Solo il carattere

Calaiò sigla

Calaiò sigla "di rigore" la sua settima rete stagionale... 

Max Licari sull'insperato pareggio ottenuto dai rossazzurri sul Bologna. Serve di più per risalire...

Un punto "trovato"
Il problema di fondo è che il Catania in trasferta delude sistematicamente. Altrimenti, questo miracoloso punto “trovato” in rimonta contro un buon Bologna, nell’economia di un campionato lungo e difficile come la B, sarebbe da considerarsi oro. Sono quelle imprese, anche se realizzate in campo amico, che danno carica e fanno ritrovare autostima. Purtroppo, proprio per l’endemica “anemia” dei rossazzurri lontano dal “Massimino”, il pareggio ottenuto contro i felsinei di Diego Lopez fa poca classifica e non innalza eccessivamente il morale, soprattutto per una tifoseria scottata da promesse e premesse tecniche finora non mantenute. Non solo, gli ennesimi infortuni occorsi a giocatori importanti come Nicolas Spolli e Fabian Monzon (per quanto riguarda quest'ultimo, pare siano da scongiurare complicazioni, sebbene sia da valutarne la disponibilità per Livorno) gettano nello sconforto i cuori “marca Liotro”, giacché mai si era assistito a Catania a una “moria” siffatta in termini di risorse umane nel giro di così poco tempo. A questo punto, acclarato che nel caso specifico trattasi di eventi traumatici e non muscolari, ci sarebbe da “rifare” una difesa, dato che a Livorno ci sarà da fare la conta, senza dimenticare che, come appurato dalla gara giocata con i rossoblù, Capuano e Sauro si tengono in piedi con gli spilli. In ogni caso, se il Catania cercava risposte “definitive” da questo match, le ha ottenute solo dal punto di vista del carattere, giacché rimontare due gol in mezzora a una compagine fra le più attrezzate del campionato, pur priva di due elementi importanti come Cacia e Oikonomu, è da considerarsi quasi una vittoria, senz’altro frutto di volontà e abnegazione. Per il resto, invece, c’è poco da star allegri. Difesa per un tempo inguardabile e, in genere, assai perforabile (pure nella ripresa); centrocampo lento e compassato in Almiron, nonché involuto in Rinaudo (che, ammonito in diffida, salterà Livorno) e nel rientrante Escalante (che pare non gradire il ruolo da esterno); a intermittenza in attacco, dove Rosina e Calaiò si accendono a tratti, lasciando al solo Cani, fra i migliori in campo, il compito di rincorrere tutto e tutti. Il Bologna, pur non facendo sfracelli e durando come di consueto un’oretta, mostra di essere assai più avanti nel lavoro di assemblaggio di un sistema di gioco credibile. Insomma, al momento è certamente più squadra e merita di stare avanti agli etnei. E, a proposito di classifica, a cinque match dalla conclusione del girone d’andata, essa dice come il Catania abbia racimolato 20 punti in 17 partite, media salvezza risicata. Rispetto alle previsioni, un andamento deludente su tutta la linea, condito da problemi ambientali, infortuni a catena, isterismi evitabili. Se si vorranno avere ancora chance di tirar fuori qualcosa di buono da questo torneo, bisognerà cambiare completamente rotta. E intervenire sul mercato di gennaio, andando a coprire i ruoli scoperti da infortuni di lungo corso e da concrete mancanze tecniche. In special modo, appare chiaro come una difesa senza Gyomber e Spolli (e con gli altri in bilico) debba essere “rimpolpata”. Nella speranza di recuperare definitivamente, senza ulteriori “sorprese”, Peruzzi e Rolin…

Carenze e carattere
Sannino non rinuncia alla sua idea di gioco. Ma è chiaro che non ha in organico tutti gli interpreti che necessiterebbe per proporlo. Infatti, nelle dichiarazioni alla stampa adombra sempre la necessità di “giungere a gennaio” per poi “vedere il da farsi”. Tradotto in soldoni, aspetta qualche giocatore idoneo al suo 4-4-2, avendo in mano una squadra costruita per il 4-3-3. Però, con il Bologna, mi è piaciuta la sua capacità di leggere la partita e rimediare agli errori. Malgrado gli evidenti patemi della difesa (molti si chiedono, per esempio, perché mettere in campo dall’inizio 3 elementi su 4 acciaccati e non un ragazzo pimpante che ha dimostrato di poterci stare come Parisi…), affettata dai tagli di Acquafresca, Improta e Laribi, e gli affanni di un centrocampo troppo poco propenso a contrastare in velocità gli avversari (in primis Almiron), imprendibili per un’oretta in Bessa e Zuculini (il migliore in campo), ha saputo nella ripresa e in svantaggio di due reti, paradossalmente aiutato dall’infortunio di Spolli, ridisegnare la squadra, inserendo un Chrapek finalmente “in gamba” (sebbene gridino vendetta due suoi errori sotto porta), per poi immettere forza fisica e gioventù nel finale con Parisi (per l’altro infortunato Monzon) e Odjer (per Almiron). Soprattutto l’innesto sulla destra del giovane polacco, autore dell’assist per l’1-2 di Cani, ha cambiato un po’ le carte in tavola, mettendo in crisi il sistema di Lopez. Lo testimoniano le grandi parate di Coppola su Rosina, Cani e lo stesso Chrapek, nonché il rigore del pareggio trasformato da Calaiò. Addirittura, a un certo punto la si poteva anche vincere questa partita! Tuttavia, non bisogna nemmeno dimenticare come il miglior Frison dell’intera esperienza catanese, fino all’ultimo secondo, con “miracoli” su Matuzalem e Laribi, abbia consentito alla compagine di Sannino di portare a casa un punto che in ogni caso muove la classifica e non affossa tragicamente il morale già provato di squadra e tifoseria.

A Livorno come?
Alla luce di quanto visto al “Massimino”, ci si chiede in che condizione debba giungere il Catania a Livorno, al cospetto di una delle formazioni migliori della B. Difesa con i “reduci” acciaccati, Peruzzi e Rolin che non si sa se potranno essere della contesa (e, comunque, sarebbero al rientro da infortuni); centrocampo senza l’appiedato Rinaudo e attacco ancora senza lo squalificato Leto. Sarà l’ora dei giovani, si presume. In questo momento assai delicato, Sannino dovrà trovare il coraggio di mettere in campo dall’inizio i Parisi, i Chrapek, gli Odjer, magari insieme a qualche “chioccia” come Almiron, Rosina o Calaiò. Forse, proprio in un frangente di così alta difficoltà, si riusciranno a trovare risorse inattese e di miglior contenuto atletico rispetto al recente passato, poiché questa squadra mostra evidenti limiti in fatto di dinamicità e cambio di passo. Qualche ragazzo veloce e “affamato” serve. Vediamo un po’… Let’s go, Liotru, let’s go!!!