Per un Palo

Rosina, ancora una prestazione da leader...

Rosina, ancora una prestazione da leader... 

Max Licari sulla sofferta ma fondamentale prima vittoria in campionato degli etnei. Con Rosina e Calaiò sempre sugli scudi...

Il risultato prima di tutto
Lo aveva detto Sannino prima della gara, lo ha ribadito lo stesso tecnico a fine della stessa: contava solamente portare a casa i tre punti, sbloccare quella benedetta casella delle vittorie, dopo 5 match ancora incredibilmente (considerate le premesse e le promesse) a quota 0. Il Catania lo ha fatto, con indicibile sofferenza, ma lo ha fatto; e ciò deve, comunque, indurre a guardare al futuro con maggiore ottimismo rispetto a qualche giorno fa. Tuttavia, questo 2-1 su un Pescara mostratosi complessivamente superiore sul piano del gioco (non dei singoli, ovviamente) non può e non deve lasciare spazio a facili disamine trionfalistiche basate sul mero indicatore numerico del risultato o a ingiustificati entusiasmi da sagra paesana. Il Catania attuale profonde sul terreno di gioco tanto impegno, qualche sprazzo di classe dettato dall'obiettiva qualità del piede di due o tre elementi di categoria superiore e... poco più. Mi è tanto tanto piaciuta l'onestà intellettuale di Sannino nelle interviste postgara. Non si è nascosto dietro a un dito, ha sottolineato come la "sfortuna" di Crotone si sia tramutata in "fortuna" al "Massimino", ancora paralizzato dall'incubo di una ennesima beffa finale (il palo di Pasquato al 97' ha del clamoroso), ha lodato l'innegabile spirito di sacrificio della squadra e si è appellato all'imprescindibile sostegno dei tifosi, splendidi e "caldi" durante tutta la partita, adombrando la possibilità che la società riveda le sue scelte, consentendo almeno una volta a settimana agli stessi supporters di assistere agli allenamenti a Torre del Grifo, così da constatare "de visu" come lavorino staff tecnico e giocatori durante la settimana. Queste sono parole da leader, da uomo consapevole delle difficoltà e, contestualmente, pronto a lottare per superarle, con l'unico mezzo possibile: il lavoro.

La "trimurti" delle "tre S"

Si può ripartire, pertanto, da questa "trimurti" dal sapore casereccio, le "tre S" della riscossa:

-Sannino, Sudore, Supporters-

Alla sesta di campionato, forse, parte un treno in verità finora nemmeno mai messo in moto. Non è poca cosa, ma nemmeno la panacea di tutti i mali, perché molte "magagne" permangono e si sono puntualmente ripresentate anche al cospetto del Pescara di Baroni, amplificate da due dati di fatto oggettivi che, purtroppo, da un anno a questa parte, emergono dall'analisi dei match targati "Liotru": complessivamente si corre meno degli avversari; l'infermeria è perennemente piena o pienissima, costringendo l'allenatore di turno a inventarsi soluzioni estemporanee che, magari, a volte possono anche riuscire (vedi l'esperimento Capuano mediano davanti alla difesa), ma in generale non possono che portare a scompensi assai importanti. E' una tiritera, questa, che ripetiamo da tanto, troppo tempo, una doppia problematica che deve essere forzatamente risolta in tempi brevi. A questo si aggancia anche la questione mercato, giacché pare almeno rischioso, per esempio, approntare un centrocampo fondato sul solo Rinaudo, conoscendo le condizioni fisiche del lungodegente Almiron e la prevedibile scarsa celerità dei tempi di inserimento di talenti giovani come Chrapek e Jankovic oppure le incognite sul rendimento di Calello. Queste sono domande cui dovrà darsi una risposta chiara Cosentino, soprattutto in vista della prossima "finestra" taorminese di gennaio.

