Ghirelli sul decreto rilancio: 'Ringrazio il Governo e la FIGC'

“Desidero ringraziare il Governo, il Ministro competente per lo sport, Vincenzo Spadafora, e il Ministro per l’Economia, Roberto Gualtieri, oltre ai loro staff, per aver ascoltato e compreso i bisogni del mondo del calcio e per aver fornito risposte concrete. Ringrazio anche la FIGC per aver fatto sintesi tra le istanze del nostro settore e per averle rappresentate”. Così Francesco Ghirelli, Presidente della Lega Pro, all’indomani dell’annuncio del decreto rilancio, presentato dal premier Conte.

Il decreto rilancio, sulla scia del Cura Italia, riconosce al calcio di essere un apparato industriale alla pari di altri, che genera un valore sociale, economico ed occupazionale per il Paese, e ciò ha fatto sì che al calcio fosse riconosciuto uno stato di crisi per l’emergenza legata al coronavirus.

Venendo alle misure, i club di Serie C potranno finalmente accedere alla cassa integrazione in deroga, misura che si attendeva da tempo, e saranno sollevati dal pagamento dell’IRAP. Le società di calcio potranno beneficiare di un contributo a fondo perduto e potranno accedere a misure di incentivo fiscale, come un credito di imposta fino al 60% per i canoni di locazione, di leasing e di concessione degli immobili destinati allo svolgimento delle attività sportive.

I versamenti delle imposte e dei contributi previdenziali e assistenziali sono stati prorogati al 16 settembre mentre i canoni di locazione e concessori sull’affidamento degli impianti sportivi sospesi fino al 30 giugno, con la possibilità di procedere ai versamenti mediante rateizzazione. Inoltre, il decreto prevede la possibilità di richiedere una revisione dell’ammontare dei canoni di locazione degli impianti. Per far fronte alla crisi, il decreto prevede infine la costituzione di un Fondo salva sport nel quale confluirà una quota della raccolta delle scommesse sportive.

“L’auspicio è che i tempi per accedere a queste risorse sia il più breve possibile - ha proseguito Ghirelli - ne abbiamo bisogno per poter esercitare un ruolo sociale. Dobbiamo avere speranza e un pensiero lungimirante per riportare il nostro calcio ad essere un gioco, che suscita emozioni e unisce le persone”.