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Barisic, doppietta da urlo...

Barisic, doppietta da urlo... 

Max Licari sulla roboante vittoria contro la Paganese. Lodi sontuoso, Barisic letale, prestazione da urlo. E adesso...

Un Catania straripante
Il bello del calcio, come sottolineato dallo stesso Lucarelli nel postgara, è proprio l’imprevedibilità. Tre giorni fa, il gol di Delvino al 91’ sembrava aver quasi chiuso ogni gioco in chiave promozione diretta; un giorno dopo, il pari interno del Lecce con L’Andria già ridava fiato alle speranze; oggi, il campionato sembra riaprirsi, alla luce della sconfitta dei salentini a Caserta (campo sempre assai ostico) e delle contestuali vittorie di Trapani (a Rende) e Catania, addirittura tennistico nella sfida del “Massimino” contro la malcapitata Paganese. Tuttavia, l’errore più grande, adesso, sarebbe esaltarsi, lasciarsi andare a ingiustificata euforia per un qualcosa di matematicamente possibile, ma comunque assai difficile, e non solo per la mera considerazione numerica che il sodalizio giallorosso (a quota 64) mantiene ancora sulle due dirette concorrenti un vantaggio di 4 lunghezze, seppur con una partita in più, con 6 turni complessivi ancora da giocare (dunque, 5 per il medesimo Lecce). Non dimentichiamo, difatti, che il Catania non è secondo in graduatoria, ma terzo, potendo attualmente i granata di mister Calori contare sullo scontro diretto favorevole. Non si tratta, pertanto, di una già delicatissima corsa a due, ma di una molto più complessa minicompetizione a tre, con tutte le variabili e le incognite, spesso più che imprevedibili, che comporta. Calma e gesso, quindi. Come spesso ripetuto, rimaniamo concentrati sul pezzo, sul nostro percorso, senza fare troppa attenzione agli altri. Al termine dell’agone, si vedrà chi avrà avuto maggior fiato e sangue freddo nella fase cruciale della stagione. Da quanto visto nel match contro gli azzurrostellati campani, i rossazzurri sembrerebbero aver trovato la “gamba” giusta per poter affrontare con rinnovata fiducia il rush finale, ma sarebbe meglio non azzardare alcun pronostico, considerato ciò che sta accadendo di domenica in domenica in questo girone C della Serie C, troppe volte dato per chiuso e altrettante clamorosamente riaperto. Lodi e soci, in ogni caso, hanno fornito la risposta giusta dopo le polemiche arbitrali e anche tattiche di Bisceglie: sontuosa, anche sotto il profilo tecnico, la prestazione degli etnei, protagonisti di giocate sopraffine e reti d’autore, nell’ambito di un “wimbledoniano” 6-0 che non lascia spazio ad alcun dubbio. In campo, è stata riversata la sacrosanta dose di rabbia per lo scempio del “Gustavo Ventura” e, verrebbe da dire, se si fosse scesi in campo sempre con questa "testa", probabilmente il campionato, visti i valori tecnici in competizione, sarebbe già archiviato con il marchio rossazzurro. Però, i rimpianti per quello che poteva essere (si pensi a quanto, oggi, pesino i soli pareggi di Lentini e Bisceglie, senza dover andare a rivangare altri passi falsi) e non è stato non portano da nessuna parte; anzi, arrecano danno. Godiamoci questo bel successo, apriamo con fiducia i cuori al futuro e, magari, ripassiamo un po’ di tecnica calcistica, andando a rivedere gli assist di prima di Lodi, i fendenti di Barisic o i colpi al volo di Mazzarani. In quest’ottica, assai significativa, sebbene non decisiva, risulta la rete del 5-0 siglata da Davis Curiale, giacché consente all’ex trapanese di raggiungere la vetta della classifica dei cannonieri in coabitazione con il tanto celebrato Saraniti del Lecce. Un risultato notevole, fin qui, per un giocatore proveniente da qualche anno particolarmente negativo in fatto di rendimento in zona gol.

