Un Catania che cinc Ischia!

Pancaro sul banco degli imputati...

Pancaro sul banco degli imputati... 

Max Licari sull'indecorosa prestazione di Ischia. Una debacle che deve far riflettere su squadra e tecnico...

Prestazione indecorosa
Il riassunto della partita è tutto in una punizione dal limite, intorno alla metà della ripresa, incredibilmente battuta dai rossazzurri a tre tocchi, in cui per primo a toccare il pallone arriva il centravanti dell’Ischia Gomes! Un Catania senza testa. Senza gambe. Senza voglia. Senza pudore. Senza. Una partita “senza”. La peggiore stagionale e una delle peggiori in assoluto negli ultimi 15 anni. Una gara che non può non far riflettere approfonditamente sul reale valore dell’organico e sull’efficacia del “gestore” cui è stato affidato. Doveva trattarsi della gara della svolta, di una partita da giocare nelle migliori condizioni tecniche e psicologiche possibili: contro un avversario inferiore, fra i peggiori della categoria numeri alla mano; dopo una vittoria sofferta ma corroborante; in un campo privo di alcuna pressione ambientale (pochi gli spettatori sugli spalti del “Manzella”). Risultato: fallimento totale, su tutta la linea. Tatticamente, tecnicamente, psicologicamente asfaltati da quattro volenterosi ragazzi smaniosi di correre sul rettangolo verde. Una lezione memorabile. Basti pensare solo a due dati “orrorifici”: l’Ischia non vinceva da oltre tre mesi e, nelle precedenti 6 gare, aveva incassato 15 reti. La dimensione del disastro emerge, quindi, chiara e lampante. Non solo. Questa prestazione ci preoccupa enormemente. Se il Catania del girone di ritorno sarà questo, anche la salvezza senza play-out, obiettivo minimo considerato l’organico a disposizione di Pancaro, potrebbe risultare difficoltosa. Il Catania doveva dare un segnale di “mutato atteggiamento” nei match in trasferta e, contestualmente, abbandonare definitivamente la zona pericolo. Invece, vi è ripiombata pesantemente, senza lottare, vergognosamente, generando solo livore e rabbia nei suoi tifosi. Il tempo degli alibi è finito per l’allenatore e i giocatori, che sia chiaro… La penalizzazione c’è stata, ma è ormai lontana; questa squadra gioca insieme da tempo e, nel mercato di riparazione, è stata ulteriormente rafforzata. Per la Lega Pro basta e avanza. Di scusanti, di “se” e di “ma” non se ne vogliono sentire più. La realtà dei numeri è che questa squadra, senza penalizzazione, al momento avrebbe fallito anche l’obiettivo minimo, i play-off. Inaccettabile per una piazza come quella catanese. Inaccettabile anche solo “pensare”, non “realizzare” una prestazione del genere.

Poche idee, ma confuse
La verità è che questa squadra ha mezza idea di gioco e cerca di applicarla sempre, ottusamente, al di là dell’avversario di turno. Ormai tutti sanno come si schiera il Catania, che movimenti fa e come può essere agevolmente limitato. Non esiste, di contro, un “piano B”, un modo diverso di interpretare la gara e di svolgere le trame di gioco, anche se nominalmente si cambia modulo. A inizio ripresa, per esempio, il Catania ha cambiato un centrocampista (Pessina) per un attaccante (il nuovo acquisto Lupoli), passando dal 4-3-3 d'ordinanza, inefficace fino a quel punto, a una sorta di 4-2-4; ma l’impressione è stata che nulla fosse cambiato! Cioè, sembrava che la squadra giocasse esattamente come prima! E ciò significa che c’è qualcosa che non va, qualcosa che deve essere rivisto e cambiato, perché lo si nota da troppo tempo ormai. Pancaro sale di diritto sul banco degli imputati, non potrebbe essere altrimenti. Evidentemente, la preparazione di una partita così importante è stata “cannata” totalmente, sebbene nella formazione iniziale avesse cercato di cambiare qualcosa, inserendo il giovane Pessina, mezzala classica, al posto del deludente Musacci. Tuttavia, è l’atteggiamento, la voglia di imporre il gioco e di vincere, che ancora una volta non sono stati consoni alla valenza del match. Tanto che il ragazzo ex Monza è stato bocciato dopo un tempo in cui non aveva giocato peggio degli altri. Un ulteriore errore, a mio parere. Così come mi pare impossibile giudicare la prestazione di Lupoli e Gulin, naufragati nel marasma generale. Tutti da 4 in pagella, compreso il portiere Liverani, colpevole sul primo gol, punizione da distanza siderale di Moracci su cui il piazzamento è risultato inadeguato. In ogni caso, il problema principale di questa squadra rimane la mediana, reparto che l’allenatore non è riuscito finora ad amalgamare e della cui mancanza di idee risente tutta la squadra. Basta un buon pressing avversario, di qualunque avversario, dall’Ischia al Melfi, dall’Andria al Monopoli, per mandare in tilt tutto il fragile meccanismo rossazzurro. Il Catania è una squadra che va per linee orizzontali, verticalizza raramente, tiene palla con difficoltà in avanti (malissimo i tre attaccanti iniziali e poi i subentrati) e attacca solo da un lato, il sinistro, dove giostrano gli unici giocatori di “gamba”, Nunzella e, talora (assai a sprazzi), Falcone. È una squadra, soprattutto, che in trasferta non tira MAI in porta. Prima parata (per modo di dire) di Iuliano, uno dei portieri più perforati del girone C, al 87’, su punizione centrale di Musacci, poi seguita dall’unica vera occasione etnea, una traversa di Calil su girata aerea da due passi. Punto. Vedere correre il triplo ragazzi come Kanoutè, Gomes, Di Vicino, Armeno, il subentrato Pepe, vederli quasi sbeffeggiare i supposti “big” rossazzurri, fa male, molto male. Qui, la domanda da farsi è questa: l’allenatore è in grado di concludere il campionato salvando il Catania, che poi farà valutazioni approfondite sull’adeguatezza dello stesso per un campionato di vertice, o ha forse perso un po’ di presa sulla squadra e continuare con lui costituirebbe un pericolo? Al momento, parrebbe che non ci sia alcun rischio esonero, ma la prossima partita in casa con il Lecce ci dirà se tali preoccupazioni siano fondate o meno.

In contemporanea con Napoli-Juventus...
Sabato prossimo Catania-Lecce andrà in contemporanea con il "big match" Napoli-Juventus. Quindi, allo stadio “Massimino” saranno presenti solo tifosi veri. Un vantaggio non da poco per il Catania. È, tuttavia, chiaro che una prestazione del genere non potrà più essere reiterata. Se si giocherà non dico così, ma anche un 50% meglio rispetto a Ischia, si perderà con i lanciati salentini al “Massimino”. E, a quel punto, “apriti cielo”. Per scongiurare tale deprecabile ipotesi, Pancaro dovrà cercare di schiarirsi quanto più possibile le idee, valutare tutto l’organico a disposizione e presentare in campo una formazione credibile. Magari recuperando gente come Castiglia, indispensabile alla mediana… Il tempo stringe, la pazienza diminuisce e la tifoseria si deprime. Let’s go, Liotru, let’s go!!!