28 maggio 2006, quanto eri bella Catania

Festeggiamenti a Piazza Duomo - Ph. Antonio Benanti

Festeggiamenti a Piazza Duomo - Ph. Antonio Benanti 

Undicesimo anniversario dell'ultima promozione in serie A del Catania. All'interno le immagini della gara

Un ricordo sempre vivo
Era domenica anche il 28 maggio di undici anni fa. E’ bene specificare, perché di questi tempi si gioca sempre. In qualsiasi giorno della settimana, a qualsiasi ora. Era una bellissima domenica dell’anno di grazia 2006. C’era il sole, un caldo estivo ma le spiagge erano deserte. Tutti erano concentrati presso Piazza Spedini e dintorni. Catania era bellissima. In tanti anni non l’avevo mai vista così rossazzurra, anche se di promozioni ne avevo vissute un paio. Quel giorno, più degli altri, il ‘vecchio’ Cibali era un tappeto a due colori, quelli del cielo e quelli della lava del vulcano. Era Etna in eruzione. Magma di passione, lapilli di gioia ed entusiasmo tenuti nel petto per troppi anni. Quel giorno, i figli, i nipoti degli “io c’ero all’Olimpico nel 1983” assaporavano per la prima volta quel paradiso mai conosciuto prima. Generazione privilegiata, quella. Per loro si trattava della terza promozione nel giro di qualche anno: dalla C2 alla C1, dalla C1 alla B, dalla B alla A. Un sogno tanto atteso che si avverava dopo un’attesa lunga ventitré anni. Era bellissima Catania, quel giorno. Ogni angolo, ogni pertugio aveva i colori che bardano l’Elefante. Bella da impazzire. In estasi, così come il suo popolo ubriaco di una gioia irrefrenabile. È domenica 28 maggio anche oggi e il ricordo di allora è sempre vivo. Nel cuore.

 



Spinesi-Del Core, è Serie A!
In uno stadio “Angelo Massimino” interamente bardato di rossazzurro, strapieno in ogni ordine di posto, il Catania di Pasquale Marino affronta l’Albinoleffe dell’ex tecnico granata Emiliano Mondonico con un unico obiettivo: la vittoria. Vincere per vanificare l’ultimo disperato attacco del Torino, a due punti dagli etnei, e per coronare quel sogno atteso quasi un quarto di secolo. Dopo un quarto d’ora sembra già fatta: Gionatha Spinesi, il “Gabbiano”, insacca di testa un preciso traversone di Davide Baiocco. Uno a zero per il Catania, lo stadio esplode. In chiusura di primo tempo, però, ecco la doccia fredda. Cross di Iacopino (un ex) per il seriano Nello Russo che insacca la rete del pareggio mandando, temporaneamente, il Torino in serie A. Ma c’è troppo calore il 28 maggio 2006 al “Massimino”. Un calore che nessuna doccia fredda è capace di raffreddare. Dopo sette minuti dall’inizio della ripresa il neo entrato Umberto Del Core insacca in rete il pallone della storia. In quella palla che rotola lenta, nella porta bergamasca sguarnita, ci sono ventitré anni di emozioni, gioie e delusioni. Sembra non entrare mai, sembra che sia spinta dal fiato di un’intera città che attende con ansia e trepidazione. Quando la palla accarezza la rete, l’uomo della provvidenza, si è già sfilato la maglia numero 11 da un pezzo. Corre Umberto da Bari, corre verso la storia. C’è tutto un tempo ancora da giocare, ma quella partita finisce proprio in quell’istante. I rossazzurri di Marino controllano agevolmente la gara, sfiorando più volte un terzo gol che non arriva mai. C’è da soffrire, come sempre del resto. Perché la sofferenza è nel DNA del Calcio Catania 1946. Il fischio di Farina arriva e la sofferenza lascia spazio ad una valanga di gioia irrefrenabile. Il Catania è in Serie A!


 



Catania-Albinoleffe 2-1

Catania: Pantanelli, Silvestri, Sottil, Bianco, Marchese (84’Sabato), Baiocco, Biso, Caserta (91’Brevi), O. Russo (46’Del Core), Spinesi, Mascara. All: Pasquale Marino

Albinoleffe: Ginestra, Garlini, Minelli, Sonzogni, Regonesi, Iacopino, Belinghieri, (70’Previtali), Poloni, Colombo (64’ Testini), Bonazzi (56’ Salgado), N. Russo. All: Emiliano Mondonico

Arbitro: Farina di Novi Ligure

Reti: 15’ Spinesi, 40’ N. Russo, 53’ Del Core.