"Chi fa 'u Catania?"..."a bulletta" di Pippo Pattavina!

Una foto di Pippo Patavina tratta dalla pagina Facebook del Teatro Stabile (Ph Parrinello)

Una foto di Pippo Patavina tratta dalla pagina Facebook del Teatro Stabile (Ph Parrinello) 

Ogni settimana un nuovo personaggio ci dirà "a bulletta" sul Catania...buona fortuna!

Per tutta una lunga settimana, aspettando il calcio d’inizio della prossima partita, l’intera città con stemma ’u liotru si domanda: «Ca viremu chi fa ‘u Catania.» In quest’istante migliaia di cittadini etnei stanno ancora interpellandosi: seduti nell’autobus, in fila alla posta, sdraiati alla plaja o a passeggio alla Villa. Nondimeno, inquieta come il mare in tempesta, adesso un’ondata di catanesi se lo chiede persino in ospedale, in banca, nei bar e financo in visita al cimitero. Dal lunedi alla domenica, dalle nostre parti, la domanda di rito è una sola: «Chi fa ‘u Catania?»

Cosa rimane ordunque dalla sconfitta per una rete a zero subita al “De Simone”? Un lento camminamento di quadri carichi di tensione e appena due immagini intriganti. In una c’è Archimede festante mentre stappa lo champagne in quel di Ortigia; l’altra raffigura Vincenzo Bellini che si lecca le ferite ai piedi della Montagna. “Vola con Babbo Natale -mi consiglia Google appena accendo il pc - e balla con gli elfi in Lapponia”. Accetto il consiglio e preparo all’istante i bagagli per l’Europa del nord: so già che anche in Finlandia non smetterò di sognare un Catania calcio de-ninopulvirentizzato. Per intanto, riverisco e la palla la passo a un grande attore catanese che sabato 17 a Petralia Sottana riceverà il premio “Rosa Balistreri” alla carriera.

«Di calcio - parola di Pippo Pattavina - me ne intendo davvero poco se non niente, dico solo che mi piacerebbe tanto che il Catania approdasse nuovamente in serie A; una grande città come la nostra si merita una squadra che militi nella massima divisione. A parte questo mi auguro tanto che l’incontro con la Casertana si concluda a favore del Catania e comunque andasse sono sicuro che la sportività dei catanesi verrà fuori come sempre. È vero che si è grandi quando si vince ma se, malauguratamente (e non sarà così perché sarà una grande vittoria) si dovesse perdere, si è doppiamente grandi quando si sa accettare con sportività il risultato.

"Catania è una meravigliosa città ultrasportiva. Tra tutti gli sport, i catanesi amano particolarmente il nuoto, il canottaggio e la gimkana e queste tre discipline le praticano gratis in quanto l’amministrazione comunale offre a tutti e a titolo gratuito la possibilità di praticarle. Basta aspettare che piova ed ecco che si dispone di piscine naturali gratis per fare i cento metri in stile libero o gareggiare in canoa per le strade trasformate in laghi artificiali; e quando tutto è asciutto le strade, per la gioia di motociclisti, ciclisti, e automobilisti, essendo piene di buche e avvallamenti, vengono messe a disposizione generosamente dall’amministrazione comunale per far sbizzarrire i catanesi in spericolate gare di slalom. Dopo aver gioito di questi momenti di sport, i catanesi possono godere della via Etnea, della Villa Bellini, del mare e della montagna di questa città gustando arancini e carne di cavallo presso i tanti “arrusti e mangia” che profumano strade, balconi e persone".

"Nella mia pentola bolle teatro, teatro e ancora teatro. A parte le fiction tivù “Boris Giuliano” dove interpretavo il procuratore Scaglione e “Il commissario Maltese” dove ero il senatore Melendez, porterò in tournée per il Teatro Stabile di Catania “Il piacere dell’onestà” fino a metà gennaio. Poi sarò impegnato con un altro testo dal titolo “Oh Dio mio !” al teatro Brancati e da febbraio sarò ancora in tournée per la Sicilia con un classico del teatro siciliano “L’eredità dello zio canonico”. Tre generi teatrali completamente diversi l’uno dall’altro, una bella sfida per un attore ma le sfide non mi hanno mai fatto paura".


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La briga di trascriver di volta in volta le risposte più “sfruculianti” (citazione Max Licari) se l’è presa la redazione di calciocatania.com. Dopo un’interminabile successione di conciliaboli segreti, l’incarico è andato a due appassionati storici di pallone rossazzurro. L’uno bazzica da anni il mondo finanziario, per passione segue i tornei giovanili del Catania e si chiama Vincenzo La Corte. L’altro è un medico ortopedico catanese che scrive e insegna scrittura creativa; il suo ultimo libro, pubblicato di recente per Algra Ed., s’intitola “IL RUSSO-AZZURRO“.