Conosciamo Petrone: le idee tattiche

Carattere e 4-2-3-1. La Grotteria, ricordi amari...
Mario Petrone è descritto dagli addetti ai lavori come un tecnico dal carattere particolarmente forte e profondamente convinto delle proprie idee, che chiede il massimo ai suoi giocatori sotto il profilo dello sforzo fisico, tant'è che predilige avere un ampio numero di giocatori a disposizione nell'organico. Dal punto di vista tattico ama utilizzare il 4-2-3-1, marchio di fabbrica delle sue due stagioni migliori (2013/14 con la Bassano Virtus e 2014/15 con l'Ascoli). Nel 2015/16, in Serie B, ha adottato un modulo più accorto, il 4-3-1-2. Se dovesse confermare a Catania il proprio schema preferito, potrebbe far convivere i "tre Andrea" (Russotto, Mazzarani e Di Grazia) schierandoli sulla trequarti a sostegno dell'unica punta Pozzebon (con Tavares come alternativa). In tal caso è probabile un rilancio di Bucolo in mediana, per ragioni di equilibrio. Il ritorno alla difesa a 4 imporrebbe il sacrificio di uno tra Marchese e Djordjevic sull'out di sinistra, a meno che Petrone non intenda utilizzare il deliano accanto a Bergamelli al centro della difesa, a scapito dall'altalenante Gil Drausio. L'occasione di provare questo tipo di formazione si avrà già sabato al "Massimino" contro il Taranto, dal momento che Bergamelli è squalificato. Già domani, durante la conferenza di presentazione, sarà possibile intuire qualcosa in più sulle intenzioni tattiche del nuovo allenatore del Catania.
Petrone sarà affiancato da una vecchia conoscenza dei tifosi rossazzurri: Cristian La Grotteria, attaccante del Palermo durante la gestione Sensi, in gol contro il Catania nel doloroso 5-1 del 22 ottobre 2000 ed anche nel match di Coppa Italia di Serie C disputato al "Cibali" il successivo 13 dicembre. L'argentino, dopo essersi ritirato dal calcio giocato al termine della stagione 2010/11, disputata con la Bassano Virtus, è rimasto nello staff tecnico della società veneta, ricoprendo in un primo momento il ruolo di coordinatore dell'area tecnica, per poi svolgere altre mansioni nel corso degli anni, compresa quella di allenatore in seconda.