Porcino e Manneh: la fascia sinistra del Catania adesso corre per tre!

Antonio Porcino, devastante in quel di Bisceglie

Antonio Porcino, devastante in quel di Bisceglie 

Uno è calabrese, l'altro è gambiano. In comune, oltre al piede mancino, hanno tanto altro...

Bisceglie, pagina amara. Anche se...
A pochi giorni dalla partita contro la Paganese, in programma domenica 25 marzo alle ore 14:30 allo stadio “Angelo Massimino” e valida per la trentaduesima giornata del Girone C di Serie C, non si è ancora spenta la rabbia generata dal rocambolesco (eufemismo allo stato puro) pareggio colto mercoledì sera al “Gustavo Ventura” di Bisceglie. Sono ancora nitide tutte le sequenze: gli orrori marchiani commessi dall’arbitro Valiente di Salerno, i pali clamorosi colpiti da Ciccio Lodi (34 anni oggi, auguri!) e Maks Barisic, le occasioni fallite dal volenteroso ma impreciso (per non dire scarognato!) Ciccio Ripa, senza dimenticare le discutibili scelte tattiche di mister Cristiano Lucarelli che nella parte finale della partita ha deciso di stravolgere quel 4-3-3 che per 75 minuti aveva tenuto lontano dalla porta di Pisseri il Bisceglie più di quanto fatto nel restante quarto d’ora da quel 5-3-2 imbottito di difensori e paura di non prendere un gol, quello del pareggio, che puntualmente è arrivato attraverso una disattenzione collettiva del reparto arretrato. Un pareggio, dal sapor di sconfitta – è inutile negarlo –, reso ancor più amaro dal pareggio tra Lecce e Fidelis Andria conseguito ieri sera. Un due a due che mantiene inalterato il distacco tra salentini ed etnei (sempre fermo a quota 7, ma con un turno in meno a disposizione) e che aumenta il rammarico per l’ennesima occasione sprecata. Tutto questo basta a sufficienza per archiviare velocemente Bisceglie ed i suoi rimpianti. Giornata storta dalla quale non c’è nulla da salvare. O forse sì…

L'illusorio gol dell'1-0 siglato da Maks Barisic 



ATTENTI A QUEI DUE…
Oltre al secondo gol in campionato di Maks Barisic (sesto totale in rossazzurro considerando i quattro segnati nella scorsa stagione a Melfi, Monopoli, Messina e Vibonese), alla buona condizione atletica e alla determinazione degli etnei – che fanno ben sperare per questa parte finale di stagione – , c’è anche qualche altro aspetto positivo che emerge con prepotenza dalla serataccia pugliese. Con prepotenza, proprio così, perché la prestazione della catena mancina del Catania a Bisceglie è stata prepotente, a tratti devastante, piena di velocità ed imprevedibilità, tutte caratteristiche che da qualche settimana erano venute a mancare; vuoi per la scelta di insistere sul 3-5-2 anziché sul 4-3-3 (modulo che vive sulle ali degli esterni), vuoi per il calo fisiologico di Giovannino Marchese che dopo una prima fase di stagione da protagonista, con diversi assist decisivi per i compagni, è parso meno brillante e determinante. A Bisceglie è andato in scena il primo episodio (si spera di una lunghissima serie!!!) del remake di “Attenti a quei due”, avvincente serie televisiva britannica anni settanta. Nei panni di Roger Moore e Tony Curtis, amici-rivali protagonisti della serie, ci sono i quarantuno anni in due di Antonio Porcino e Kalifa Manneh, calciatori emergenti dal futuro assicurato.

Kalifa Manneh, grande protagonista a Bisceglie 



GEMELLI DIVERSI
Antonio è nato nella vicina Reggio Calabria il 30 maggio 1995, città nella quale è cresciuto anche calcisticamente, proprio nel settore giovanile amaranto, e nella quale si è imposto dopo le parentesi al Taranto e al Santarcangelo. Reggio trampolino di lancio, salto in alto al di là dello stretto con destinazione Catania. Esperienza rossazzurra iniziata nel miglior dei modi, con il doppio assist vincente nella gara del debutto in quel di Andria, e che dopo qualche passaggio a vuoto sembra esser rientrata nel binario giusto. A Bisceglie, il buon Porcino, schierato da esterno basso, ha arato in un lungo e in largo la fascia sinistra del “Gustavo Ventura”, procurando problemi evidenti agli avversari e sfornando cross precisi in quantità industriale, uno dei quali messo in porta da Barisic. Qualche decina di metri più avanti ecco l’irrefrenabile voglia di campo di Kalifa, imprendibile gazzella del Gambia di 19 anni (saranno 20 il prossimo 2 settembre) che dopo aver seminato panico e scompiglio nella metà campo Reggina ha fatto altrettanto anche a Bisceglie. Corre e devasta Manneh, agile e sbarazzino, affamato di calcio per recuperare il tempo perduto. Uno è calabrese, l’altro è gambiano. In comune, però, oltre al piede mancino, c’è tanto altro: velocità, progressione, imprevedibilità, freschezza e, soprattutto, muscoli e polmoni dei vent’anni. Con Porcino e Manneh, la fascia sinistra corre per tre!

Andrea Russotto, rientro fondamentale per l'infuocato finale di campionato 



FARE ALTRETTANTO SULLA FASCIA DESTRA…
Trovato l’equilibrio giusto sull’out mancino, adesso, per esaltare al meglio le caratteristiche del 4-3-3, bisognerebbe fare altrettanto sul versante opposto. Nelle ultime due trasferte, Lentini e Bisceglie, la catena di destra era composta da Edoardo Blondett, che di mestiere fa il centrale di difesa, e da quel Maks Barisic che nonostante un percorso giovanile da esterno d’attacco, in maturità sembra avere delle caratteristiche fisiche più adatte a ricoprire altri ruoli del reparto avanzato. La soluzione, apparentemente, sembrerebbe a portata di mano. In avanti, i rientri a tempo pieno di Andrea Di Grazia e Andrea Russotto garantiscono quell’imprevedibilità e pericolosità necessarie per far decollare totalmente l’attacco dell’Elefante. Le incognite maggiori sono dietro, con i due esterni bassi di ruolo Daniel Semenzato e, soprattutto, Mirko Esposito ai quali vengono preferiti spesso e volentieri gli adattati Aya e Blondett, soluzioni quest’ultime che non garantiscono la stessa resa fornita dalla coppia mancina Porcino-Manneh.