Vagliasindi:"Lega Pro probabile, B con penalizzazione la speranza"
- di Redazione
- 16 Jul 2015 8:00
Ai microfoni di "Pianeta Catania" il pensiero di Alessandro Vagliasindi in merito al processo sportivo che coinvolgerà il Catania
Intervenuto ai microfoni di “Pianeta Catania” Alessandro Vagliasindi, noto giornalista di Telecolor nonché avvocato, si è espresso in merito al processo sportivo che coinvolgerà il Calcio Catania in relazione all’inchiesta “I treni del gol”.
Nessuna prova di arrivo dei soldi ai calciatori
“Nell’acquisizione di dati certi della predisposizione di un tentativo di comprare queste cinque partite da parte dell’asset dirigenziale del Catania, composto da Pulvirenti, Cosentino e Delli Carri, non c’è l’anello di congiunzione che porta questi soldi materialmente in mano ai suddetti giocatori che, in alcuni casi, non scendono neanche in campo. In occasione di Latina-Catania il referente di questo sistema, Fernando Arbotti, indica a un’ora dall’inizio della partita due calciatori: Ristovski, che non figura neanche nella distinta della partita, e Bruscagin, quest’ultimo sostituito a fine primo tempo. Idem per Barberis del Varese, che gioca soltanto un tempo. Cito soltanto queste situazioni per rendere l’idea di cosa stiamo parlando. Un conto è l’onda emotiva, il disprezzo, su un qualcosa che ha macchiato in modo indelebile l’immagine del Calcio Catania, un altro conto è l’aspetto legale. Bisogna, infatti, scindere l’aspetto strettamente emotivo da quello giuridico”.
Nessun proscioglimento, solo mitigazione della pena
“ Se il deferimento, da parte di Palazzi, verrà circostanziato sull’asserito presupposto che il Catania abbia comprato queste cinque partite, allora il Catania nel processo sportivo se la gioca. Non per uscirne prosciolto, ma per mitigare gli effetti dell’eventuale sanzione che verrà irrogata. Perché un conto è parlare di illecito consumato, un altro è parlare di atti diretti ad alterare il risultato di una partita. Proprio perché non c’è la prova che sia stato alterato il risultato della partita. Non c’è la prova del vantaggio che il Catania ha ricavato da queste cinque partite e del danno subito dalle cinque squadre incontrate".
Verso un processo equo...
“Bisogna prendere atto di un’ipotesi alternativa, ovvero che le quattro vittorie e il pareggio conquistate dal Catania in quelle cinque partite siano il frutto di prestazione sul campo, scevre da qualsiasi condizionamento combine. Fino a questo momento, infatti, nessun calciatore, indicato negli atti d’indagine, ha ammesso nulla, né c’è la prova che questi soldi siano arrivati in mano a questi calciatori. Quindi, tutto questo sistema dimostra che i soldi o si sono fermati ad Arbotti, in questo caso l’indagine si è fermata senza accertare se questi soldi sono arrivati o meno ai calciatori; oppure che questi soldi neanche sono arrivati ad Arbotti perché se li è messi in tasca Di Luzio, in una sorta di millantato su determinate combine che in realtà non sono mai state portate a compimento. Tra l’altro, ci sono intercettazioni dove entrambi commentano in maniera sarcastica di aver “gabbato” Pulvirenti, per aver ricevuto dei soldi che non sono stati poi utilizzati per i fini prefissati. Si tratta di tutta una serie di varie ed eventuali che il legale del Catania sicuramente valuterà, trovando il modo di giocarsi un equo processo. Perché non si possono fare processi sommari, parlando di Catania radiato o collocato in Serie D solo perché sono coinvolti i vertici societari. I processi si fanno con gli atti, si fanno con le prove, con i riscontri e successivamente si stendono le sentenze. Il Catania, a mi avviso, ha le carte per giocarsi un giusto processo e per mitigare gli effetti della condanna".
Precedente giurisprudenziale
“A rafforzare l’idea di una possibile pena mitigata c’è un precedente giurisprudenziale di fine giugno,un episodio abbastanza recente. In un’ipotesi di combine tentata, sottolineo il tentata, tra Taranto e Matera (partita del 30 marzo 2014, ndr), il tribunale federale ha inflitto 4 punti di penalizzazione ai lucani da scontare nella prossima stagione (Nota Figc). Questo per sottolineare la differenza tra una sanzione comminata su una responsabilità diretta per un illecito consumato e quella per atti diretti ad alterare il risultato di una partita ma che non si sono effettivamente concretizzati”.