Marchese c’è, Lodi detta legge, Biagianti affonda, Barisic letale
Nella logica del turnover, non ci siamo stupiti delle scelte di Lucarelli, malgrado la gran partita di Porcino a Bisceglie potesse far pensare a una sua conferma e le due gare consecutive in tre giorni di capitan Biagianti potessero fa presupporre un turno di riposo. Il tecnico livornese, considerato anche il campo difficile allentato dall'incessante pioggia caduta nelle ultime dodici ore a Catania, ha dato fiducia ai “senatori”, seppur inserendo in squadra forze fresche come Barisic e Manneh, e ha azzeccato il mix. Soprattutto a centrocampo, il 4-3-3 rossazzurro ha spopolato, complice un atteggiamento coraggioso, ma evidentemente presuntuoso di mister De Sanzo, presentatosi a Catania con un 3-4-1-2, depotenziato di un mediano (Bensaja) e arricchito di una punta (Cuppone), con il conseguente arretramento sulla trequarti di Cesaretti, nettamente il giocatore più talentuoso della formazione campana. A dir la verità, precocemente (25’) il tecnico ospite si rendeva conto del grave errore commesso e inseriva il ventiduenne centrocampista romano al posto dell’attaccante in maglia numero 29, ma la classica “frittata” era stata ormai impiattata. Gli uomini di Lucarelli avevano già “ammazzato” la partita con due reti “tagliagambe”, indirizzandola verso una inequivocabile vittoria. Del resto, se concedi a gente come Mazzarani e, soprattutto, Lodi tutta quella libertà fra le linee, ti suicidi. E, infatti, al fantasista campano, ormai stabilmente posizionato dall’allenatore dieci metri più avanti rispetto allo “schermo” davanti alla difesa costituito da Biagianti, non è parso vero di poter piazzare a piacimento i propri assist. Un autentico festival, ne ha sfornato per tutti, divertendosi anche a tentare aperture di prima “alla Totti” che quasi mai gli erano state concesse in questo torneo dalle asfissianti “gabbie” preparategli dai tecnici avversari. Confezionata la rete che all’11’ rompe il ghiaccio, siglata con una bella stoccata dal limite da Biagianti, tre delle successive cinque segnature portano il marchio del numero 10 napoletano. Suo è il tocco smarcante per il raddoppio di Barisic al 22’ (bello il diagonale dello sloveno a specchio della porta spalancato). Sua, al 40’, è l’illuminazione abbagliante per il tocco al volo di Mazzarani (al quinto sigillo stagionale) in occasione del 3-0. Sua la palla filtrante, al 61’, per il secondo gol di Barisic (perentoria la staffilata dell’attaccante, a non lasciar scampo all’incolpevole Gomis), quarto del match; da segnalare come il ragazzo in maglia numero 9, dal suo rientro alla base dopo l’avventura andriese, abbia messo a segno 4 reti (che, sommate alle 2 siglate in Puglia, lo attestano a quota 6 in classifica cannonieri), e tutte decisive (pareggi con Cosenza e Bisceglie, vittoria con Paganese), proprio come il più sponsorizzato Saraniti a Lecce. A ciò, si aggiungano al carniere di Lodi il cross per Bogdan da cui scaturisce la traversa di Blondett nell’ambito dell’azione che porta alla prima segnatura, una verticalizzazione per Barisic al 21’ non sfruttata dal comodo assist per Mazzarani (sballato il destro dello sloveno a tu per tu con l’estremo ex trapanese), una perfetta imbucata che mette Manneh davanti a Gomis al 47’ (il sinistro del giovane gambiano è salvato sulla linea da un difensore ospite) e molte altre giocate preziose. Un massacro per i troppo teneri dirimpettai campani che, andati completamente in tilt, beccano il quinto gol al 39’ dal già citato Curiale (su “cappellata” di Carini) e il sesto al 43’ da Bogdan (zuccata precisa su lancio del subentrato Porcino). Sarebbe da mettere in conto anche un palo dello stesso numero 11 in maglia etnea, ma non esageriamo. Da sottolineare il ritorno in buona forma di Pisseri, autore di un paio di pregevoli interventi (in particolare, nel finale sul subentrato Talamo) e le perfette sostituzioni, ruolo per ruolo, di Lucarelli, che consegna alla giusta ovazione del pubblico ragazzi dal cuore immenso come Biagianti e Manneh. Un pomeriggio da incorniciare, insomma. Una prestazione maiuscola che attenua il rammarico di Bisceglie, fa rinascere l’entusiasmo fra i tifosi (pochi ma buoni, i 6.000 “bagnanti” presenti al “Massimino”) e proietta il Catania verso la difficile trasferta di Catanzaro.

Crocevia “Ceravolo”
Trasferta tradizionalmente ostica quella del “Ceravolo” per il Catania, tanto più che, in questo convulso finale di torneo, la palla comincia a scottare fra i piedi dei giocatori. I calabresi (a quota 35), dopo un periodo buio, si sono riscattati andando a vincere a Monopoli, ma necessitano di punti per abbandonare definitivamente la zona pericolo. Difficile, molto difficile, dunque, risulterà ottenere il cruciale successo. Ormai, però, i rossazzurri non possono più sbagliare e hanno il dovere morale di tentare fino in fondo il colpo di coda che consentirebbe il conseguimento diretto di un agognato approdo. Fiducia! Let’s go, Liotru, let’s go!!!