Rosina e Calaiò, il Catania in mano
Si sapeva come fossero giocatori esperti, rodati e già perfettamente "consci" della categoria. Non si poteva supporre che si rivelassero fin da subito gli unici leader in campo di una squadra che, ai nastri di partenza, poteva pur annoverare fra le proprie file elementi vicini alla trentina capaci, non più tardi di due stagioni fa, di raggiungere l'ottavo posto in Serie A. Il campo, le prestazioni, il rendimento effettivo, e non le opinioni, dicono che Spolli e Castro appaiono fra i più in difficoltà, insieme alle "delusioni" della scorsa stagione che ancora, seppur mostrando qualche segno di ripresa, continuano a non convincere del tutto, Peruzzi, Monzon e Leto in primis. Al momento, l'ex Zenit e l'Arciere, tre reti a testa, cantano e portano la croce, segnano e rincorrono l'avversario fino al 90', costituendo chiaro esempio di abnegazione per tutta la squadra. In questo supportati, è bene dirlo, da un paio di partite a questa parte, da un Capuano encomiabile, sorprendentemente calatosi nella parte di frangiflutti davanti alla difesa, e dal ragazzino serbo Jankovic il quale, sebbene palesemente ancora "da farsi", per corsa e qualità (suo l'assist del gol decisivo di Calaiò nella ripresa) ha fornito un apporto sostanzioso così come a Crotone. Nel complesso generosa, sebbene ai limiti della sufficienza la prova di Martinho che, continuo a pensare, renda molto di più da esterno mancino offensivo, dove può sfruttare corsa e inserimento. Tuttavia, il problema non si pone: a centrocampo non ci sono alternative al momento e lì deve giocare. Proprio a centrocampo il Pescara ha dettato legge, imponendo la qualità e la forza di due giocatori che mi sono piaciuti tantissimo: Bijarnasson, che comunque già conoscevo (un lusso per la B) e il giovane brasiliano Appelt, in prestito agli abruzzesi dalla Juve, un regista dal piede fino e dal cervello pronto (ne sentiremo parlare in futuro). Da questo predominio in mediana sono scaturiti problemi difensivi già ampiamente noti e, ahimè, ancora non risolti: Peruzzi e Monzon sulle fasce hanno cercato di limitare i dirimpettai (in specie Politano), ma spesso sono stati presi in mezzo, malgrado il sacrificio prima di Castro (per il resto assai impreciso, come al solito, in ripartenza) e poi di Leto. I difensori centrali non mi hanno convinto, spesso saltati di netto da Mechiorri (come in occasione del gol del pareggio biancazzurro), da Caprari e, nel finale, anche da Pasquato, come sopra accennato a proposito dell'incredibile palo colto al 7' di recupero (!!). Si balla troppo, e non solo per il rendimento non eccezionale dei difensori, ma anche e soprattutto per i problemi di assemblaggio di un centrocampo privo dei suoi puntelli fondamentali, Rinaudo in testa. Sannino deve lavorarci tanto su questo aspetto, ma obiettivamente fare le nozze con i fichi secchi e inventarsi alambicchi "a tempo" non è facile per nessuno. Così come Sannino non ha nessuna colpa se i suoi ragazzi non riescono a "chiudere" una partita che una. Era successo con il Lanciano. Era successo a Crotone. E' successo con il Pescara, con Leto a sparacchiare in Curva Sud un rigore in movimento e Calaiò fallire un appoggio in rete a tu per tu con Fiorillo. Manca il "killer istinct". Speriamo che possa sopraggiungere con le vittorie e l'autostima... Per adesso, prendiamoci 'sti tre "puntoni", attestiamoci a quota 6 abbandonando il tristissimo ultimo posto in classifica e apprestiamoci a vivere un'altra battaglia a Frosinone, in casa di un'altra neopromossa terribile, in un ambiente entusiasta.

A Frosinone in super emergenza
Sannino lo ha detto a fine partita: non sa che squadra potrà presentare in Ciociaria giacché, agli assenti della gara con il Pescara, si aggiungeranno presumibilmente Jankovic, uscito malconcio dal terreno di gioco, e gli squalificati Gyomber (assai ingenua, nell'ambito di una prestazione al di sotto della sufficienza, la sua espulsione per doppia ammonizione nel finale) e Monzon (ammonito in diffida). Che scelte possa adottare il mister non si sa, ma è presumibile che Sauro si accomodi al centro della difesa, Martinho scali in difesa al posto dell'argentino e a centrocampo venga arretrato Rosina, con l'inserimento di Garufi,magari con Leto in avanti, a meno che in extremis non si recuperi qualche titolare (cosa difficile). Tuttavia, non dovendosi giocare al "Bernabeu", al di là di chi scenderà in campo, se questi ragazzi ci mettessero la grinta e la voglia mostrata contro l'undici di Baroni, potrebbero portare a casa un risultato positivo. In B contano prioritariamente le doti agonistiche, la voglia di fare e la "testa" nei momenti topici. Mettiamo queste doti in campo e faremo i tre punti, assenze o non assenze. In caso contrario, sarà durissima. La strada "sanniniana" intrapresa lascia sperare in positivo, sotto questo profilo. Let's go, Liotru, let's go!!!