"Chi fa 'u Catania?"..."a bulletta" di Ottavio Cappellani

Ottavio Cappellani romanziere catanese

Ottavio Cappellani romanziere catanese 

Ogni settimana un nuovo personaggio ci dirà "a bulletta" sul Catania...buona fortuna! All'interno l'audio dell'intervista

Per tutta una lunga settimana, aspettando il calcio d’inizio della prossima partita, l’intera città con stemma ’u liotru si domanda: «Ca viremu chi fa ‘u Catania.» In quest’istante migliaia di cittadini etnei stanno ancora interpellandosi: seduti nell’autobus, in fila alla posta, sdraiati alla plaja o a passeggio alla Villa. Nondimeno, inquieta come il mare in tempesta, adesso un’ondata di catanesi se lo chiede persino in ospedale, in banca, nei bar e financo in visita al cimitero. Dal lunedì alla domenica, dalle nostre parti, la domanda di rito è una sola: «Chi fa ‘u Catania?»

Neanche il tempo di bere un sorso di sciampagna con David Simone Vinci (che ha vaticinato il risultato del derby a Messina), e mi accorgo di due cose. Questa squadra non ha né una spina dorsale, nè assi nella manica. In più, la raccapricciante vicenda dei “treni del gol” ancora pende sull’elefante in modo macabro. Orbene, scorgo nei bar e sui social una sconcertante altalena di voci sinistre. Qualcuno assicura che «Se dietro le quinte c’è ancor questo patron, non si potrà raggiunger l’alto dei cieli del pallon». Qualcun altro, invece, afferma insistentemente che sarebbe giusto abolire le scommesse sulle partite del Catania. «Cosa sta succedendo?» mi chiedo e lo chiedo a un celebre scrittore e drammaturgo catanese.

«Quando si perde una partita in casa, - giura Ottavio Cappellani – per di più contro una squadra come il Melfi, si dà la stura a qualsiasi tipo d’interpretazione anche la più malevola, come ha scritto su Facebook Guglielmo Troina. Io ho due cari amici nel consiglio di amministrazione del Catania che sono l’avvocato Giuseppe Caruso e l’avvocato Ida Linda Reitano. Un po’ di tempo fa mi è stato chiesto da loro di fare delle dirette in streaming dalla tribuna tipo “Quelli che il calcio”. L’idea era stemperare un po’ gli animi e prendere in giro i protagonisti e oggi mi pento di non aver colto al volo questa proposta. Immagina una sorta di inquadratura costante su di me e sui miei ospiti, piuttosto che la trasmissione delle fasi della partita. In questa maniera ci sarebbe una presenza diretta della città, perché queste interpretazioni malevoli avvengono quando la città tutta non si sente coinvolta. Se un giocatore gioca male, lo si prende in giro perché gioca male; se avviene qualcosa di strano e c’è un commento in diretta è più difficile che poi si facciano interpretazioni malevoli o che le interpretazioni possano essere giustificate. Si tratterebbe di una sorta di presa in giro molto affettuosa che però come tutte le forme di commento diventerebbe un controllo. Parlerò con l’avvocato Reitano e con l’avvocato Caruso di quest’idea e può darsi che la porteremo avanti, perché lo sport dovrebbe essere sempre fuori da queste voci maligne. Ciò vale soprattutto per gli spettatori perché se tu instilli un dubbio oppure se lo spettatore si auto-instilla un sospetto del genere - cioè che le partite possano essere pilotate per le scommesse - c’è il rischio che si disinnamori in maniera totale.

Come finirà Lecce-Catania? Il Catania deve dimostrare di esserci e la squadra deve riscattarsi dalla sconfitta casalinga col Melfi. Io mi auguro che riuscirà a tornare a casa con un punto e penso che a Lecce la gara finirà in pareggio: il mio vuole essere un augurio più che un pronostico. Se ci chiudiamo e ci “incatenacciamo” per bene, Lecce-Catania potrebbe finire 1 a 1 oppure 0 a 0 (comunque si tratta di una partita che andrebbe impostata sulla difensiva). Alessandro, come sai, io sono un grande tifoso della Polisportiva Alfa che milita nella serie C Silver di basket e che da matricola è entrata nei play-off. Io sono sempre presente in casa e spesso anche fuori; ti chiedo di estendere a tutti il mio invito a venirla a vedere giocare al Leonardo da Vinci. Si tratta di una società che sta praticando un gioco molto coinvolgente: questo è sport allo stato puro».


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La briga di trascriver di volta in volta le risposte più “sfruculianti” (citazione Max Licari) se l’è presa la redazione di calciocatania.com. Dopo un’interminabile successione di conciliaboli segreti, l’incarico è andato a due appassionati storici di pallone rossazzurro. L’uno bazzica da anni il mondo finanziario, per passione segue i tornei giovanili del Catania e si chiama Vincenzo La Corte. L’altro è Alessandro Russo, un medico ortopedico catanese che scrive e insegna scrittura creativa; il suo ultimo libro, pubblicato di recente per Algra Ed., s’intitola “IL RUSSO-AZZURRO“.