Sottil: "Voglio giocatori abituati a vincere e che abbiano anima e cuore"

Andrea Sottil nuovo tecnico del Catania

Andrea Sottil nuovo tecnico del Catania 

Le prime dichiarazioni del nuovo tecnico del Catania presentato quest'oggi a Torre del Grifo

Si è conclusa da poco la conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico rossazzurro Andrea Sottil, che si è svolta presso la sala conferenze del centro sportivo di Torre del Grifo. Insieme al nuovo mister era presente, oltre al direttore generale della società etnea Pietro Lo Monaco, il resto dello staff tecnico. Di seguito la trascrizione integrale della conferenza:

«La prima cosa che mi viene da dire è di ringraziare la proprietà, il direttore Lo Monaco e il direttore Argurio per avermi scelto. Catania per me significa tanto: ci ho giocato, ci ho vinto, ci ho sofferto. Purtroppo Catania è in Lega Pro ma di Lega Pro non ha niente. Per blasone, per la storia si parla solo di Serie A. Ho lasciato una categoria che mi sono conquistato sul campo, la Serie B, ma il Catania è stato un richiamo tanto forte. Mi hanno fatto un contratto di tre anni, sia Argurio che Lo Monaco hanno fatto in modo che senza pensarci più di tanto io abbia accettato. Faremo una squadra sicuramente competitiva, sono molto contento e molto emozionato, per me Catania rappresenta molto, è una panchina prestigiosa, farò e darò il massimo di me stesso per portare questa società in una categoria che merita».

«Quando sono andato via da qui Torre del Grifo non c’era ancora, ma i personaggi li conosco tutti e hanno fatto riemergere in me ricordi eccezionali. Abbiamo vinto un campionato difficilissimo e raggiunto una salvezza altrettanto difficile. In Serie B è stata una cavalcata difficile, altrettanto è stata la salvezza che è stato come vincere uno scudetto».

«Il Catania dovrà essere la squadra che tutti vorranno battere ma che sarà difficile farlo. Ho le idee chiare, dovremo cercare i profili giusti, perché per venire a giocare a Catania, che non è giocare come da altre parti, ci vogliono dei profili adatti, caratteriali e di professionalità. Chi sceglieremo sarà chiamato a giocare per vincere. Mi interessa creare un’identità, una squadra che giochi sempre per vincere, in casa e fuori. Giocare con la maglia del Catania al "Massimino", giocare per vincere, ha una valenza molto importante. Alcuni giocatori soffrono nel giocare per vincere. Il profilo deve essere di uno che azzarda. Alcuni steccano perché magari non reggono la pressione, sta a me costruire una squadra che trasporti i tifosi. Vogliamo giocatori abituati a vincere, non vogliamo "timbratori" di cartellini o giocatori che fanno il compitino, qui bisogna fare allenamenti con l’anima e col cuore».

«Sono otto anni che seguivo la Serie B, l’ho raggiunta ma Catania ha inciso nella maniera più totale. Mi è servita un po’ di gavetta, Pagani mi ha dato tanto».

«A Livorno c’era una situazione un po’ ibrida, un po’ confusa, per quanto riguarda il sistema di gioco. A Catania, con i tre anni di contratto, si può costruire un progetto».

«Con Lucarelli ci siamo sentiti prima che il Catania affrontasse i play-off. Io tifavo Catania, il Siena è stata la nostra antagonista in campionato, ho cercato di dare una relazione tecnica a Cristiano, ho seguito il Siena anche contro la Reggiana».

«La gestione del gruppo, degli episodi, fa parte dell’essere squadra vincente. All’interno di ogni partita ci sono tante mini-partite. Il calcio è cambiato, io amo la tecnica, l’uno contro uno, la fantasia e l’inventiva. Oggi si va sempre verso la tattica un po’ esasperata che ha offuscato il gioco del calcio. Col materiale umano che abbiamo e il resto che andremo a prendere sono convinto che si può fare un grande lavoro».

«Quando si hanno a disposizione dei giocatori di grandi qualità come Lodi è sempre un piacere, sa fare assist, specie da calci piazzati che sono una componente importante, lui è uno specialista. Sbloccare le partite sui piazzati è una componente importante. Lui può far bene sia da centrocampista che anche spostato più avanti, che secondo me gli è più naturale anche se negli ultimi anni ha giocato più arretrato. Con Lo Monaco e Argurio abbiamo le idee chiare su chi confermare e chi andare a prendere».

«Le nostre antagoniste dovrebbero essere il Catanzaro, che ha un allenatore esperto della categoria, potrebbe esserci il Trapani, la Casertana che vuole migliorare la squadra di quest’anno. Poi ci potrebbero essere le outsider, come il Siracusa, il Monopoli, che mantenendo l’ossatura e con qualche innesto possono creare delle insidie».

«Nella squadra con la quale abbiamo vinto la B, eravamo tutti di grande personalità, c’erano Silvestri, Baiocco, Mascara, che anche con qualche accenno di fischio o mugugno si caricavano. A volte capita che i ventitremila a qualche giocatore possano fare l’evento contrario».