Camplone: "A Potenza trasferta difficilissima, sarebbe da pazzi sottovalutarla"
- di Giuseppe Cortese
- 07 Sep 2019 12:12
Il tecnico pescarese avverte i suoi sui pericoli della gara contro i rossoblù potentini, in programma domenica 8 settembre
Di seguito le dichiarazioni del tecnico rossazzurro Andrea Camplone alla vigilia del match con il Potenza, in programma domenica 8 settembre alle 17.30 allo stadio "Alfredo Viviani" e valido per la terza giornata del girone C della Serie C:
«Ci siamo preparati con serenità e tranquillità. Rispetto al Francavilla ci sono differenze, il Potenza è una rosa affiatata ed è anche la bestia nera del Catania. Dovremo entrare subito in partita e non farli galvanizzare. Domani sceglierò gli undici da schierare. Loro sono una squadra molto aggressiva, ma noi dobbiamo rispettare tutti e non aver paura di nessuno. Se non andiamo a pressare ci potrebbero mettere in difficoltà. Anche loro devono preoccuparsi di noi, l’importante è che si giochi a viso aperto. Io ho sempre parlato di 25 titolari, non ci sono giocatori inamovibili. Il giocatore ha sempre la pressione addosso, non può giocare sempre al cento per cento e l’allenatore deve essere bravo a capire quella pressione ed eventualmente non schierarlo».
«Mbende sta lavorando molto bene, per migliorarsi e rientrare in forma. È un professionista vero e sta facendo gli straordinari. Dalla prossima settimana potrà essere preso in considerazione per un’eventuale esordio».
«L’assenza dei nostri tifosi ci penalizza, ma in campo ci andiamo sempre noi. Quello che ci dà fastidio è che si fa di tutta l’erba un fascio, invece di andare a punire quei pochi facinorosi si punisce tutta la città, non è giusto».
«Chi sta giocando con continuità è già entrato in forma, stiamo cercando di fare dei lavori più importanti per chi gioca meno, ma è normale che il campo ti dà la forma giusta. Noi facciamo dei piccoli carichi settimanali per arrivare a fine stagione al cento per cento di lavoro».
«Welbeck deve essere bravo a tenere alta la concentrazione, lo vedo tutti i giorni in allenamento, anche nell’amichevole col Cagliari aveva fatto vedere buone cose. Lui può fare sia il mediano davanti la difesa che la mezzala».
«Sei punti sono importanti ma se non dai continuità non servono a niente. I ragazzi sanno che è una trasferta difficilissima, quindi sarebbe da pazzi sottovalutare una partita del genere. Dobbiamo iniziare a pensare al clima e all’ambiente che troveremo e prepararci a giocare in un campo sintetico in cui non siamo abituati».
«Noi ci prepariamo ogni settimana, secondo la squadra che andremo a incontrare proviamo situazioni diverse. Se giocano con un 4-3-3 ci siamo abituati. Non credo che si possa stravolgere una squadra che ha fatto bene fino adesso. Non so come giocherà il Potenza, noi vediamo dei video e non ci soffermiamo solo a quest’anno ma anche all’anno scorso. Sulla carta abbiamo preparato tutto ma la partita va giocata e lì può esserci anche un imprevisto che ti può far cambiare tutto quello che hai preparato durante la settimana».
«Rizzo e Fornito sono due mezzali, in quel reparto siamo abbastanza pieni, sono rimasti ma dipende come, c’è da vedere se sono ancora con la valigia pronta per andare via a gennaio. Sono due pedine importanti ma da recuperare mentalmente. Non è facile gestire una rosa di 30 giocatori».
«Ci siamo preparati con serenità e tranquillità. Rispetto al Francavilla ci sono differenze, il Potenza è una rosa affiatata ed è anche la bestia nera del Catania. Dovremo entrare subito in partita e non farli galvanizzare. Domani sceglierò gli undici da schierare. Loro sono una squadra molto aggressiva, ma noi dobbiamo rispettare tutti e non aver paura di nessuno. Se non andiamo a pressare ci potrebbero mettere in difficoltà. Anche loro devono preoccuparsi di noi, l’importante è che si giochi a viso aperto. Io ho sempre parlato di 25 titolari, non ci sono giocatori inamovibili. Il giocatore ha sempre la pressione addosso, non può giocare sempre al cento per cento e l’allenatore deve essere bravo a capire quella pressione ed eventualmente non schierarlo».
«Mbende sta lavorando molto bene, per migliorarsi e rientrare in forma. È un professionista vero e sta facendo gli straordinari. Dalla prossima settimana potrà essere preso in considerazione per un’eventuale esordio».
«L’assenza dei nostri tifosi ci penalizza, ma in campo ci andiamo sempre noi. Quello che ci dà fastidio è che si fa di tutta l’erba un fascio, invece di andare a punire quei pochi facinorosi si punisce tutta la città, non è giusto».
«Chi sta giocando con continuità è già entrato in forma, stiamo cercando di fare dei lavori più importanti per chi gioca meno, ma è normale che il campo ti dà la forma giusta. Noi facciamo dei piccoli carichi settimanali per arrivare a fine stagione al cento per cento di lavoro».
«Welbeck deve essere bravo a tenere alta la concentrazione, lo vedo tutti i giorni in allenamento, anche nell’amichevole col Cagliari aveva fatto vedere buone cose. Lui può fare sia il mediano davanti la difesa che la mezzala».
«Sei punti sono importanti ma se non dai continuità non servono a niente. I ragazzi sanno che è una trasferta difficilissima, quindi sarebbe da pazzi sottovalutare una partita del genere. Dobbiamo iniziare a pensare al clima e all’ambiente che troveremo e prepararci a giocare in un campo sintetico in cui non siamo abituati».
«Noi ci prepariamo ogni settimana, secondo la squadra che andremo a incontrare proviamo situazioni diverse. Se giocano con un 4-3-3 ci siamo abituati. Non credo che si possa stravolgere una squadra che ha fatto bene fino adesso. Non so come giocherà il Potenza, noi vediamo dei video e non ci soffermiamo solo a quest’anno ma anche all’anno scorso. Sulla carta abbiamo preparato tutto ma la partita va giocata e lì può esserci anche un imprevisto che ti può far cambiare tutto quello che hai preparato durante la settimana».
«Rizzo e Fornito sono due mezzali, in quel reparto siamo abbastanza pieni, sono rimasti ma dipende come, c’è da vedere se sono ancora con la valigia pronta per andare via a gennaio. Sono due pedine importanti ma da recuperare mentalmente. Non è facile gestire una rosa di 30 giocatori».