28 novembre: buon compleanno "vecchio" Cibali

Un documento preziosissimo: "Popolo di Sicilia" del 28 novembre 1937 (Fonte: Roberto Quartarone, Archivio TCMpM)

Un documento preziosissimo: "Popolo di Sicilia" del 28 novembre 1937 (Fonte: Roberto Quartarone, Archivio TCMpM) 

Ottant'anni fa l'Associazione Fascista Calcio Catania e il Foggia inauguravano l'impianto di Piazza Spedini.

“Il campo è già gremito, la folla è già esultante, adesso lo squadrone scenderà, con stemma l’Elefante: questo è il Catania della Serie A! Forza Catania, forza Catania, passa subito all’attacco ora è tempo di segnar! Forza Catania, forza Catania, non fermarti ma galoppa per restare sempre in A!”. E ancora: “U stadiu è chinu chinu di banneri, u tifu supra a cuvva e na tribuna, a uci ca si sente sulu una Catania si na squatra i Serie A”.

La Serie A da ormai quattro stagioni è soltanto un ricordo assai nostalgico. Un ricordo reso ancor più triste nel vedere alcuni dei componenti di quella squadra (da Gomez a Castro, da Izco a Spolli, tanto per citare i più rappresentativi) ancora impegnati nel massimo palcoscenico calcistico italiano ma con altre casacche, con altri colori. La Serie A c’è stata e chissà se ci sarà ancora. Di certo rimarrà traccia indelebile anche nei testi prodotti da Natalino Otto e Giuseppe Castiglia, versi d’amore pallonaro che viaggiano in una sinfonia rossazzurra.

Ma al di là della categoria, che sia A o C, B o D, l’elemento che emerge più degli altri in questo soleggiato martedì 28 novembre 2017 è l’immancabile riferimento alle care e calde mura amiche dell’Elefante: “Il campo è già gremito, la folla è già esultante!” intona Natalino il ligure, “U stadiu è chinu chinu di banneri, u tifu supra a cuvva e na tribuna” risponde a caccarara Pippu u catanisi. Il Catania e il suo stadio, il suo stadio e il Catania. Ottant’anni come oggi l’Associazione Fascista Calcio Catania affrontava il Foggia nella nona giornata del campionato di Serie C edizione 1937-38. Uno a zero il risultato finale per i rossazzurri di mister Giovanni Degni in virtù della rete di Raffaele Pulzone al minuto trentatré del primo tempo. Una vittoria che spezzò una serie nera di quattro sconfitte di fila, sfociate nel cambio in panchina, ma che va oltre al risultato in sé. Quel 28 novembre 1937 s’inaugurava il Polisportivo Cibali, il primo atto di una storia d’amore, tra gioie e sofferenza, tra vittorie e sconfitte, tra giornate di gloria e annate nere, arrivata a quota ottant’anni.

Il Murale rossazzurro lungo la Via Cifali 



Buon compleanno “vecchio” Cibali, ribattezzato “Angelo Massimino” dal giugno 2002. Tanti auguri scrigno delle nostre emozioni e della nostra passione per le sorti dell’Elefante. Continua a custodirle gelosamente, tutte, tra gli spifferi di quei gradoni di cemento. Lì, incastrate una all’altra, come anelli di una catena, nera e dura di pettra lavica. Indistruttibile all’usura del tempo. Buon compleanno, vossia, anche quando sei stato costretto a rimanere vuoto e chiuso, sostituito per squalifica da altri impianti: da Palermo a Messina, da Ragusa a Reggio Calabria, da Rimini a Bologna. C’è anche questo nella tua storia che profuma di vita reale. Ma c’è anche tanta gloria ed imprese epiche, come quando un pomeriggio di giugno del '60 un Signor radiocronista dall’inconfondibile voce rauca ti diede del “Clamoroso!”. Le grandi d’Italia ti hanno sempre temuto e ti temono ancora. Chi ti calca non può far a meno di sentire l’abbraccio soffocante che i tuoi spalti generano. Culla di rossazzurro, monumento della nostra storia e dei nostri pomeriggi, incastonato come gemma preziosa tra Piazza Spedini, Via Ferrante Aporti e in quella Via Cifali nella quale rivivono i volti di chi ha contribuito a rendere grande il tuo Catania. Il nostro. Buon compleanno, vicchiareddu. Cento di questi giorni, tra i tuoi gradoni. Sempre.

Una suggestiva immagine dall'alto dello stadio Angelo Massimino (foto: Mimmo Rapisarda) 



Si ringraziano Roberto Quartarone e gli amici di "Tutto il Catania minuto per Minuto"