzio. Probabilmente non un male, viste le uscite non sempre felici (per utilizzare un eufemismo), di alcuni dei suoi più in vista rappresentanti. La sensazione è che continui a mancare un piano organico, una programmazione anche solo emergenziale per provare a venire fuori concretamente dall’attuale complicatissima situazione. Attendendo che il Tribunale si pronunci sulla vicenda legata alla Calcio Catania Servizi - in ballo c’è la richiesta di sequestro conservativo avanzata nei confronti del club - il proposito più volte dichiarato resta sempre quello di trovare un nuovo investitore, ma molto poco si sa a proposito delle modalità con le quali si sta tentando di centrare questo obiettivo, assolutamente vitale per le sorti della squadra. Se ne parla anzi troppo poco, probabilmente in assenza di novità concrete. L’Elefante, maltrattato, colpito e ferito, malgrado tutto resta ancora in vita: arriverà mai la tanto attesa cura?