Querelle trattativa: la posizione di Astorina e Di Natale

L'ad Giuseppe Di Natale

L'ad Giuseppe Di Natale  

Il presidente e l'ad del Catania sono intervenuti ai microfoni di Unica Sport al termine della convulsa giornata di ieri.

Una giornata a dir poco convulsa, quella di ieri. Dopo l'ufficializzazione dello scorso 31 marzo, da parte del Comitato per l'acquisizione del Catania Calcio, dell'invio della manifestazione di interesse con offerta di acquisto per l’acquisizione delle quote del Calcio Catania, era stata indetta per il pomeriggio di ieri una conferenza di Maurizio Pellegrino, uno dei "frontman" del Comitato, al fine di rispondere alle domande inviate dai giornalisti.
Proprio nel corso della conferenza, trasmessa sulla pagina facebook Futura Production, Finaria ha diramato un comunicato, pubblicato sul sito ufficiale del Catania, attraverso il quale ha reso noto di ritenere la proposta d'acquisto "non congruente con le specifiche della procedura in atto e con gli aspetti materiali ed immateriali dell'asset Calcio Catania", provocando la reazione a tratti animata dello stesso Pellegrino, il quale sottolineava il fatto che oltre la propria cordata fin qui non si è fatto avanti nessuno per rilevare il Catania, rimarcando la congruità dell'offerta presentata in relazione all'enorme esposizione debitoria del club.

Una volta conclusa la conferenza, è arrivata la "risposta" delle cariche apicali del Catania, il presidente Gianluca Astorina e l'ad Giuseppe Di Natale, ospiti della trasmissione andata in onda sulla pagina facebook di Unica Sport.
Il presidente ha in primo luogo sottolineato che il Catania non ha solo debiti ma anche crediti e che, a fronte del valore di bilancio di 18 milioni di euro, la società non si può svendere (ricordiamo, al riguardo, che l'offerta del Comitato ammonta a 2 milioni, oltre all'accollo dei debiti). Sul valore del Catania, secondo Astorina, incidono vari indici, tra i quali la storia, le strutture, il parco giocatori attuale (sia della prima squadra che delle giovanili). Sulla possibile presenza di altri compratori, ha dichiarato (sorridendo, ndr), che "ci sono i patti di riservatezza".
Leggendo, poi, vari commenti secondo i quali Pulvirenti non abbia la reale volontà di vendere, lo stesso Astorina si è innervosito dichiarando a caratteri cubitali che se Finaria si è affidata al concordato preventivo è perché vuole vendere, deve vendere, al fine di ricavare quanto più possibile per soddisfare i propri creditori. E neanche un euro di tale ricavato, secondo il presidente, finirebbe nelle tasche del patron Pulvirenti, proprio perché servirà a ripianare i debiti.
Astorina ha poi dribblato le domande sull'ammontare dei debiti ed ha chiarito che i commissari incaricati dal Tribunale faranno una relazione al giudice sulla proposta del Comitato, mentre lo stesso presidente ha inviato ai commissari le motivazioni della propria posizione.

L'ad Di Natale, a sua volta, ha lasciato intendere che, a seguito della richiesta di concordato, il procedimento relativo alla cessione della società è dovuto ripartire quasi da zero. Peraltro, nei mesi precedenti, la trattativa stessa era stata portata avanti, per il Catania, dallo studio legale GOP e solo marginalmente dallo stesso Di Natale. L'ad ha confermato le parole di Astorina con riguardo ai vari indici a cui facevamo riferimento prima, che legittimerebbero una determinazione al "rialzo" del valore del club, fermo restando che l'offerta presentata dal Comitato, a suo parere, è legittima, ma carente sotto il profilo dell'entità e delle modalità di pagamento, anche in relazione alla procedura in corso: "le modalità d’acquisto titolano il programma e la capacità del possibile acquirente", ha dichiarato. Ha inoltre aggiunto che al momento non è possibile prevedere se la procedura stessa si concluderà prima della scadenza della domanda d'iscrizione al prossimo campionato.
L'obiettivo resta comunque quello della cessione, così come affermato dal presidente, e sebbene Di Natale sottolinei il fatto che si farà di tutto per evitare il fallimento, allo stato attuale si dice non in grado di fare delle promesse al riguardo, data la criticità della situazione. Ha comunque aggiunto che la cessione potrebbe non essere l'unica soluzione (commentando le voci sul possibile ingresso di nuovi soci).
Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate dall'ex ad Lo Monaco a Sportitalia, Di Natale ha precisato che Lo Monaco parla a titolo personale, non a nome del Cda, non a nome del Catania. L'ingegnere ha infine commentato in modo un po' piccato l'etichetta di "ineleganti" con cui lo stesso Pellegrino aveva descritto le modalità e i tempi della risposta di Finaria alla proposta d'acquisto del Comitato: "saremo anche ineleganti, ma noi siamo questi". Piaccia o meno: chi ha orecchie per intendere, intenda.