13 Dicembre 1998: La Giornata della Maglia Rossazzurra

Il Catania in campo a Messina il 13 dicembre 1998. In piedi da sx: Bifera, Cicchetti, Manca, Ripaldi, Marziano. Accosciati, da sx: Del Giudice, Tarantino, Brutto, Monaco, Lugnan, Di Dio

Il Catania in campo a Messina il 13 dicembre 1998. In piedi da sx: Bifera, Cicchetti, Manca, Ripaldi, Marziano. Accosciati, da sx: Del Giudice, Tarantino, Brutto, Monaco, Lugnan, Di Dio  

Ventitré anni fa uno degli episodi simbolo della storia del Calcio Catania 1946

Legame indissolubile
Tredici dicembre, Santa Lucia. Tredici dicembre, la giornata della Maglia Rossazzurra. La gioia è ancora tanta, inebriante e travolgente, sgorgata copiosa come fiume in piena che travalica gli argini, che esonda gioioso nel cuore di chi ha sofferto per troppo tempo. Il successo nel derby sul Palermo è ancora fresco, freschissimo. Anzi, è caldo, caldissimo. Come la corsa sfrenata di Luca Moro sotto la Nord e gli abbracci dei tifosi rossazzurri in estasi. La soddisfazione è tanta, infinita, così tanta da sovrastare seppur per poche ore l'incubo di un possibile addio al 46, a questo Catania. La mezzanotte è appena scoccata, da qualche minuto, e la vittoria sul Palermo appartiene al passato, ad una settimana che si appena conclusa. Una nuova, quella che porterà ad un altro derby, quello di Messina, si apre con questo lunedì 13 che alla mente riporta quanto accadde in un pomeriggio peloritano di 23 anni fa. Un pomeriggio di poesia e romanticismo che ogni anno ricordiamo, affinché non si disperda negli abissi della memoria. Il 13 dicembre 1998 è pietra miliare della storia rossazzurra, come Gangi o Taranto, come gli anni 60 o il 3 a 1 all'Inter di Mourinho. Il 13 dicembre 1998 che sancisce il legame indissolubile fra i tifosi e la maglia rossazzurra. Per l'eternità.

L'abbraccio propiziatorio pre-gara. Si riconosce il 7 di Brutto e il 46 di Tarantino (Foto: Edoardo Puglisi) 



Celeste nostalgia, di romantica poesia
Quel che accade allo stadio "Giovanni Celeste" di Messina il 13 Dicembre del 1998 è una storia entrata di diritto nella leggenda. Leggenda del pallone rossazzurro e non solo. Perché mai storia potrà essere più avvincente e romantica di questa. Perché vedere undici calciatori indossare le maglie "prestate" dai tifosi è un'immagine più unica che rara, figlia di un calcio ormai andato che mette nel cuore tanta nostalgia. Andò così, a Messina. Andò così, perché il magazziniere dell'Elefante portò con sé soltanto le divise da trasferta: maglia, pantaloncini e calzettoni bianchi, con il rossazzurro ristretto ai soli risvolti e a due bande che accarezzavano le spalle. Andò così, perché i padroni di casa della Peloro, poco cavallerescamente, decisero di non rinunciare alla biancoscudata, quando, invece, avrebbero potuto "venire incontro" ai cugini d'oltre Alcantara, indossando la tradizionale casacca giallorossa. Andò così, si giocò così, con un collage di maglie rossazzurre di annate diverse, piovute dalla gradinata centrale del vecchio impianto peloritano, gremita da quattromila tifosi catanesi. Andò così, con un Catania che dominò, senza però trovare la via della rete. Finì zero a zero, ma mai come quel giorno il risultato del campo passò in secondo piano. La storia da scrivere e consegnare all'epica del pallone era stata già redatta. Di vittorie importanti, clamorose e gloriose, il nostro libro è assai pieno. Ma se mai si dovesse scegliere una giornata simbolo di quella maglia che barda il Liotru, dipinta con il color della lava dell'Etna e quello del Mar Jonio, non potrebbe che esserci solo una data: 13 Dicembre 1998, la Giornata della Maglia ROSSAZZURRA.



MESSINA PELORO-CATANIA 0-0
Messina, 13 dicembre 1998 – Stadio “Giovanni Celeste”

MESSINA PELORO: Manitta, Milana (dal 63’ Beccaria), Marra, De Blasio, Sansone, Criaco, Pannitteri (dal 59’ Corona), Catalano, Torino, Romano. All: Pietro Ruisi

CATANIA: Bifera, Cicchetti, Di Dio, Tarantino, Monaco, Del Giudice, Brutto, Marziano (dal 76’ Rossi), Manca (dal 69’ Passiatore), Ripaldi (dall’84’ Calà Campana), Lugnan. All: Piero Cucchi

ARBITRO: Ciulli di Roma

ESPULSI: Torino (ME) e Monaco (CT)