Sconfitta inequivocabile

Bergessio, sacrificio e acciacchi...

Bergessio, sacrificio e acciacchi... 

Il commento di Max Licari pone l'accento sulle scelte di De Canio a Torino e sulla necessità di proporre cambiamenti per mutare il corso di una stagione cominciata male. E a Napoli bisognerà ancora una volta stringere i denti.

Le partite durano 90'...
Non è che dalla trasferta di Torino, per giunta giocata in emergenza infortuni, ci si attendessero miracoli. Qualcosa in più dal punto di vista della “resistenza” a un avversario obiettivamente più forte sì. Invece, come al solito. Dopo una ventina di minuti ben giocati, la squadra è calata fisicamente e si è in pratica consegnata all’avversario. Nulla da eccepire sull’impegno dei ragazzi, soprattutto per quanto riguarda la prima frazione di gioco, ma un Catania così non può non far seriamente preoccupare. Se non fosse che vi è la consapevolezza che la condizione atletica non potrà non migliorare, che verranno recuperati nel prossimo futuro diversi titolari, che peggio di così in fatto anche di sfortuna non potrà andare (acciaccati questa sera Bergessio e Rolin), ci sarebbe da proporre lamentazioni greche. Più che la scontata sconfitta e la classifica (al momento il Catania sarebbe retrocesso, occupando il penultimo posto insieme al Sassuolo, a tre punti dalla quart’ultima piazza), a far molto riflettere è l’incapacità cronica dei rossazzurri di creare occasioni da rete. E anche quando riesce a crearne qualcuna, in fase di tiro si spara sostanzialmente a salve. Sullo 0-0 Bergessio ha avuto una buona palla, ma il tiro non è risultato dei più efficaci e, in più, la deviazione di un difensore è finita un metro fuori. A confermare il momento no, la considerazione che qualche minuto più tardi il tiro senza pretese di Vidal ha trovato addirittura una doppia deviazione prima di insaccarsi alle spalle di Andujar. Una “fotografia” fedele di queste prime 10 giornate! E fino a quel momento era stato un buon Catania, ordinato, propositivo, anche brillante nelle ripartenze, con Keko, Bergessio e Biraghi molto attivi nella metà campo juventina. È bastata una giocata per mandare tutto in fumo. Inutile dire che il raddoppio di Pirlo su punizione ha chiuso il conto. Il resto ha poca importanza. Questa squadra non ha battuto il Sassuolo al “Massimino”, non poteva pensare di recuperare due gol alla Juve in trasferta. È ormai acclarato che vi siano dei problemi di fondo. Oggi De Canio ha preferito Petkovic a Leto e Maxi Lopez, il quale, entrato nella ripresa, non ha toccato palla, facendo rimpiangere l’ancora acerbo (ma promettente) attaccante croato. Una scelta precisa che dice delle gravi difficoltà a trovare una condizione accettabile negli elementi che dovrebbero fare la differenza. Chiaramente, si dovrà fare un’analisi molto approfondita di quello che non è andato dall’estate in qua e assumere decisioni conseguenti, sia sotto il profilo tecnico (staff, giocatori), sia eventualmente sotto quello societario (un determinato progetto può continuare o meglio tornare a una strutturazione più “classica”?). La realtà attuale è che il Catania è una delle squadre meno brillanti e maggiormente soggette agli infortuni di tutto il campionato. Bisognerà capire se si tratta solo di fattori esterni e di mera casualità o vi siano ragioni più profonde. È importante, perché la salvezza si giocherà tutta qui. Questa squadra, infatti, lo ribadisco, ha tutte le possibilità di tirarsi fuori, seppur soffrendo, da questa situazione, ma solo a patto che si risolvano le problematiche di fondo. Su quali giocatori puntare? Quali hanno deluso ed è meglio sostituire? Naturalmente, parlo sia di “vecchi”, sia di “nuovi”. Monitorare il tutto da qui a gennaio e poi agire. Anche se, sotto qualche profilo, si potrebbe fare anche prima. Del resto, l’allenatore lo si è già cambiato. Ma, come era ampiamente scontato e ripetutamente sottolineato, le responsabilità non potevano essere solo sue. Sono i giocatori ad andare in campo, alla fine.

Scelte coraggiose, ma non produttive
De Canio è stato molto coraggioso. Le sue scelte mi hanno sorpreso. 3-4-1-2 con Keko trequartista a pressare Pirlo e ripartire, due punte pure come Bergessio e, come aveva fatto Maran a Roma, Petkovic. Scelte basate sulla conoscenza del gioco di Conte e sulle caratteristiche dell’avversario, scelte che hanno funzionato 20’, come a Cagliari. Troppo poco. Le partite durano 90’ e, fuori casa, il Catania ne esce fuori troppo presto. Un limite pericolosissimo. Francamente, data la condizione generale non ottimale e le tante assenze, il Catania non può permettersi un centrocampo con due giocatori lontani da una forma accettabile come Almiron e Guarente (poi espulso nel finale). Almiron gioca sempre, forse per fargli recuperare minutaggio, ma ancora siamo al 50%... Non ho compreso perché non abbia giocato Tachtsids, fra i più positivi contro il Sassuolo. Probabilmente giocherà insieme a Izco a Napoli… Alcuni dicono che Keko sia stato fra i migliori. Concordo limitatamente al primo tempo, così come contro il Sassuolo. Veloce (l’unico), propositivo, tecnico. Ma le partite durano 90’ e per adesso lo spagnolo ne ha la metà. Petkovic ha dimostrato si essere ancora un po’ “tenero”. Si è battuto, ha fallito anche una buona occasione, ma il peso specifico è ancora non elevato. Un pizzico d’inesperienza anche sulla punizione di Pirlo, quando ha abbassato istintivamente la testa. Con il tempo queste imperfezioni spariranno. Ma la classifica del Catania non concede tempo. Purtroppo. Mi è piaciuto, invece, per tutta la gara, Gyomber, ancora protagonista di una prova di personalità e non mi è dispiaciuto Biraghi. Per il resto, prestazione insufficiente, testimoniata dal 4-0 finale. Gara senza storia, con tutta obiettività. Le sostituzioni e il cambio di modulo esperiti nella ripresa da De Canio (4-4-2) non potevano ottenere alcun risultato, soprattutto se ottieni un regalo come quello di Bonucci e non riesci nemmeno a impegnare Buffon, come (non) fatto da Almiron. Ma il tecnico è l’ultimo responsabile. Contestargli sostituzioni e scelte in una situazione come quella di Torino mi sembrerebbe grottesco.

Napoli
Al “San Paolo” il Catania è atteso da una gara simile a questa contro il Napoli secondo in classifica, in piena forma e proveniente dalla vittoria di Firenze. Chiedere miracoli a De Canio in un paio di giorni sarebbe assurdo. Bisognerà giocarsela, come si è fatto oggi e tentare di far girare per la prima volta la fortuna dalla parte dell’Elefante. Difficilissimo, ma nel calcio tutto è possibile. Date le scelte di De Canio, non saprei, veramente non saprei che tipo di formazione scenderà in campo. Ci saranno ulteriori defezioni, ritengo, date le condizioni di Rolin e Bergessio e si sarà ancora più contati. Un frangente di grande difficoltà. Dal quale si esce tutti insieme. Rimanendo uniti. Dal carro non si scende. Let’s go, Liotru, let’s go!!!