Cosa rischia il Catania
“A mio avviso il legale del Catania lotterà per cercare una penalizzazione sul prossimo campionato di Serie B. E’ un ipotesi che al momento esiste, anche se non è la più concreta. Quella più probabile, invece, è la retrocessione in Lega Pro senza punti penalizzazione. Come detto in precedenza ho dei ragionevoli motivi per dire che il Catania il processo se lo gioca. Come finirà? Dipende da tante variabili. Siamo sempre in presenza di un “palazzo” che in passato si è macchiato di tante colpe e che ogni qual volta si sente parlare di Catania drizza le antenne. Nessun vittimismo, il punto di partenza è un fatto gravissimo che riguarda l’immagine del Calcio Catania. Non bisogna dimenticarlo. È l’espressione di un biennio disastroso, di errori commessi da Pulvirenti nel scegliere, tutelare e difendere un amministratore delegato (Cosentino, ndr) che ha portato il Catania sull’orlo della Serie C. L’inchiesta parte proprio da un errore di impostazione commesso due anni fa”.
Differenza sostanziale tra tentativo di combine e consumazione effettiva
“Nella sequenza cronologica, della giornata in cui sono stati assegnati gli interrogatori di garanzia innanzi al Gip Di Giacomo, c’è un qualcosa che secondo me ha confuso le idee un po’ a tutti. Le dichiarazioni che ha fatto il procuratore Salvi e la nota di precisazione - a firma del professore Giovanni Grasso - dell’avvocato Lattanzi, legale di Pulvirenti. Secondo quanto riferito da Salvi Pulvirenti aveva confessato di aver comprato quelle cinque partite a centomila euro l’una. In realtà la nota precisa il concetto che Pulvirenti ha confessato di aver tentato di comprare queste cinque partite ma di esser stato truffato. Ne consegue, quindi, una differenza sostanziale tra il tentativo di combine e la consumazione effettiva”.
L’assurdo criterio basato sulle pagelle dei quotidiani
“Dall’indagine sembrerebbe evincersi che il criterio probatorio, con cui si dimostra che questi giocatori abbiano venduto le partite a beneficio del Catania, siano i voti in pagella riportati sui quotidiani nazionali e su delle testate giornalistiche online. Tra l’altro, in alcuni casi, si tratta di voti sufficienti o vicini alla sufficienza. Di fronte a queste circostanze rimango perplesso…”
Vicenda Wind Jet non influenza il processo sportivo
“Assolutamente no: una cosa sono le partite di calcio, un’altra è il reato di bancarotta fraudolenta ascrivibile a rappresentati legali che curavano le vicende di un Spa con una sua assoluta autonomia rispetto al Catania. Di certo si tratta di un altro durissimo colpo per l’immagine di Pulvirenti, ma non per quella del Catania”.
Nessuna prova di arrivo dei soldi ai calciatori
“Nell’acquisizione di dati certi della predisposizione di un tentativo di comprare queste cinque partite da parte dell’asset dirigenziale del Catania, composto da Pulvirenti, Cosentino e Delli Carri, non c’è l’anello di congiunzione che porta questi soldi materialmente in mano ai suddetti giocatori che, in alcuni casi, non scendono neanche in campo. In occasione di Latina-Catania il referente di questo sistema, Fernando Arbotti, indica a un’ora dall’inizio della partita due calciatori: Ristovski, che non figura neanche nella distinta della partita, e Bruscagin, quest’ultimo sostituito a fine primo tempo. Idem per Barberis del Varese, che gioca soltanto un tempo. Cito soltanto queste situazioni per rendere l’idea di cosa stiamo parlando. Un conto è l’onda emotiva, il disprezzo, su un qualcosa che ha macchiato in modo indelebile l’immagine del Calcio Catania, un altro conto è l’aspetto legale. Bisogna, infatti, scindere l’aspetto strettamente emotivo da quello giuridico”.
Nessun proscioglimento, solo mitigazione della pena
“ Se il deferimento, da parte di Palazzi, verrà circostanziato sull’asserito presupposto che il Catania abbia comprato queste cinque partite, allora il Catania nel processo sportivo se la gioca. Non per uscirne prosciolto, ma per mitigare gli effetti dell’eventuale sanzione che verrà irrogata. Perché un conto è parlare di illecito consumato, un altro è parlare di atti diretti ad alterare il risultato di una partita. Proprio perché non c’è la prova che sia stato alterato il risultato della partita. Non c’è la prova del vantaggio che il Catania ha ricavato da queste cinque partite e del danno subito dalle cinque squadre incontrate".
Verso un processo equo...
