Taranto-Catania: non solo 9 giugno 2002

1989-90: tifosi rossazzurri presenti a Taranto

1989-90: tifosi rossazzurri presenti a Taranto 

Focus sulle imprese etnee in terra jonica

CLASSICA DEL SUD
Leggi Taranto-Catania e subito ritorna in mente lo spareggio promozione del 9 giugno 2002 che sancì il ritorno in Serie B degli etnei. Chiudi gli occhi e rivedi in rapida sequenza le istantanee di quel pomeriggio plumbeo: Iezzo, De Martis, Baronchelli, Zeoli, Fini, Bussi, Pane, Cordone, Bonomi Cicconi e Baggio in campo; Ciccio Graziani, Maurizio Pellegrino e Riccardo Gaucci in panchina; duemila tifosi rossazzurri assiepati all'interno del settore ospiti dell'impianto tarantino e, soprattutto, lo striscione esposto al termine dei quattro minuti di recupero Noli offendere Patriam Agathae quia ultrix iniuriarum est!. Gioia immensa per l’Elefante vestito di bianco, novello sposo con la cadetteria dopo quindici lunghi anni passati nelle viscere della terra. Ma tra i bei ricordi rossazzurri allo stadio “Erasmo Jacovone”, già “Salinella”, non vi è solo quello 0-0 dall’inebriante profumo di vittoria.



NEL SEGNO ALVARO BIAGINI
Il 15 maggio 1960, a Taranto, c’è un testa-coda: da una parte ci sono i rossoblù padroni di casa assetati di punti per evitare lo spettro della C; dall’altra c’è l’arrembante formazione rossazzurra di Don Melo Di Bella che ha da tempo messo sottotiro il bersaglio grosso, la Serie A. In campo è battaglia. Dopo tredici minuti il Taranto è già avanti con Ferrarese. Il Catania, con la determinazione dei giorni migliori, dopo appena quattro minuti coglie subito il pari con Alvaro Biagini. Le emozioni continuano frenetiche nei secondi quarantacinque minuti di gioco. Al minuto 53 Memo Prenna completa la rimonta, portando il Catania in vantaggio. Sei minuti più tardi, però, il tarantino Biagioli riporta le sorti in parità, 2-2. I minuti scorrono veloci, il pareggio non serve a nessuno. A quindici minuti dal termine l’equilibrio si spezza definitivamente. Tocca ancora al centrocampista di Montecatini Terme riportare avanti gli etnei. La rete di Biagini, infatti, piega definitivamente il Taranto e regala al Catania una vittoria determinante nel cammino verso la promozione in Serie A conseguita qualche settimana più tardi…

IN C2 L’ULTIMA VITTORIA ETNEA
Se il 9 giugno 2002 rappresenta per il Catania la gioia più grande allo “Jacovone” è altrettanto vero che l’ultima affermazione rossazzurra in terra tarantina risale al campionato di Serie C2 edizione 1996-97. È il 20 ottobre 1996 e per i rossazzurri di mister Angelo Busetta non è proprio un buon momento. Nelle precedenti sette partite di campionato sono arrivati appena altrettanti punti, frutto di una vittoria (4-3 al Catanzaro), tre pareggi (1-1 contro Albanova, Matera e Turris) e due sconfitte (il 4-1 di Teramo e l’1-2 casalingo contro la Battipagliese). La panchina dell’ex calciatore della Massiminina scricchiola e per allontanare spiacevoli sorprese occorre vincere. Il messaggio viene recepito dagli undici in campo: Fimiani, Sarcinella, Ricca, Brutto, Grillo, Sparti, Ercoli, D’Aviri, Intrieri, Pasquale Marino e D’Isidoro. Vince il Catania per una rete a zero, grazie alla marcatura del catanzarese Umberto Brutto al minuto 58. Al termine di quella stagione etnei sconfitti nella semifinale play-off dalla Turris, jonici retrocessi nel Campionato Nazionale Dilettanti. Ad accomunare le due vittorie etnee in terra tarantina la firma siciliana in panchina: nel 1960 Carmelo Di Bella da Catania, nel 1996 Angelo Busetta da Palermo. Attualmente, sulla panca dell’Elefante, siede un tecnico originario della provincia di Messina...

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