“Bisogna prendere atto di un’ipotesi alternativa, ovvero che le quattro vittorie e il pareggio conquistate dal Catania in quelle cinque partite siano il frutto di prestazione sul campo, scevre da qualsiasi condizionamento combine. Fino a questo momento, infatti, nessun calciatore, indicato negli atti d’indagine, ha ammesso nulla, né c’è la prova che questi soldi siano arrivati in mano a questi calciatori. Quindi, tutto questo sistema dimostra che i soldi o si sono fermati ad Arbotti, in questo caso l’indagine si è fermata senza accertare se questi soldi sono arrivati o meno ai calciatori; oppure che questi soldi neanche sono arrivati ad Arbotti perché se li è messi in tasca Di Luzio, in una sorta di millantato su determinate combine che in realtà non sono mai state portate a compimento. Tra l’altro, ci sono intercettazioni dove entrambi commentano in maniera sarcastica di aver “gabbato” Pulvirenti, per aver ricevuto dei soldi che non sono stati poi utilizzati per i fini prefissati. Si tratta di tutta una serie di varie ed eventuali che il legale del Catania sicuramente valuterà, trovando il modo di giocarsi un equo processo. Perché non si possono fare processi sommari, parlando di Catania radiato o collocato in Serie D solo perché sono coinvolti i vertici societari. I processi si fanno con gli atti, si fanno con le prove, con i riscontri e successivamente si stendono le sentenze. Il Catania, a mi avviso, ha le carte per giocarsi un giusto processo e per mitigare gli effetti della condanna".
Precedente giurisprudenziale
“A rafforzare l’idea di una possibile pena mitigata c’è un precedente giurisprudenziale di fine giugno,un episodio abbastanza recente. In un’ipotesi di combine tentata, sottolineo il tentata, tra Taranto e Matera (partita del 30 marzo 2014, ndr), il tribunale federale ha inflitto 4 punti di penalizzazione ai lucani da scontare nella prossima stagione (Nota Figc). Questo per sottolineare la differenza tra una sanzione comminata su una responsabilità diretta per un illecito consumato e quella per atti diretti ad alterare il risultato di una partita ma che non si sono effettivamente concretizzati”.
Cosa rischia il Catania
“A mio avviso il legale del Catania lotterà per cercare una penalizzazione sul prossimo campionato di Serie B. E’ un ipotesi che al momento esiste, anche se non è la più concreta. Quella più probabile, invece, è la retrocessione in Lega Pro senza punti penalizzazione. Come detto in precedenza ho dei ragionevoli motivi per dire che il Catania il processo se lo gioca. Come finirà? Dipende da tante variabili. Siamo sempre in presenza di un “palazzo” che in passato si è macchiato di tante colpe e che ogni qual volta si sente parlare di Catania drizza le antenne. Nessun vittimismo, il punto di partenza è un fatto gravissimo che riguarda l’immagine del Calcio Catania. Non bisogna dimenticarlo. È l’espressione di un biennio disastroso, di errori commessi da Pulvirenti nel scegliere, tutelare e difendere un amministratore delegato (Cosentino, ndr) che ha portato il Catania sull’orlo della Serie C. L’inchiesta parte proprio da un errore di impostazione commesso due anni fa”.
Differenza sostanziale tra tentativo di combine e consumazione effettiva
“Nella sequenza cronologica, della giornata in cui sono stati assegnati gli interrogatori di garanzia innanzi al Gip Di Giacomo, c’è un qualcosa che secondo me ha confuso le idee un po’ a tutti. Le dichiarazioni che ha fatto il procuratore Salvi e la nota di precisazione - a firma del professore Giovanni Grasso - dell’avvocato Lattanzi, legale di Pulvirenti. Secondo quanto riferito da Salvi Pulvirenti aveva confessato di aver comprato quelle cinque partite a centomila euro l’una. In realtà la nota precisa il concetto che Pulvirenti ha confessato di aver tentato di comprare queste cinque partite ma di esser stato truffato. Ne consegue, quindi, una differenza sostanziale tra il tentativo di combine e la consumazione effettiva”.
L’assurdo criterio basato sulle pagelle dei quotidiani
“Dall’indagine sembrerebbe evincersi che il criterio probatorio, con cui si dimostra che questi giocatori abbiano venduto le partite a beneficio del Catania, siano i voti in pagella riportati sui quotidiani nazionali e su delle testate giornalistiche online. Tra l’altro, in alcuni casi, si tratta di voti sufficienti o vicini alla sufficienza. Di fronte a queste circostanze rimango perplesso…”
Vicenda Wind Jet non influenza il processo sportivo
“Assolutamente no: una cosa sono le partite di calcio, un’altra è il reato di bancarotta fraudolenta ascrivibile a rappresentati legali che curavano le vicende di un Spa con una sua assoluta autonomia rispetto al Catania. Di certo si tratta di un altro durissimo colpo per l’immagine di Pulvirenti, ma non per quella del Catania”.